Amore instabile - Borderline o cosa ?

Circa 4 anni fa, ho avuto la fortuna/sfortuna di incontrare la mia ex. Lei ha 28 anni e all'epoca era fidanzata con un mio "amico"/conoscente ed ha avuto con lui un figlio dopo circa due mesi di relazione. Quando venne a lavorare, era fidanzata da circa 1 anno e mezzo e per non portarla troppo alla lunga, iniziammo a piacerci. Dopo circa 2/3 mesi, lasciò il suo ragazzo, nonché padre del bambino e decidemmo di iniziare la nostra relazione. Momenti stupendi trascorsi insieme, seppur il rapporto fosse molto complicato date le circostanze. Dopo circa 2 mesi di relazione, lei iniziò ad avere dei sensi di colpa, perché avendo lei subito la separazione dei genitori, e quindi non avendo una famiglia unita tutt'ora, non voleva lo stesso futuro per il figlio, pertanto decise di ritentare con il suo ex, padre del figlio. Solo che, dopo 1 mese e mezzo lasciò nuovamente il padre del figlio per tornare da me perché era con me che voleva stare. Ormai in me si erano già create delle crepe, delle insicurezze in merito alla nostra relazione, ma decidiamo di dedicarci al nostro amore e costruire il nostro futuro insieme affrontando comunque alcuni problemi con l'aiuto di una psicologa.
Come ogni rapporto avevamo alti e bassi, ma in lei ho sempre percepito un certo senso di insoddisfazione e ci sono moltissimi aspetti del suo carattere e della sua vita che lasciano a desiderare una certa stabilità...
Dopo circa 3 anni di relazione, così da un giorno all'altro, sulla base di un litigio, decide di lasciarmi sostenendo di non amarmi più, descrivendo il nostro rapporto in modo negativo, quasi surreale ed i nostri caratteri incompatibili.
Scioccato di tutto ciò e non sapendo cosa pensare, perché sembrava davvero assurdo, ho dovuto rivolgermi alla psicologa per capire la situazione e metabolizzare il tutto.
La psicologa, cugina di lei, conosce la sua situazione familiare ed ha riscontrato in lei alcuni problemi legati alla sua infanzia ed alle sue esperienze di vita trascorse.
Iniziai quindi ad andare avanti e svoltare pagina, ma non contenta, dopo 6 mesi tornò da me implorando di tornare insieme e scusandosi di tutto, in modo convincente e coinvolgente a tal punto che dopo 1 mese di tentati riavvicinamenti, riuscì a convincermi di riprovare. In ogni caso, seppur molto scettico e senza un briciolo di fiducia in lei decidiamo di riprovare a patto di affrontare un percorso con la psicologa e mettendo in chiaro il mio stato d'animo. Inizialmente tutto sembrava andare per il meglio, sorprendendo anche le mie aspettative. Era lei molto diversa nei miei confronti e nei confronti della nostra relazione e questo mi piaceva molto, nonostante i problemi di fiducia che avevo.
Dopo 5 mesi la storia si ripete, mentre tutto sembrava andare bene, facendo progetti di vita insieme ecc, sulla base di un litigio, da un giorno all'altro accade esattamente la stessa cosa di 1 anno fa. Sostiene nuovamente di non amarmi più e che non possiamo stare insieme per i nostri caratteri ecc.
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Dr. Enrico De Sanctis Psicologo, Psicoterapeuta 1.3k 66
Salve,

comprendo che stia vivendo una situazione dolorosa, comunica quanto possa averla ferita l'interruzione dopo 3 anni, l'anno scorso, per lei del tutto inaspettata. È stato uno shock, un colpo al cuore.

E, oggi, nonostante i suoi tentativi di riprovarci, si ritrova di nuovo ad affrontare una separazione. Sta cercando di capire cosa è accaduto, desidera ascoltare i suoi sentimenti, avrebbe voluto stabilità, avrebbe voluto fidarsi di lei, cosa che non è più riuscito a fare.

Posso chiederle come si sente oggi? Si sente come l'anno scorso, sta soffrendo ed è disorientato, forse anche arrabbiato?

