Rapporto di coppia
Gentili dottori, sto con mio marito da 7 anni. La nostra storia è iniziata come tutte le altre storie...lui non voleva una storia seria, io non avevo nessuna intenzione di diventare l’usa e getta di turno, dopo un mese di frequentazione però lui si è affezionato ed ha iniziato a prendere la storia sul serio. Durante quei mesi ha scoperto di stare male fisicamente, io gli sono stata vicino lo stesso perché ero già molto presa da lui.
A dire il vero inizialmente essendo molto spaventata ho pensato ok, appena si riprende lo lascio, poi però stando male, lui ha abbattuto tutte le ultime barriere emotive, affettive, si è mostrato nudo, vulnerabile senza più quel piglio da giovanotto indisponente nei confronti della vita, che tiene in mano il mondo... allora ci siamo innamorati di li a poco abbiamo condiviso tante cose... trasferimenti, matrimonio e una figlia. Lui però negli anni è diventato burbero, e ha tirato fuori un carattere polemico ed aggressivo, è verbalmente molto violento, io lo sopporto perché gli voglio bene. Non lo è solo con me ma io ne vado sotto più degli altri vivendoci assieme. Se provo a chiarire dice che mi invento le cose e sono psicopatica o da ricovero. Abbiamo sempre avuto una buona intesa sessuale ma ultimamente le cose non vanno bene, lui non se ne accorge ma io non mi eccito più e quando facciamo l’amore non sono mai lubrificata ed i miei orgasmi son più un fatto meccanico che altro e comunque farlo mi innervosisce. Non voglio lasciarlo perché gli voglio bene ma come posso riportare la situazione alla normalità? Parlare con lui non serve anzi peggiora solo le cose, vorrei poter lavorare su me assumendo comportamenti che gli facciano capire le cose, oppure riuscire ad accettarlo per com’è senza che venga intaccata almeno la sfera sessuale.
Consigli?
Grazie
A dire il vero inizialmente essendo molto spaventata ho pensato ok, appena si riprende lo lascio, poi però stando male, lui ha abbattuto tutte le ultime barriere emotive, affettive, si è mostrato nudo, vulnerabile senza più quel piglio da giovanotto indisponente nei confronti della vita, che tiene in mano il mondo... allora ci siamo innamorati di li a poco abbiamo condiviso tante cose... trasferimenti, matrimonio e una figlia. Lui però negli anni è diventato burbero, e ha tirato fuori un carattere polemico ed aggressivo, è verbalmente molto violento, io lo sopporto perché gli voglio bene. Non lo è solo con me ma io ne vado sotto più degli altri vivendoci assieme. Se provo a chiarire dice che mi invento le cose e sono psicopatica o da ricovero. Abbiamo sempre avuto una buona intesa sessuale ma ultimamente le cose non vanno bene, lui non se ne accorge ma io non mi eccito più e quando facciamo l’amore non sono mai lubrificata ed i miei orgasmi son più un fatto meccanico che altro e comunque farlo mi innervosisce. Non voglio lasciarlo perché gli voglio bene ma come posso riportare la situazione alla normalità? Parlare con lui non serve anzi peggiora solo le cose, vorrei poter lavorare su me assumendo comportamenti che gli facciano capire le cose, oppure riuscire ad accettarlo per com’è senza che venga intaccata almeno la sfera sessuale.
Consigli?
Grazie
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"riuscire ad accettarlo per com’è senza che venga intaccata almeno la sfera sessuale"
Gentile Signora,
è arduo il compito che si prefigge...
Da un lato si dice insoddisfatta da orgasmi che definisce "meccanici", ma dall'altro -in fondo- ci domanda come fare a comportarsi come una macchina, slegando emozioni e sentimenti dalla sessualità di coppia.
Non mi sembra affatto strano che il suo desiderio e la sua eccitazione si siano oscurati nei confronti di un uomo violento verbalmente, aggressivo e polemico che neppure si accorge di avere tra le sue mani un corpo sessualmente "spento".
A mio avviso, la sessualità potrà tornare soddisfacente tra di voi quando migliorerà la qualità della relazione e, dunque, su questo più che altro la inviterei a lavorare con il supporto di uno psicologo psicoterapeuta che l'aiuti a bilanciare il bene che vuole a lui con quello che vuole a se stessa.
Cordialità.
Gentile Signora,
è arduo il compito che si prefigge...
Da un lato si dice insoddisfatta da orgasmi che definisce "meccanici", ma dall'altro -in fondo- ci domanda come fare a comportarsi come una macchina, slegando emozioni e sentimenti dalla sessualità di coppia.
Non mi sembra affatto strano che il suo desiderio e la sua eccitazione si siano oscurati nei confronti di un uomo violento verbalmente, aggressivo e polemico che neppure si accorge di avere tra le sue mani un corpo sessualmente "spento".
A mio avviso, la sessualità potrà tornare soddisfacente tra di voi quando migliorerà la qualità della relazione e, dunque, su questo più che altro la inviterei a lavorare con il supporto di uno psicologo psicoterapeuta che l'aiuti a bilanciare il bene che vuole a lui con quello che vuole a se stessa.
Cordialità.
Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i
[#2]
Ex utente
Dottoressa la ringrazio per il suo suggerimento, ma non è così semplice... lei dice che dovrei bilanciare il bene che voglio a lui con quello che voglio a me stessa. Per quanto mi riguarda ciò può voler dire solo due cose:
1) imparare ad accettare i suoi difetti senza permettere che mi feriscano e cercando (non so come e per questo ho chiesto consulto) di trovare un compromesso per il bene che mi voglio e che gli voglio;
2) cercare di modificare il suo carattere incappando inevitabilmente in una sorta di out out ( o cambi o ciao) che comunque non è quello che voglio;
Chiaramente sono più propensa per la prima soluzione, il punto è che non so davvero da che parte cominciare, e da qualunque parte abbia provato ad iniziare mi sono sempre scontrata con un muro ottenendo solo un peggioramento.
Aggiungo inoltre che la mia domanda non era : ’come fare a comportarsi come una macchina, slegando emozioni e sentimenti dalla sessualità di coppia’’ bensì ’come faccio a riportare la situazione alla normalità?’’ è chiaro dal principio che è un gatto che si morde la coda, che se mi sento ferita non mi eccito, il problema è che non son come evitare che il gatto si morda la coda senza ammazzare il gatto e senza dovergli tagliare la coda...
1) imparare ad accettare i suoi difetti senza permettere che mi feriscano e cercando (non so come e per questo ho chiesto consulto) di trovare un compromesso per il bene che mi voglio e che gli voglio;
2) cercare di modificare il suo carattere incappando inevitabilmente in una sorta di out out ( o cambi o ciao) che comunque non è quello che voglio;
Chiaramente sono più propensa per la prima soluzione, il punto è che non so davvero da che parte cominciare, e da qualunque parte abbia provato ad iniziare mi sono sempre scontrata con un muro ottenendo solo un peggioramento.
Aggiungo inoltre che la mia domanda non era : ’come fare a comportarsi come una macchina, slegando emozioni e sentimenti dalla sessualità di coppia’’ bensì ’come faccio a riportare la situazione alla normalità?’’ è chiaro dal principio che è un gatto che si morde la coda, che se mi sento ferita non mi eccito, il problema è che non son come evitare che il gatto si morda la coda senza ammazzare il gatto e senza dovergli tagliare la coda...
[#3]
La situazione è senz'altro complessa e non metto in dubbio il bene che Lei prova per quest'uomo.
Ciò che però balza agli occhi nei suoi post sono state per me alcune frasi in particolare:
"Non lo è solo con me ma io ne vado sotto più degli altri vivendoci assieme. Se provo a chiarire dice che mi invento le cose e sono psicopatica o da ricovero."
"lui non se ne accorge ma io non mi eccito più"
" Parlare con lui non serve anzi peggiora solo le cose"
"da qualunque parte abbia provato ad iniziare mi sono sempre scontrata con un muro ottenendo solo un peggioramento"
La domanda che io mi pongo non è "COME può una persona non sentirsi ferita da tali comportamenti?, bensì "PERCHE' una persona non dovrebbe sentirsi ferita quando viene trattata così?"
Sarebbe come se mi si chiedesse come si fa a mettere una mano sul fuoco senza provare dolore...
Dal mio punto di vista non si tratta neppure di dare a lui un aut-aut, perché ritengo che quando le cose non funzionano all'interno di una coppia (o una famiglia) il cambiamento debba essere del sistema e non di un solo membro.
Ognuno di noi ha i suoi parametri nell'attribuire significati alla realtà che vive, e purtroppo non sarebbe possibile approfondire efficacemente i suoi in un consulto on line. Per questo sopra le avevo suggerito di rivolgersi ad un mio collega di persona.
Spero di aver chiarito meglio la mia posizione e di averle fornito quale elemento di riflessione in più.
Saluti.
Ciò che però balza agli occhi nei suoi post sono state per me alcune frasi in particolare:
"Non lo è solo con me ma io ne vado sotto più degli altri vivendoci assieme. Se provo a chiarire dice che mi invento le cose e sono psicopatica o da ricovero."
"lui non se ne accorge ma io non mi eccito più"
" Parlare con lui non serve anzi peggiora solo le cose"
"da qualunque parte abbia provato ad iniziare mi sono sempre scontrata con un muro ottenendo solo un peggioramento"
La domanda che io mi pongo non è "COME può una persona non sentirsi ferita da tali comportamenti?, bensì "PERCHE' una persona non dovrebbe sentirsi ferita quando viene trattata così?"
Sarebbe come se mi si chiedesse come si fa a mettere una mano sul fuoco senza provare dolore...
Dal mio punto di vista non si tratta neppure di dare a lui un aut-aut, perché ritengo che quando le cose non funzionano all'interno di una coppia (o una famiglia) il cambiamento debba essere del sistema e non di un solo membro.
Ognuno di noi ha i suoi parametri nell'attribuire significati alla realtà che vive, e purtroppo non sarebbe possibile approfondire efficacemente i suoi in un consulto on line. Per questo sopra le avevo suggerito di rivolgersi ad un mio collega di persona.
Spero di aver chiarito meglio la mia posizione e di averle fornito quale elemento di riflessione in più.
Saluti.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 981 visite dal 14/07/2019.
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