Sintomi attacco di panico
Buonasera, innanzitutto mi scuso per l'orario indecente.
In un consulto che ho richiesto qualche mese fa avevo chiesto una sorta di consiglio perché non mi sentivo bene con me stessa. Ho avuto degli alti e bassi, ma tutto sommato me la sono cavata. Finita la scuola ho iniziato a lavorare come tutte le estati e stare con i bambini mi ha fatto sentire piú occupata e decisamente meglio. Finito il centro estivo però, ho iniziato ad avvertire un certo malessere: ho dato per scontato fosse la classica nostalgia di tutte le estati, alla quale si é aggiunta la preoccupazione per il futuro anno scolastico, la consapevolezza di non aver passato un esame e per alcuni rapporti di amicizia che si sono rovinati. Ma nulla di cosí preoccupante da turbarmi piú del dovuto. Da qualche settimana non riuscivo a dormire la notte (é successo anche negli anni precedenti e ho pensato fosse per il caldo o perché mi "tirassero" le gambe) e cosí mi ritrovavo ad essere stanca nel pomeriggio e ad addormentarmi senza quasi rendermene conto. Ciò nonostante non mi sembrava di stare affatto male, avevo perso un po' l'appetito ma anche in questo caso pensai si trattasse del caldo/stanchezza.
Terminata questa lunga premessa arrivo al punto: ieri pomeriggio mentre studiavo mi sono addormentata e quando mi sono svegliata mi sono dovuta preparare per andare a scuola guida. Dato che avevo la nausa ho mangiato della frutta e mi sono fatta accompagnare. Neanche il tempo di arrivare in aula e ho dovuto chiamare i miei per farmi portare a casa. Continuavo ad avvertire un senso di nausea, ho iniziato a sudare freddo, avevo il cuore in gola e mi sentivo le gambe molli. Quando é arrivato mio padre mi sono tranquillizzata ma ho ricominciato a stare male arrivata a casa, non riuscivo neanche a parlare. Dato che soffro di pressione bassa ho deciso di misurarla ma era nella norma, se non addirittura alta per i miei standard (132-80). i battiti erano accelerati. A tratti stavo meglio per poi stare di nuovo male. Per tranquilizzarmi mia madre ha deciso di darmi mezza compressa di Tavor, perché non smettevo di tremare e non sapevamo che altro fare e in pochi minuti mi sembrava di essermi ripresa. Da ieri pomeriggio mi sento ancora scossa ma sicuramente molto meglio. Domani andremo dal medico di famiglia e sicuramente approfondiremo la faccenda.
Tuttavia - per fare chiarezza - volevo chiedervi se quello che é successo si possa identificare come un attacco di panico (ne ho avuti altri ma mai di questo genere) o semplicemente di un calo di pressione o se possa esserci qualche altra motivazione dietro. Vi confesso che mi spaventa addirittura uscire di casa - anche se ho diversi impegni - perché ho paura di stare male e di non riuscire a gestire la cosa al contrario delle altre volte
In un consulto che ho richiesto qualche mese fa avevo chiesto una sorta di consiglio perché non mi sentivo bene con me stessa. Ho avuto degli alti e bassi, ma tutto sommato me la sono cavata. Finita la scuola ho iniziato a lavorare come tutte le estati e stare con i bambini mi ha fatto sentire piú occupata e decisamente meglio. Finito il centro estivo però, ho iniziato ad avvertire un certo malessere: ho dato per scontato fosse la classica nostalgia di tutte le estati, alla quale si é aggiunta la preoccupazione per il futuro anno scolastico, la consapevolezza di non aver passato un esame e per alcuni rapporti di amicizia che si sono rovinati. Ma nulla di cosí preoccupante da turbarmi piú del dovuto. Da qualche settimana non riuscivo a dormire la notte (é successo anche negli anni precedenti e ho pensato fosse per il caldo o perché mi "tirassero" le gambe) e cosí mi ritrovavo ad essere stanca nel pomeriggio e ad addormentarmi senza quasi rendermene conto. Ciò nonostante non mi sembrava di stare affatto male, avevo perso un po' l'appetito ma anche in questo caso pensai si trattasse del caldo/stanchezza.
Terminata questa lunga premessa arrivo al punto: ieri pomeriggio mentre studiavo mi sono addormentata e quando mi sono svegliata mi sono dovuta preparare per andare a scuola guida. Dato che avevo la nausa ho mangiato della frutta e mi sono fatta accompagnare. Neanche il tempo di arrivare in aula e ho dovuto chiamare i miei per farmi portare a casa. Continuavo ad avvertire un senso di nausea, ho iniziato a sudare freddo, avevo il cuore in gola e mi sentivo le gambe molli. Quando é arrivato mio padre mi sono tranquillizzata ma ho ricominciato a stare male arrivata a casa, non riuscivo neanche a parlare. Dato che soffro di pressione bassa ho deciso di misurarla ma era nella norma, se non addirittura alta per i miei standard (132-80). i battiti erano accelerati. A tratti stavo meglio per poi stare di nuovo male. Per tranquilizzarmi mia madre ha deciso di darmi mezza compressa di Tavor, perché non smettevo di tremare e non sapevamo che altro fare e in pochi minuti mi sembrava di essermi ripresa. Da ieri pomeriggio mi sento ancora scossa ma sicuramente molto meglio. Domani andremo dal medico di famiglia e sicuramente approfondiremo la faccenda.