Infine, voglio ricordare che è bene non rivolgersi a psicologi e psicoterapeuti parenti o amici. Il Codice deontologico degli Psicologi dice di evitare commistioni tra ruolo professionale e vita privata, quando ci sono relazioni significative (Art. 28). Se lo specialista è un parente o un amico c'è, infatti, il rischio che il suo ruolo professionale sia compromesso.

Un saluto cordiale,
Enrico de Sanctis

Dr. Enrico de Sanctis - Roma
Psicologo e Psicoterapeuta a orientamento psicoanalitico
www.enricodesanctis.it

[#2]
Utente
Utente
Salve dottore, la ringrazio per la risposta.

Diciamo che a differenza della prima volta, ho la situazione un po' più chiara, meno domande senza risposta. Questo mi porta a non provare rabbia o rancore, perché da parte mia non avrei potuto fare più di quanto non abbia già fatto, bensì una grandissima delusione. Ciò che è ancor più deludente è vedere lei ora iniziare una frequentazione dopo solamente 15gg dalla rottura del nostro rapporto, con un ragazzino di 22 anni e fare cose adatte a quella fascia d'età. Comportarsi come se fosse completamente un'altra persona e fare ciò che ha sempre criticato. Si fa fatica ad identificare che persona è.

Di una cosa sono sempre stato sicuro, di ciò che le ho dato e di ciò che sono io per lei. Lei ha sempre dimostrato quello che prova per me, fino al giorno prima del litigio che porta alla rottura improvvisa senza alcun tipo di segnale di allontanamento, anzi. Nonostante tutto, ho sempre saputo che sarebbe tornata, come sono quasi sicuro che tornerà ora, ma senza avere ormai alcun tipo di possibilità.

In ogni caso, per quanto riguarda la Psicologa, è stato possibile portare avanti il rapporto professionale solamente perché non c'erano e non ci sono tutt'ora rapporti di tipo familiare o che riguardano la vita privata. Parente si, ma con alcun tipo di rapporto.
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Dr. Enrico De Sanctis Psicologo, Psicoterapeuta 1.3k 66
Buongiorno,

immagino cosa possa significare provare una "grandissima delusione" e sentire di non "identificare" la sua ex, di non capire che persona sia. Il fatto che non ci sia stato "alcun tipo di segnale di allontanamento" è significativo, è come se non riuscisse a riconoscere quella ragazza che è stata al suo fianco per alcuni anni.

Se la prima volta c'è stata una rottura più comprensibile, che sembra ipotizzare dovuta alle difficoltà di separazione dal suo ex, oltretutto padre di suo figlio, diverso sembra essere lo scenario di queste due ultime interruzioni improvvise, che non possono non provocare un vissuto complesso dentro di sé. Quando l’altro compie gesti imprevedibili, che ci feriscono, possiamo vivere uno strappo anche molto intenso, possiamo sentirci rifiutati e disorientati, possiamo sentire diffidenza e sfiducia. E chiederci di chi sia la responsabilità.

Mi sembra che lei senta il bisogno di capire, giustamente, che cosa sia potuto accadere. Si interroga, chiede alla psicologa, chiede a noi, forse la sua ex ha un disturbo borderline di personalità?

Certo magari la sua ex tornerà. Non so quanto questo possa oggi rappresentare comprensibilmente una speranza e un po’ di conforto a fronte della profonda delusione che può vivere in questo momento doloroso. Allo stesso tempo, comunque, comunica con fermezza di non volerle dare un'ulteriore possibilità. Forse, correttamente, sente che è tutto molto recente e serve un po' di tempo ancora, per capire e per orientarsi.

Purtroppo da qui non riesco ad aiutarla di più, come invece vorrei; posso quindi soltanto invitarla a proseguire la sua ricerca, provando a cercare quelle risposte che sente ancora sospese - penso anch’io che dare un senso alla nostra esperienza è fondamentale. Anche valutando di rivolgersi a uno specialista, se ne sentisse l'opportunità, per avere uno spazio di ascolto e di dialogo, e proseguire così a prendersi cura di se stesso.

Un saluto cordiale,
Enrico de Sanctis
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