Indecisione incostanza instabilità ansia continua
Ciao.. . sono una ragazza di 19 anni.
Nella vita non ho mai saputo pienamente cosa fare.. . l'indecisione è ciò che mi accompagna da più di un anno. Tutto è iniziato dal primo anno di università.. . ho cambiato 2 facoltà. Dopo la seconda facoltà che non sono riuscita a farmi piacere in 6 mesi di carriera universitaria, ho provato a lavorare in un asilo. Questo lavoro mi rendeva felicissima. I bambini mi portano gioia, mi hanno insegnato tanto.. . il problema era la paga: 150 euro al mese (senza alcun titolo, ma pur sempre una miseria dato che lavoravo per 8 ore al giorno come MAESTRA). Dopodichè ho lavorato in un negozio come commessa.. . ma anche questa esperienza è andata male. Avevo deciso di provare i test di professioni sanitarie, ma mi sono lasciata prendere dalla passione del lavoro di papà, ovvero fotografo (sempre avuta anche io ma mai valutato come lavoro) e a settembre avevo deciso di provare a fotografia.. . Ora mi sono venuti in mente i momenti di gioia che ho vissuto in quell'asilo.. . e sto male. Molto male.
Ho deluso tante volte i miei genitori, li ho fatti penare per la mia indecisione.. . ed io ora mi sento una fallita
Di tutto ciò ne sta risentendo anche la mia relazione amorosa, perchè sono sempre stanca, distratta e ho poca voglia di divertirmi.. .
Non so più cosa fare.. . sono esausta e delle volte vorrei tanto tornare indietro ed essere di nuovo bambina.. .
La tristezza, l'indecisione, l'ansia sono le emozioni che mi stanno accompagnando da mesi.. . e pensare che a scuola andavo decisamente bene.. . proprio per questo mi sento sempre più una fallita. Sento di avere bisogno di aiuto ma come faccio a parlarne ai miei dopo che, dopo ogni decisione presa in passato ho smepre detto "sono sicura, sarà questa la mia strada e la mia vita" e poi mi sono trovata ad abbandonare tutto?
Nella vita non ho mai saputo pienamente cosa fare.. . l'indecisione è ciò che mi accompagna da più di un anno. Tutto è iniziato dal primo anno di università.. . ho cambiato 2 facoltà. Dopo la seconda facoltà che non sono riuscita a farmi piacere in 6 mesi di carriera universitaria, ho provato a lavorare in un asilo. Questo lavoro mi rendeva felicissima. I bambini mi portano gioia, mi hanno insegnato tanto.. . il problema era la paga: 150 euro al mese (senza alcun titolo, ma pur sempre una miseria dato che lavoravo per 8 ore al giorno come MAESTRA). Dopodichè ho lavorato in un negozio come commessa.. . ma anche questa esperienza è andata male. Avevo deciso di provare i test di professioni sanitarie, ma mi sono lasciata prendere dalla passione del lavoro di papà, ovvero fotografo (sempre avuta anche io ma mai valutato come lavoro) e a settembre avevo deciso di provare a fotografia.. . Ora mi sono venuti in mente i momenti di gioia che ho vissuto in quell'asilo.. . e sto male. Molto male.
Ho deluso tante volte i miei genitori, li ho fatti penare per la mia indecisione.. . ed io ora mi sento una fallita
Di tutto ciò ne sta risentendo anche la mia relazione amorosa, perchè sono sempre stanca, distratta e ho poca voglia di divertirmi.. .
Non so più cosa fare.. . sono esausta e delle volte vorrei tanto tornare indietro ed essere di nuovo bambina.. .
La tristezza, l'indecisione, l'ansia sono le emozioni che mi stanno accompagnando da mesi.. . e pensare che a scuola andavo decisamente bene.. . proprio per questo mi sento sempre più una fallita. Sento di avere bisogno di aiuto ma come faccio a parlarne ai miei dopo che, dopo ogni decisione presa in passato ho smepre detto "sono sicura, sarà questa la mia strada e la mia vita" e poi mi sono trovata ad abbandonare tutto?
[#1]
Cara utente, mi sembra opportuno, nel suo caso, consultare uno psicologo, per mettere chiarezza non solo nelle sue decisioni, ma nell'analisi che fa di sé stessa, dei suoi stati d'animo e delle sue confuse prospettive sul futuro.
All'inizio lei afferma. "Nella vita non ho mai saputo pienamente cosa fare"; poi invece sostiene di aver detto più volte ai suoi genitori: ""sono sicura, sarà questa la mia strada e la mia vita".
