Disturbo alimentare
Buongiorno, la consulto in merito a un dubbio che mi perviene nell'ultimo periodo.
Ho 20 anni, 1. 68 cm circa e nell'ultimo anno (soprattutto negli ultimi mesi), ho perso molti chili: da 56 a 45.
Tutto è iniziato dopo una forte depressione durante l'anno della maturità in cui, non avendo appetito ho iniziato a mangiare meno. Superato questo periodo però, non ho ripreso, anzi il mio senso di inappetenza è aumentata e con gli orari delle lezioni e dello stress universitario ho smesso di badare ai pasti, in più cammino molto (anche 12 km a piedi a volte, per via dei vari spostamenti e dei mezzi a volte non disponibili) . Ho iniziato a perdere peso e questa cosa si è trasformata in una ossessione: qualsiasi cosa io mangi temo che mi faccia ingrassare, conto drasticamente le calorie (anche quella di una caramella ed entro in panico se non riesco a capire quante ne abbia), evito bibite e se mangio qualcosa al mattino ad un certo orario, automaticamente salto il pranzo oppure la maggior parte delle volte, digiuno per poi cenare la sera. La cosa che riesco a mangiare maggiormente è il cioccolato, ma drasticamente conto anche quello. (Dunque a volte se mangio una barretta di kinder bueno, non mangio per tutta la giornata o mangio ogni singolo quadrato che possa limitarsi nelle calorie). Quando ceno o pranzo, conto tutto e mi limito a mangiare pomodori perché mi piacciono veramente tanto e non mi generano ansia, mentre il resto lo conto (ad es. Nel pane mangio solo la punta finale ecc). Qualsiasi cosa io mangi, la sento subito come se camminasse in tutto il corpo ed io ingrassassi, inoltre inizio a sentirmi sazia anche con poco.
Ho momenti di lucidità e in quei momenti mi rendo conto che non è un comportamento di certo normale (ad esempio solo ieri ho raggiunto 500 calorie in tutta la giornata, e oltre le 600/700 mi sembrano molte) ma nel momento in cui mi ritrovo cibo davanti, scattano questi pensieri.
Riconosco che qualcosa non va, ma vorrei capire se si tratta in questo modo di anoressia vera e propria e cosa dovrei fare per uscirne (in questo momento lo dico, ma poi scatta il pensiero che se vengo aiutata da qualcuno, io possa ingrassare). Mi sento veramente a disagio in quanto è divenuto un pensiero ossessivo ormai e non faccio altro che pensare al cibo già dal mattino.
La ringrazio in anticipo per il suo tempo dedicato.
Buona giornata
Ho 20 anni, 1. 68 cm circa e nell'ultimo anno (soprattutto negli ultimi mesi), ho perso molti chili: da 56 a 45.
Tutto è iniziato dopo una forte depressione durante l'anno della maturità in cui, non avendo appetito ho iniziato a mangiare meno. Superato questo periodo però, non ho ripreso, anzi il mio senso di inappetenza è aumentata e con gli orari delle lezioni e dello stress universitario ho smesso di badare ai pasti, in più cammino molto (anche 12 km a piedi a volte, per via dei vari spostamenti e dei mezzi a volte non disponibili) . Ho iniziato a perdere peso e questa cosa si è trasformata in una ossessione: qualsiasi cosa io mangi temo che mi faccia ingrassare, conto drasticamente le calorie (anche quella di una caramella ed entro in panico se non riesco a capire quante ne abbia), evito bibite e se mangio qualcosa al mattino ad un certo orario, automaticamente salto il pranzo oppure la maggior parte delle volte, digiuno per poi cenare la sera. La cosa che riesco a mangiare maggiormente è il cioccolato, ma drasticamente conto anche quello. (Dunque a volte se mangio una barretta di kinder bueno, non mangio per tutta la giornata o mangio ogni singolo quadrato che possa limitarsi nelle calorie). Quando ceno o pranzo, conto tutto e mi limito a mangiare pomodori perché mi piacciono veramente tanto e non mi generano ansia, mentre il resto lo conto (ad es. Nel pane mangio solo la punta finale ecc). Qualsiasi cosa io mangi, la sento subito come se camminasse in tutto il corpo ed io ingrassassi, inoltre inizio a sentirmi sazia anche con poco.
Ho momenti di lucidità e in quei momenti mi rendo conto che non è un comportamento di certo normale (ad esempio solo ieri ho raggiunto 500 calorie in tutta la giornata, e oltre le 600/700 mi sembrano molte) ma nel momento in cui mi ritrovo cibo davanti, scattano questi pensieri.
Riconosco che qualcosa non va, ma vorrei capire se si tratta in questo modo di anoressia vera e propria e cosa dovrei fare per uscirne (in questo momento lo dico, ma poi scatta il pensiero che se vengo aiutata da qualcuno, io possa ingrassare). Mi sento veramente a disagio in quanto è divenuto un pensiero ossessivo ormai e non faccio altro che pensare al cibo già dal mattino.
La ringrazio in anticipo per il suo tempo dedicato.
Buona giornata
[#1]
Gentile utente,
tre mi sembrano gli aspetti su cui Lei si interroga:
1. vorrei capire se si tratta in questo modo di anoressia vera e propria
2. cosa dovrei fare per uscirne
3. è divenuto un pensiero ossessivo .
1. Per rispondere a questa Sua domanda occorre una diagnosi, che solo di persona è possibile fare: Psicologo o Dietologo.
2. e 3. Il Suo "..non faccio altro che pensare al cibo già dal mattino..." rappresenta - come Lei dice - un "pensiero ossessivo" e dunque va curato; e questa è la maniera "per uscirne".
Tenga conto che il Servizio Sanitario nazionale ha istituito dei "Centri" multidisciplinari per problematiche simili alle Sue,
dove poter essere presi in carico contemporaneamente da tutti gli specialiti di cui si necessita (solo ticket),
ad es. Dietologo e Psicologo.
I dettagli li potrà leggere qui, come pure la sede di Centri:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/6999-anoressia-bulimia-binge-eating-come-sconfiggere-i-dca.html .
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
tre mi sembrano gli aspetti su cui Lei si interroga:
1. vorrei capire se si tratta in questo modo di anoressia vera e propria
2. cosa dovrei fare per uscirne
3. è divenuto un pensiero ossessivo .
1. Per rispondere a questa Sua domanda occorre una diagnosi, che solo di persona è possibile fare: Psicologo o Dietologo.
2. e 3. Il Suo "..non faccio altro che pensare al cibo già dal mattino..." rappresenta - come Lei dice - un "pensiero ossessivo" e dunque va curato; e questa è la maniera "per uscirne".
Tenga conto che il Servizio Sanitario nazionale ha istituito dei "Centri" multidisciplinari per problematiche simili alle Sue,
dove poter essere presi in carico contemporaneamente da tutti gli specialiti di cui si necessita (solo ticket),
ad es. Dietologo e Psicologo.
I dettagli li potrà leggere qui, come pure la sede di Centri:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/6999-anoressia-bulimia-binge-eating-come-sconfiggere-i-dca.html .
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.4k visite dal 01/08/2019.
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