Relazione con uomo violento e tossicodipendente
Cari dottori,
ho 32 anni e e da tre ho una relazione con un mio coetaneo che abusa gravemente di alcol e cocaina. E' una persona ambigua, priva di empatia e dalle grandi capacità manipolative. Non comprende gli stati d'animo altrui e non è interessato al benessere delle persone che lo circondano. Si abbandona a episodi di violenza e aggressività, che generalmente riversa su di me o comunque sulla sua fidanzata (lui stesso mi ha raccontato che in ogni relazione avuta in precedenza, il pattern era lo stesso). Mi addossa la responsabilità dei suoi comportamenti violenti, dicendo che le persone fragili e ingenue come me gli suscitano odio, rabbia e disprezzo e che le persone così meriterebbero di morire. Ha diversi precedenti penali, guida in modo del tutto spericolato causando incidenti con qualunque tipo di mezzo di trasporto, ogni due giorni mi caccia di casa minacciandomi di morte, mi insulta nei modi più volgari, mi diffama in pubblico urlando cose su di me inesistenti o alterate e in svariati episodi mi aggredita fisicamente. Spende in pochi giorni il suo intero stipendio, chiede in prestito soldi a chiunque, anche a me. Alterna questa volgarità e questa violenza a momenti in cui cambia completamente e diventa una persona gentile, premurosa, affettuosa, elogiandomi anche in pubblico, in modo quasi esagerato. Si mostra pentito e mi giura che si farà aiutare perché è stanco di far male agli altri, dice di provare vergogna e odio per se stesso e che vorrebbe suicidarsi. Come potete ben immaginate però, niente cambia. Io non ho il coraggio di interrompere la relazione e nonostante i miei ripetuti tentativi di allontanarmi da lui, continuo a ricadere nella sua trappola. Questa persona mi ha distrutto la vita, mi ha allontanato dalla mia famiglia, dai miei amici, dai miei colleghi. Non riesco più a concentrarmi sul lavoro e sto perdendo di vista tutti gli obiettivi che avevo. Non sento amore per questo mostro, ma non riesco in alcun modo a stragli lontana. La lontananza mi genera disperazione, ansia, angoscia, paura della solitudine, senso di abbandono. Non so a chi rivolgermi, non so come fare a riprendermi la mia vita.
ho 32 anni e e da tre ho una relazione con un mio coetaneo che abusa gravemente di alcol e cocaina. E' una persona ambigua, priva di empatia e dalle grandi capacità manipolative. Non comprende gli stati d'animo altrui e non è interessato al benessere delle persone che lo circondano. Si abbandona a episodi di violenza e aggressività, che generalmente riversa su di me o comunque sulla sua fidanzata (lui stesso mi ha raccontato che in ogni relazione avuta in precedenza, il pattern era lo stesso). Mi addossa la responsabilità dei suoi comportamenti violenti, dicendo che le persone fragili e ingenue come me gli suscitano odio, rabbia e disprezzo e che le persone così meriterebbero di morire. Ha diversi precedenti penali, guida in modo del tutto spericolato causando incidenti con qualunque tipo di mezzo di trasporto, ogni due giorni mi caccia di casa minacciandomi di morte, mi insulta nei modi più volgari, mi diffama in pubblico urlando cose su di me inesistenti o alterate e in svariati episodi mi aggredita fisicamente. Spende in pochi giorni il suo intero stipendio, chiede in prestito soldi a chiunque, anche a me. Alterna questa volgarità e questa violenza a momenti in cui cambia completamente e diventa una persona gentile, premurosa, affettuosa, elogiandomi anche in pubblico, in modo quasi esagerato. Si mostra pentito e mi giura che si farà aiutare perché è stanco di far male agli altri, dice di provare vergogna e odio per se stesso e che vorrebbe suicidarsi. Come potete ben immaginate però, niente cambia. Io non ho il coraggio di interrompere la relazione e nonostante i miei ripetuti tentativi di allontanarmi da lui, continuo a ricadere nella sua trappola. Questa persona mi ha distrutto la vita, mi ha allontanato dalla mia famiglia, dai miei amici, dai miei colleghi. Non riesco più a concentrarmi sul lavoro e sto perdendo di vista tutti gli obiettivi che avevo. Non sento amore per questo mostro, ma non riesco in alcun modo a stragli lontana. La lontananza mi genera disperazione, ansia, angoscia, paura della solitudine, senso di abbandono. Non so a chi rivolgermi, non so come fare a riprendermi la mia vita.
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Gentile Utente,
non è chiaro che tipo di relazione o parentela ha Lei con questa persona.
Però, in linea generale, non è tanto questa persona ad interessarci da un punto di vista clinico, in quanto molte sono le persone disturbate, ma è Lei.
Le donne che accettano questo tipo di relazione hanno a loro volta dei disturbi piuttosto seri, tant'è che Lei scrive: " Io non ho il coraggio di interrompere la relazione e nonostante i miei ripetuti tentativi di allontanarmi da lui, continuo a ricadere nella sua trappola. "
Una persona sana si terrebbe ben lontano da un uomo del genere.
Per risolvere il problema, ritengo che Lei dovrebbe effettuare una psicoterapia, previa valutazione.
L'ideale è rivolgersi ad un Centro Anti-violenza della Sua città.
Cordiali saluti,
non è chiaro che tipo di relazione o parentela ha Lei con questa persona.
Però, in linea generale, non è tanto questa persona ad interessarci da un punto di vista clinico, in quanto molte sono le persone disturbate, ma è Lei.
Le donne che accettano questo tipo di relazione hanno a loro volta dei disturbi piuttosto seri, tant'è che Lei scrive: " Io non ho il coraggio di interrompere la relazione e nonostante i miei ripetuti tentativi di allontanarmi da lui, continuo a ricadere nella sua trappola. "
Una persona sana si terrebbe ben lontano da un uomo del genere.
Per risolvere il problema, ritengo che Lei dovrebbe effettuare una psicoterapia, previa valutazione.
L'ideale è rivolgersi ad un Centro Anti-violenza della Sua città.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 2.9k visite dal 22/07/2019.
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