Quindi la principale confusione è nella visione che lei ha di sé stessa. Forse simula di essere qualcuno che in realtà non è? Ogni volta si immedesima in una parte (studentessa, maestra, fotografa, commessa) ma in realtà alla fine le sente tutte estranee? O piuttosto, forse vorrebbe darsi il tempo di scegliere, ma le sembra, in tal modo, di deludere i suoi e di perdere la fama di brava ragazza che andava bene a scuola?
"Sono esausta e delle volte vorrei tanto tornare indietro ed essere di nuovo bambina..."
Non mi sembra la condizione ideale per scegliere, e non capisco perché dice che non può comunicare ai suoi genitori che ha bisogno di aiuto, quando tutti i suoi tentennamenti segnalano proprio questo.
Ricordi che all'università, alle ASL e nei consultori può fare qualche colloquio psicologico gratuito. Non perda questa occasione di fare del bene a sé stessa. Auguri, e ci scriva ancora.
All'inizio lei afferma. "Nella vita non ho mai saputo pienamente cosa fare"; poi invece sostiene di aver detto più volte ai suoi genitori: ""sono sicura, sarà questa la mia strada e la mia vita".
Quindi la principale confusione è nella visione che lei ha di sé stessa. Forse simula di essere qualcuno che in realtà non è? Ogni volta si immedesima in una parte (studentessa, maestra, fotografa, commessa) ma in realtà alla fine le sente tutte estranee? O piuttosto, forse vorrebbe darsi il tempo di scegliere, ma le sembra, in tal modo, di deludere i suoi e di perdere la fama di brava ragazza che andava bene a scuola?
"Sono esausta e delle volte vorrei tanto tornare indietro ed essere di nuovo bambina..."
Non mi sembra la condizione ideale per scegliere, e non capisco perché dice che non può comunicare ai suoi genitori che ha bisogno di aiuto, quando tutti i suoi tentennamenti segnalano proprio questo.
Ricordi che all'università, alle ASL e nei consultori può fare qualche colloquio psicologico gratuito. Non perda questa occasione di fare del bene a sé stessa. Auguri, e ci scriva ancora.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
[#2]
Ex utente
Dottoressa, la ringrazio per aver risposto, le sono molto grata.
Il fatto è che non c'è una buona comunicazione. Quando parlo con i miei genitori, finiamo sempre per arrabbiarci.
Loro forse credono che io sia incontentabile, che hanno fatto di tutto. Non credono che io abbia bisogno di uno psicologo.
Ho spiegato che mi sentissi depressa. Si, depressa.
Ma non hanno preso in mano la situazione e mi hanno detto: "Ok, andiamo da uno psicologo".
Forse credono che sia solo un capriccio.
Io ho paura di dire loro ciò per la loro reazione. E se dovessero arrabbiarsi? Io do molto peso alle parole, sono molto fragile, mi basta un niente per farmi crollare...ma non lo capiscono. Pensano che buttarmi giù, urlarmi contro, sia un modo per spronarmi a capire e ad agire.
Ma io sono tanto fragile...e delle volte avrei proprio bisogno che qualcuno ascoltasse ogni cosa che io abbia da dire
Il fatto è che non c'è una buona comunicazione. Quando parlo con i miei genitori, finiamo sempre per arrabbiarci.
Loro forse credono che io sia incontentabile, che hanno fatto di tutto. Non credono che io abbia bisogno di uno psicologo.
Ho spiegato che mi sentissi depressa. Si, depressa.
Ma non hanno preso in mano la situazione e mi hanno detto: "Ok, andiamo da uno psicologo".
Forse credono che sia solo un capriccio.
Io ho paura di dire loro ciò per la loro reazione. E se dovessero arrabbiarsi? Io do molto peso alle parole, sono molto fragile, mi basta un niente per farmi crollare...ma non lo capiscono. Pensano che buttarmi giù, urlarmi contro, sia un modo per spronarmi a capire e ad agire.
Ma io sono tanto fragile...e delle volte avrei proprio bisogno che qualcuno ascoltasse ogni cosa che io abbia da dire
[#3]
Cara utente, quello che scrive conferma la mia prima impressione, penso che lo veda anche lei.
Urge una persona qualificata all'ascolto, e le vie sono aperte nelle direzioni che le ho indicato. Anche un privato costa meno di quello che può pensare.
Nel suo caso, è bene cercare un/una psicologo/a senza per ora dire niente a nessuno. Auguri.
Urge una persona qualificata all'ascolto, e le vie sono aperte nelle direzioni che le ho indicato. Anche un privato costa meno di quello che può pensare.
Nel suo caso, è bene cercare un/una psicologo/a senza per ora dire niente a nessuno. Auguri.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.8k visite dal 30/07/2019.
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