Non riuscire a stare in una relazione
Gentili Dottori
Ho 30 anni e una lunga storia col DAG. Sei mesi fa ho deciso di iniziare una psicoterapia per cercare di far fronte ai miei problemi e con la terapeuta stiamo lavorando molto soprattutto sulla mia omosessualità e sul rapporto controverso con mia madre.
Non ho mai avuto relazioni lunghe, l'unica più lunga è stata quella con un narcisista perverso mentre le altre sono tutte finite a causa delle mie fughe a seguito di ansie e angosce.
Lo scorso mese ho incontrato un ragazzo col quale è nata subito una forte intesa, fondata sul rispetto e sulla sincerità, anche questa volta però sono riuscito a rovinare tutto; qualche giorno fa all'apice di un forte stato ansioso gli ho chiesto di lasciami perdere per qualche giorno perché non ero più sicuro di continuare. Sono tornato da lui (per la prima volta durante una relazione) chiedendogli perdono ma purtroppo non l'ha presa bene e non so se riusciremo a riprenderci. Da quel momento ho cominciato ad essere ossessivo, a controllarlo sempre mentre dentro di me sento sempre forte l'impulso a fuggire per sedare l'ansia e l'angoscia che provo.
Sono pienamente consapevole dei meccanismi che ci sono alla base di tali comportamenti, ma purtroppo conoscerli non fa in modo che io possa evitarli. Qui siamo al nocciolo della questione: cosa posso fare per non auto-sabotarmi ulteriormente?
La terapia che seguo non sembra darmi suggerimenti comportamentali. E' il caso di cambiare terapeuta? Ci sono andamenti più adatti al mio caso? Io voglio solo avere relazioni sane come tutti.
Grazie per l'attenzione che mi dedicherete
Ho 30 anni e una lunga storia col DAG. Sei mesi fa ho deciso di iniziare una psicoterapia per cercare di far fronte ai miei problemi e con la terapeuta stiamo lavorando molto soprattutto sulla mia omosessualità e sul rapporto controverso con mia madre.
Non ho mai avuto relazioni lunghe, l'unica più lunga è stata quella con un narcisista perverso mentre le altre sono tutte finite a causa delle mie fughe a seguito di ansie e angosce.
Lo scorso mese ho incontrato un ragazzo col quale è nata subito una forte intesa, fondata sul rispetto e sulla sincerità, anche questa volta però sono riuscito a rovinare tutto; qualche giorno fa all'apice di un forte stato ansioso gli ho chiesto di lasciami perdere per qualche giorno perché non ero più sicuro di continuare. Sono tornato da lui (per la prima volta durante una relazione) chiedendogli perdono ma purtroppo non l'ha presa bene e non so se riusciremo a riprenderci. Da quel momento ho cominciato ad essere ossessivo, a controllarlo sempre mentre dentro di me sento sempre forte l'impulso a fuggire per sedare l'ansia e l'angoscia che provo.
Sono pienamente consapevole dei meccanismi che ci sono alla base di tali comportamenti, ma purtroppo conoscerli non fa in modo che io possa evitarli. Qui siamo al nocciolo della questione: cosa posso fare per non auto-sabotarmi ulteriormente?
La terapia che seguo non sembra darmi suggerimenti comportamentali. E' il caso di cambiare terapeuta? Ci sono andamenti più adatti al mio caso? Io voglio solo avere relazioni sane come tutti.
Grazie per l'attenzione che mi dedicherete
[#1]
Gentile Utente,
che tipo di psicoterapia sta facendo?
Lei scrive: "Sono pienamente consapevole dei meccanismi che ci sono alla base di tali comportamenti, ma purtroppo conoscerli non fa in modo che io possa evitarli. Qui siamo al nocciolo della questione: cosa posso fare per non auto-sabotarmi ulteriormente?"
Ha perfettamente ragione: conoscere e basta una dinamica NON aiuta a modificarla, perchè la conoscenza è solo il primissimo step. Il lavoro vero e proprio per cambiare viene dopo. Ad esempio, se Lei ogni volta che ha l'ansia sta male e scappa e rompe le relazioni con tutti, dovrebbe imparare a modulare in modo diverso l'ansia. Evitare un situazione ansiosa NON va bene perché rafforza le paure, sebbene sul momento possa sembrare che ci sia una riduzione dello stato ansioso e quindi un relativo benessere.
Però, oltre a questo, c'è anche il problema relazionale, cioè un modello che forse Lei ha appreso in famiglia o nelle prime esperienze sentimentali con i partner e anche qui bisogna capire come è fatto questo disagio (inadeguatezza? paura? ansie? bassa autostima? ecc...) e cambiare concretamente, imparando a FARE. Ovviamente questo è il lavoro della psicoterapia.
Cordiali saluti,
che tipo di psicoterapia sta facendo?
Lei scrive: "Sono pienamente consapevole dei meccanismi che ci sono alla base di tali comportamenti, ma purtroppo conoscerli non fa in modo che io possa evitarli. Qui siamo al nocciolo della questione: cosa posso fare per non auto-sabotarmi ulteriormente?"
Ha perfettamente ragione: conoscere e basta una dinamica NON aiuta a modificarla, perchè la conoscenza è solo il primissimo step. Il lavoro vero e proprio per cambiare viene dopo. Ad esempio, se Lei ogni volta che ha l'ansia sta male e scappa e rompe le relazioni con tutti, dovrebbe imparare a modulare in modo diverso l'ansia. Evitare un situazione ansiosa NON va bene perché rafforza le paure, sebbene sul momento possa sembrare che ci sia una riduzione dello stato ansioso e quindi un relativo benessere.
Però, oltre a questo, c'è anche il problema relazionale, cioè un modello che forse Lei ha appreso in famiglia o nelle prime esperienze sentimentali con i partner e anche qui bisogna capire come è fatto questo disagio (inadeguatezza? paura? ansie? bassa autostima? ecc...) e cambiare concretamente, imparando a FARE. Ovviamente questo è il lavoro della psicoterapia.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Utente
Gentile Dott.ssa Pileci
Grazie per la pronta risposta. Lei ha ragione quando dice che queste paure vanno affrontate in psicoterapia, ma quale approccio è più indicato?
Al momento seguo una terapia sistemico-relazionale, che mi sta aiutando moltissimo nella comprensione di tante mie problematiche, ma come fare per affrontarle concretamente? Forse dovrei fare una psicoterapia diversa?
Grazie mille
Grazie per la pronta risposta. Lei ha ragione quando dice che queste paure vanno affrontate in psicoterapia, ma quale approccio è più indicato?
Al momento seguo una terapia sistemico-relazionale, che mi sta aiutando moltissimo nella comprensione di tante mie problematiche, ma come fare per affrontarle concretamente? Forse dovrei fare una psicoterapia diversa?
Grazie mille
[#5]
Se per risolvere i problemi a monte intendiamo solo comprendere il passato e alcune dinamiche, io personalmente NON sono d'accordo, perchè se parliamo di un disturbo d'ansia, comprendere e basta non serve ma bisogna FARE per modificare ansie, paure, comportamenti e le idee a riguardo.
Cordiali saluti,
Cordiali saluti,
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 3.3k visite dal 15/07/2019.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Narcisismo
Come si comporta il narcisista? Quali sono i segnali del narcisismo? Come superare una relazione con un soggetto con personalità narcisistica e il love bombing?