Tristezza insormontabile

Buongiorno, sono un ragazzo di 20 anni, studio medicina e amo dipingere.
Le racconto quello che mi tormenta, spero possiamo arrivare a qualcosa.
A medicina sono entrato solo quest'anno, l'anno scorso l'ho passato a biologia a prepararmi con la rabbia di chi vuole combattere fino in fondo; un anno fa, in mezzo a questo, mi misi insieme ad una ragazza della quale ero molto innamorato, e questo sentimento immenso mi impedì di capire che lei era molto insicura su tutto, compreso la nostra relazione. Un mese dopo, in un momento in cui eravamo molto vicini ad andare a letto, lei improvvisamente mi disse che tra noi non poteva continuare perché non era innamorata, e mi raccontò tutti i suoi problemi nell'incapacità di decidere e così via. In definitiva, mi lasciò, ed ovviamente mi intristii molto. La cosa importante è che nonostante la tristezza potetti andare avanti negli studi, e con successo, ma le mie relazioni con le persone peggiorarono, portando a litigi e incomprensioni, ed a un incidende in motocicletta. L'estate la passai bene, poi finalmente entrai a medicina, e vissi questo successo come una grandissima vittoria. Da questo momento è iniziata la mia tristezza, o depressione. Dato che ero stato con una prostituta in Olanda durante l'estate, nonostante il rapporto fosse stato protetto, iniziai a temere di aver preso l'HIV; iniziai ad essere scettico sui sentimenti umani e sui rapporti, disprezzando l'amore che vedevo che i miei conoscenti provavano per le loro fiamme, pensando che fosse solo una situazione che loro accettavano per comodo. Feci il test per l'HIV che ovviamente risultò negativo, mi iscrissi all'AVIS a dicembre per avere un secondo test, ma anche col pensiero che volevo aiutare qualcuno. Non erano spariti comunque i sentimenti nobili. Ho continuato ad essere depresso ad intermittenza, con giorni di serenità e giorni di tristezza, ho litigato con una mia amica, ed ora in alcune giornate continuo a sentirmi depresso e solo, sensazione che è aiutata dai telegiornali e dalla situazione asfissiante di questo paese. Da quando è iniziata questa depressione a settembre la mia attività artistica non si è interrotta ma è calata moltissimo. L'ipocondria che è apparsa (io in vita mia non ho mai avuto paura di ammalarmi) ora è molto diminuita, ma mi ha infastidito che fosse arrivata così. Come posso liberarmi? Grazie mille per la risposta e per l'aiuto.
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220
Gentile ragazzo, leggendo ciò che scrive è risaltata subito, tra le tante che ha scritto, la frase nella quale dice che la sua depressione e incrementata dai "telegiornali e dalla situazione asfissiante di questo paese" inoltre salta subito all'occhio i suoi conflitti contrastanti su nobili sentimenti , rabbia e scetticismo sui sentimenti umani. Credo che per liberarsi dovrebbe cominciare a fare un lavoro proprio su queste sue contraddizioni e capire cosa si cela sotto questi evidenti conflitti. Ovviamente questo non può farlo da solo ma avrebbe bisogno di un confronto con un terapeuta specialista. Solo accettando e metabolizzando i malanni della vita, le proprie esperienze negative ci si può liberare da determinate angosce personali. Ma ha bisogno di un confronto diretto con uno psicologo.

cordialmente

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
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[#2]
Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187
Gentile ragazzo,
stai per affrontare un lungo percorso, quello che ti porterà a diventare medico. Tu stesso stai avvertendo la necessità di farlo nel migliore dei modi, vero? Anzi, il fatto di aver sentito di perdere un po' il controllo in alcuni momenti della tua vita ti infastidisce, e forse ti porta a farti continue domande.

Se la tristezza insormontabile di cui parli ti attanaglia quotidianamente potresti in prima battuta parlarne col tuo medico, per cercare insieme di capire se sia il caso o meno di interpellare uno psichiatra.

Mi associo infine al consiglio del Collega: iniziare il tuo percorso universitario insieme a qualcuno che ti possa capire e sostenere sembra proprio la scelta migliore. La tua propensione artistica gioverà, inoltre, in modo molto positivo sul processo di auto-apertura che la psicoterapia stimola

Un'ultima cosa: non pensare nemmeno lontanamente che un buon medico non deve avere problemi psicologici:

1- intanto è falso, moltissime persone hanno a che fare nel corso della loro vita con ansia e depressione, indipendentemente dal ruolo professionale

2- molti medici peccano a volte di poca empatia psicologica: affrontare una psicoterapia ti aiuterà a diventare un ottimo medico, ne sono certo

COn i migliori auguri
[#3]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Gentile ragazzo
Dalle sue parole devo dire che la sensazione che traspare di più è proprio la tristezza. Unita ai sentimenti di rabbia che dice di star sperimentando, e alle difficoltà che sta affrontando, direi che sarebbe opportuno far qualcosa per recuperare il benessere, ed evitare che la situazione si aggravi inutilmente.

Anche senza delineare un quadro preciso della sua situazione, forse saprà che rabbia e tristezza possono derivare proprio dal non riuscire a ottenere ciò che si vuole. E che, protratte nel tempo, queste situazioni possono portare a uno stato depressivo.

Pertanto, anch'io credo che una visita psichiatrica potrebbe essere inizialmente indicata, insieme a un supporto psicologico o a una vera e propria terapia. Ciò che sarà meglio potrà saperlo effettuando consulti specialistici di persona.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#4]
Attivo dal 2007 al 2009
Ex utente
Vi ringrazio tutti per la risposte, anche sentire queste mi ha rinfrancato un po'. Questa tristezza non la provo tutti i giorni, spesso va ad intermittenza, giorni sì e giorni no. Oggi ad esempio, che c'è il sole, è un giorno sì. Ad ogni modo, vi ringrazio per i consigli che mi avete dato, sono stati molto utili; ci rifletterò.

Grazie mille, buongiorno!
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