Post aborto volontario
a gennaio ho interrotto volontariamente la mia prima gravidanza, a soli 23 anni. Pensavo che fosse tutto più facile, ma non è lo stato e non lo è per niente. A distanza di 7 mesi , infatti , mi ritrovo a scrivere qui. Da allora, ogni mese, quando ho il ciclo, ripenso a quello che ho fatto, vissuto e la cosa mi fa stare non male, di più. Sono consapevole del fatto che forse o sicuramente, è uno stato col quale dovrò convivere per sempre. Non si può dimenticare. Sarebbe il caso di rivolgermi a qualcuno?
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Gentile ragazza,
mi dispiace molto per la sofferenza che vivi e rivivi ciclicamente e credo che non solo devi rivolgerti ad uno psicologo psicoterapeuta adesso, ma che di solito viene proprio indicato prima dell'IVG proprio per arrivare a questa decisione in modo più consapevole e per quanto possibile "serena" con la decisione presa.
Non era previsto l'aiuto psicologico nella struttura nella quale si è sottoposta alla procedura?
Attualmente ha un sostegno sociale (compagno, famiglia, amici)?
Posso chiederLe come mai ha deciso di interrompere la gravidanza?
Cordiali saluti,
mi dispiace molto per la sofferenza che vivi e rivivi ciclicamente e credo che non solo devi rivolgerti ad uno psicologo psicoterapeuta adesso, ma che di solito viene proprio indicato prima dell'IVG proprio per arrivare a questa decisione in modo più consapevole e per quanto possibile "serena" con la decisione presa.
Non era previsto l'aiuto psicologico nella struttura nella quale si è sottoposta alla procedura?
Attualmente ha un sostegno sociale (compagno, famiglia, amici)?
Posso chiederLe come mai ha deciso di interrompere la gravidanza?
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.6k visite dal 16/07/2019.
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