Abusato da bambino?
Buongiorno, vi scrivo a cuore aperto per chiedervi un consulto.
Ho 32 anni e una vita che, pur con i suoi alti e bassi, non esiterei a definire "normale".
La mia infanzia è stata felice e spensierata e i miei genitori sono stati (e sono) una coppia amorevole e protettiva.
Tuttavia, c'è un episodio sepolto nei meandri della mia memoria che ogni tanto riaffiora e mi fa gelare la pelle e di cui non ho mai avuto il coraggio di parlare con nessuno. Quando andavo alle elementari, un mio amico/compagno di classe mi chiese di denudarmi e di fargli toccare il mio pene. Non ricordo se mi chiese di toccargli il suo: i ricordi sono sfocati, anche se so per certo che accadde più di una volta, quando veniva a casa mia a giocare. Dopo di che - penso - soddisfatta la sua curiosità, la cosa non si ripetè mai più né ebbi altre esperienze simili. Ricordo che già allora non volevo, anche perché mia madre mi aveva sempre messo in guardia dal farmi toccare là sotto da qualcuno, ma ciononostante, pur con riluttanza, accettai, forse per non "deludere" l'amico.
Mi chiedo se questo possa essere "clinicamente" qualificato come abuso e se, secondo voi, abbisogni di un percorso terapeutico per affrontare questo "trauma".
Grazie
Ho 32 anni e una vita che, pur con i suoi alti e bassi, non esiterei a definire "normale".
La mia infanzia è stata felice e spensierata e i miei genitori sono stati (e sono) una coppia amorevole e protettiva.
Tuttavia, c'è un episodio sepolto nei meandri della mia memoria che ogni tanto riaffiora e mi fa gelare la pelle e di cui non ho mai avuto il coraggio di parlare con nessuno. Quando andavo alle elementari, un mio amico/compagno di classe mi chiese di denudarmi e di fargli toccare il mio pene. Non ricordo se mi chiese di toccargli il suo: i ricordi sono sfocati, anche se so per certo che accadde più di una volta, quando veniva a casa mia a giocare. Dopo di che - penso - soddisfatta la sua curiosità, la cosa non si ripetè mai più né ebbi altre esperienze simili. Ricordo che già allora non volevo, anche perché mia madre mi aveva sempre messo in guardia dal farmi toccare là sotto da qualcuno, ma ciononostante, pur con riluttanza, accettai, forse per non "deludere" l'amico.
Mi chiedo se questo possa essere "clinicamente" qualificato come abuso e se, secondo voi, abbisogni di un percorso terapeutico per affrontare questo "trauma".
Grazie
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Gentile Utente,
la prima cosa da tenere in considerazione nel momento in cui Lei domanda se sia necessario un intervento psicologico o psicoterapico è la SOFFERENZA del paziente.
Lei però riferisce che sta bene, che la Sua vita è "normale" e che anche la Sua infanzia è stata bella.
Inoltre, l'abuso sessuale su un minore ha chiare caratteristiche, tra cui l'identità dell'abusante. Un conto è se una persona adulta, consapevole di ciò che fa e responsabile delle proprie azioni, si permette di adescare un bambino e lo tocca o comunque agisce su di lui un atto sessuale.
Un bambino non è mai nelle condizioni di poter esprimere il proprio consenso all'atto sessuale (d cui peraltro ignora qualunque tipo di connotazione).
Lei parla, invece, di atti sessuali tra due bambini.
In questo caso si parla di giochi esplorativi.
Legga qui:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/2138-abuso-sessuale-sui-minori-e-sue-connotazioni.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1072-che-cos-e-l-abuso-sessuale.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1095-il-pedofilo-chi-e-e-come-riconoscerlo.html
Cordiali saluti,
la prima cosa da tenere in considerazione nel momento in cui Lei domanda se sia necessario un intervento psicologico o psicoterapico è la SOFFERENZA del paziente.
Lei però riferisce che sta bene, che la Sua vita è "normale" e che anche la Sua infanzia è stata bella.
Inoltre, l'abuso sessuale su un minore ha chiare caratteristiche, tra cui l'identità dell'abusante. Un conto è se una persona adulta, consapevole di ciò che fa e responsabile delle proprie azioni, si permette di adescare un bambino e lo tocca o comunque agisce su di lui un atto sessuale.
Un bambino non è mai nelle condizioni di poter esprimere il proprio consenso all'atto sessuale (d cui peraltro ignora qualunque tipo di connotazione).
Lei parla, invece, di atti sessuali tra due bambini.
In questo caso si parla di giochi esplorativi.
Legga qui:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/2138-abuso-sessuale-sui-minori-e-sue-connotazioni.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1072-che-cos-e-l-abuso-sessuale.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1095-il-pedofilo-chi-e-e-come-riconoscerlo.html
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 4.3k visite dal 22/07/2019.
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