Malessere generale

Gentili Dottori,
vorrei se possibile un vostro parere.

Donna 42 anni, 2 figli, in buona salute tranne ipotiroidismo di Hascimoto in trattamento.

Circa due anni fa una mattina mentre ero in ufficio avverto un forte senso di nausea e malessere con conseguente perdita di coscienza. Appena ripresa ho vomitato tutta la cena della sera precedente che pareva non digerita. Trasportata in ambulanza in ospedale (i colleghi prontamente hanno chiamato i soccorsi) venivo dimessa con esami perfetti ( sangue,urine, ecg e consulto neurologico) con diagnosi di Sincope situazionale ( non avevo digerito). A riposo per qualche giorno tutto è rientrato nella normalità.

Da allora ogni volta che non mi sento molto bene i miei pensieri tornano a quella mattina e mi assale un senso di ansia e paura, al punto da lasciare il posto di lavoro e tornare a casa dove in realtà poi mi rilasso e tutto passa.

Giovedì della scorsa settimana, mentre ero in ufficio intorno alle 11.00 sento nuovamente una sensazione di nausea, a quel punto comincio a ripensare al vecchio episodio dei due anni precedenti mollo tutto e vado a casa.
A casa in realtà o poi rimesso e avuto scariche di diarrea, ho contattato il curante che mi ha ricevuto e visitato riscontrandomi una gastroenterite ( riferendomi che altri pazienti nonostante sia luglio ne erano affetti).
Oggi è mercoledì sono passati 6 giorni e il mio senso di malessere non passa ( non ho più vomito ne scariche) ma permane un forte senso di nausea e il pensiero che domani mattina devo rientrare in ufficio mi fa tremare. E se mi sento ancora male?
A questo punto non riesco neanche più a capire se la nausea permane in seguito al virus o se è un fattore di ansia?

Cosa ne pensate? Come posso evitare di pensare sempre a quella mattina?
Grazie mille.
[#1]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509 41
"Da allora ogni volta che non mi sento molto bene i miei pensieri tornano a quella mattina e mi assale un senso di ansia e paura, al punto da lasciare il posto di lavoro e tornare a casa dove in realtà poi mi rilasso e tutto passa."

Gentile signora,

sembrerebbe che da quel primo evento in cui è stata male ed è stata portata al PS, Lei abbia sviluppato un senso di allerta e di paura non solo per ciò che Le è capitato, ma soprattutto per l'eventualità che la circostanza possa ripresentarsi.

Di solito, le persone che sono ansiose e vivono in questo modo attuano tutta una serie di condotte precauzionali per evitare che la brutta esperienza si verifichi nuovamente, spesso monitorando attentamente ogni più insignificante attivazione o rumore o movimento del corpo, oppure evitando di fare alcune cose (nel caso specifico, potrebbe essere evitare di mangiare ciò che aveva mangiato quando era stata male...).

Poichè si tratta di una problematica ansiosa, è suggerito un colloquio psicologico diretto per valutare l'opportunità di una eventuale psicoterapia specifica.

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#2]
Utente
Utente
Gentile dottoressa,
La ringrazio per la pronta risposta.

Ne sono convinta anch'io che sia un problema di ansia, pensi che settimana scorsa mentre la mia dottoressa mi parlava della gastroenterite... Le ho addirittura chiesto ma non é che ho un tumore?

Per sua esperienza questo senso di nausea ho dimenticato di dirle che mi fa passare l'appetito... Non mi va giù niente...può trovare immediato giovamento in qualche modo.

Cosa posso fare per domani mattina? Devo rientrare in ufficio.

Grazie ancora...
[#3]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509 41
Gentile signora,

domani Lei rientrerà in ufficio, ma il problema NON viene risolto rimanendo a casa. E' vero che a casa il livello di ansia si abbassa o si azzera, però è anche vero che questa paura deve essere affrontata e non evitata.

La stessa nausea è un sintomo, nel senso che quando siamo molto ansiosi il nostro stomaco GIUSTAMENTE non è pronto per accogliere il cibo, ma è chiuso. Questa è una reazione corretta e fisiologica del nostro corpo che, in momenti di stress, si prepara a reagire e non a rilassarsi.

Cosa fare?
Dipende dal problema perchè talvolta può essere indicata una psicoterapia, breve e focalizzata sul problema, ma da qui non posso dirlo con esattezza.

Cordiali saluti,
[#4]
Utente
Utente
Grazie dottoressa,

Domani andrò al lavoro e affronterò la situazione.
Intanto cerco di capire dove posso iniziare una psicoterapia.

Grazie ancora!
[#5]
Utente
Utente
Gentile Dottoressa,

sono passati alcuni mesi e volevo aggiornarla sulla situazione.
La situazione da allora non è per nulla migliorata, anzi gli attacchi di ansia sono ormai all'ordine del giorno e mi fanno vivere davvero male.
Nel frattempo mi è venuta la gastrite ed un importante cervico-brachialgia ( una contrattura che no mi lascia da oltre 2 mesi).
Temo anche di avere un inzio di Ipocondria poiché ogni minimo sintomo lo associo a cose brutte ( e ormai sento ogni movimento del mio corpo).
Oggi però mi sono fatta coraggio e ho parlato con il mio medico di base, la quale mi ha prescritto un primo colloquio psicologico che spero di poter fare quanto prima.
Quello che non capisco e che volevo chiederle, l'ansia è davvero così pericolosa e devastante.
Io non lo immaginavo.

Un caro saluto.
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