Tuttavia - per fare chiarezza - volevo chiedervi se quello che é successo si possa identificare come un attacco di panico (ne ho avuti altri ma mai di questo genere) o semplicemente di un calo di pressione o se possa esserci qualche altra motivazione dietro. Vi confesso che mi spaventa addirittura uscire di casa - anche se ho diversi impegni - perché ho paura di stare male e di non riuscire a gestire la cosa al contrario delle altre volte
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Buon giorno,
i sintomi che ha descritto possono far pensare ad un attacco di panico. Come prima cosa, escluderei una causa fisica, quindi le consiglio di rivolgersi al suo medico di base per appurare che tutto sia nella norma. Esclusa la motivazione medica, laddove dovesse ripresentarsi la sintomatologia, si può ipotizzare sia proprio un attacco di panico. Quest'ultimo viene sperimentato come un'intensa e improvvisa escalation di ansia, accompagnata da sintomi somatici quali: tremori, palpitazioni, sensazione di non riuscire a respirare, sudorazioni calde o fredde, formicolii, sensazioni di sbandamento, nausea e disturbi gastrici, disturbi visivi (vedere sfuocato) e uditivi, difficoltà di concentrazione, dolori addominali o al petto. Spesso è accompagnato dalla sensazione di dover fuggire/uscire dal luogo in cui sta avvenendo l'attacco, oppure da pensieri d'impazzire e di non potersene liberare. Passato l'attacco, a volte le persone vivono nel timore che si possa ripresentare ed iniziano ad evitare luoghi/situazioni che possano innescarlo.
Se dovesse vedere che la situazione peggiora, dopo aver richiesto un consulto dal suo medico, si rivolga ad uno psicoterapeuta.
i sintomi che ha descritto possono far pensare ad un attacco di panico. Come prima cosa, escluderei una causa fisica, quindi le consiglio di rivolgersi al suo medico di base per appurare che tutto sia nella norma. Esclusa la motivazione medica, laddove dovesse ripresentarsi la sintomatologia, si può ipotizzare sia proprio un attacco di panico. Quest'ultimo viene sperimentato come un'intensa e improvvisa escalation di ansia, accompagnata da sintomi somatici quali: tremori, palpitazioni, sensazione di non riuscire a respirare, sudorazioni calde o fredde, formicolii, sensazioni di sbandamento, nausea e disturbi gastrici, disturbi visivi (vedere sfuocato) e uditivi, difficoltà di concentrazione, dolori addominali o al petto. Spesso è accompagnato dalla sensazione di dover fuggire/uscire dal luogo in cui sta avvenendo l'attacco, oppure da pensieri d'impazzire e di non potersene liberare. Passato l'attacco, a volte le persone vivono nel timore che si possa ripresentare ed iniziano ad evitare luoghi/situazioni che possano innescarlo.
Se dovesse vedere che la situazione peggiora, dopo aver richiesto un consulto dal suo medico, si rivolga ad uno psicoterapeuta.
Dr.ssa Michela Arru
[#2]
Utente
Grazie della risposta, era come pensavo.
Ho solo un dubbio: é possibile che sia scaturito senza una ragione valida? Di solito sono consapevole del perché si inneschino ma l'episodio di ieri mi fa pensare - come ha scritto lei - di dovermi allontanare dai luoghi che potrebbero innescarlo per paura di non saperlo gestire.
Ho solo un dubbio: é possibile che sia scaturito senza una ragione valida? Di solito sono consapevole del perché si inneschino ma l'episodio di ieri mi fa pensare - come ha scritto lei - di dovermi allontanare dai luoghi che potrebbero innescarlo per paura di non saperlo gestire.
[#3]
Non è il luogo in sè ad esser causa dell'attacco e la situazione che lo genera può non avere nessuna connessione col posto in cui è. In genere l'attacco è frutto di un periodo di stress, di pensieri ansiogeni o di un momento di vita che attiva il sistema simpatico a tal punto da innescare sintomi fuori norma.
L'associazione luogo-attacco di panico poi si rinforza quanto più inizia ad evitare di recarsi in quei posti credendo che siano la ragione per cui viene le l'attacco.
L'associazione luogo-attacco di panico poi si rinforza quanto più inizia ad evitare di recarsi in quei posti credendo che siano la ragione per cui viene le l'attacco.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.3k visite dal 26/07/2019.
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