Università, totale assenza di prospettive e motivazioni per il futuro
Buongiorno,
Vi ho già scritto recentemente, ma volevo comunque chiedervi un ulteriore aiuto nella speranza di ricevere quanti più consigli utili per districarmi da questa situazione che mi sta davvero uccidendo dentro.
Sono un universitario di 27 anni, fuoricorso da 3, a cui manca un solo esame per conseguire il titolo triennale nella facoltà di Economia.
Ho sospeso gli studi nel 2016, seppur non formalmente, a due soli esami dal traguardo anche a seguito della fine della mia prima relazione amorosa, durata tra l'altro pochissimi mesi.
Ho sempre frequentato poco l'uni perchè non mi è mai piaciuta e non ha rappresentato il percorso di crescita personale che mi auspicavo, ma ho sempre ottenuto buoni risultati.
Avrei forse dovuto cambiare facoltà, ma non l'ho fatto perchè non ero in grado di scegliere e forse non lo sono tuttora.
La delusione sentimentale è come se avesse scoperchiato il "vaso di Pandora" contenente tutte le difficoltà che non avevo mai affrontato di petto in tutti i miei 24 anni di vita.
Oggi mi ritrovo migliorato sotto certi aspetti, ma in altri è un disastro e sento che la mia stabilità emotiva è messa a dura prova.
Capisco cosa non vada in me e dove stia sbagliando, ma non riesco a reagire come si dovrebbe.
Mi ritengo una persona umanamente valida e con spessore morale, ma sul piano "pratico" non ho obiettivi precisi, le prospettive lavorative non mi entusiasmano, non credo in niente che mi possa dare motivazioni e stimoli, rimugino sul tempo perso all'università e su altri errori e tolgo tempo ed energie utili per l'ultimo sforzo finale passando il tempo sul letto a pensare ossessivamente alla mia vita.
Faccio di tutto per distrarmi e non affrontare certe responsabilità, come se avessi paura di fallire ma so che metto la mia testa nelle condizioni di farlo già ancor prima di provarci.
Anche questo messaggio che vi sto scrivendo sembra costituire una sorta di "alibi" per non studiare.
A casa mi hanno sempre abituato alla mediocrità di pensiero e ad accantonare le ambizioni: zero dialogo costruttivo, nessun supporto, chiusura mentale e violenza verbale continua.
Io vorrei ambire a qualcosa di più perchè sento di potercela fare (anche se sono gli altri a credere in me piu di quanto lo faccia io) ma ritorno subito coi piedi per terra perchè penso di essere un fallito senza speranze e un buono a nulla.
Quindi mi metto sul letto a pensare ma soffro da matti perchè in realtà vorrei mettermi in gioco nella vita con maggiore serenità nonostante tutti gli ostacoli che essa può comportare.
Sono in un limbo che mi sta uccidendo.
Spetta solo a me uscirne ma al momento mi sembra di non avere la forza di volontà necessaria.
Ho contattato lo sportello psicologico universitario e più avanti, soldi permettendo, rincontrerò la mia vecchia psicologa.
Cosa posso fare nel breve termine? Come posso mettere la mia testa nelle condizioni di non pensare di essere un fallito e diventare più produttivo?
Vi ringrazio per l'attenzione.
Vi ho già scritto recentemente, ma volevo comunque chiedervi un ulteriore aiuto nella speranza di ricevere quanti più consigli utili per districarmi da questa situazione che mi sta davvero uccidendo dentro.
Sono un universitario di 27 anni, fuoricorso da 3, a cui manca un solo esame per conseguire il titolo triennale nella facoltà di Economia.
Ho sospeso gli studi nel 2016, seppur non formalmente, a due soli esami dal traguardo anche a seguito della fine della mia prima relazione amorosa, durata tra l'altro pochissimi mesi.
Ho sempre frequentato poco l'uni perchè non mi è mai piaciuta e non ha rappresentato il percorso di crescita personale che mi auspicavo, ma ho sempre ottenuto buoni risultati.
Avrei forse dovuto cambiare facoltà, ma non l'ho fatto perchè non ero in grado di scegliere e forse non lo sono tuttora.
La delusione sentimentale è come se avesse scoperchiato il "vaso di Pandora" contenente tutte le difficoltà che non avevo mai affrontato di petto in tutti i miei 24 anni di vita.
Oggi mi ritrovo migliorato sotto certi aspetti, ma in altri è un disastro e sento che la mia stabilità emotiva è messa a dura prova.
Capisco cosa non vada in me e dove stia sbagliando, ma non riesco a reagire come si dovrebbe.
Mi ritengo una persona umanamente valida e con spessore morale, ma sul piano "pratico" non ho obiettivi precisi, le prospettive lavorative non mi entusiasmano, non credo in niente che mi possa dare motivazioni e stimoli, rimugino sul tempo perso all'università e su altri errori e tolgo tempo ed energie utili per l'ultimo sforzo finale passando il tempo sul letto a pensare ossessivamente alla mia vita.
Faccio di tutto per distrarmi e non affrontare certe responsabilità, come se avessi paura di fallire ma so che metto la mia testa nelle condizioni di farlo già ancor prima di provarci.
Anche questo messaggio che vi sto scrivendo sembra costituire una sorta di "alibi" per non studiare.
A casa mi hanno sempre abituato alla mediocrità di pensiero e ad accantonare le ambizioni: zero dialogo costruttivo, nessun supporto, chiusura mentale e violenza verbale continua.
Io vorrei ambire a qualcosa di più perchè sento di potercela fare (anche se sono gli altri a credere in me piu di quanto lo faccia io) ma ritorno subito coi piedi per terra perchè penso di essere un fallito senza speranze e un buono a nulla.
Quindi mi metto sul letto a pensare ma soffro da matti perchè in realtà vorrei mettermi in gioco nella vita con maggiore serenità nonostante tutti gli ostacoli che essa può comportare.
Sono in un limbo che mi sta uccidendo.
Spetta solo a me uscirne ma al momento mi sembra di non avere la forza di volontà necessaria.
Ho contattato lo sportello psicologico universitario e più avanti, soldi permettendo, rincontrerò la mia vecchia psicologa.
Cosa posso fare nel breve termine? Come posso mettere la mia testa nelle condizioni di non pensare di essere un fallito e diventare più produttivo?
Vi ringrazio per l'attenzione.
[#1]
Gentile Utente,
Lei scrive: "Capisco cosa non vada in me e dove stia sbagliando, ma non riesco a reagire come si dovrebbe.
Mi ritengo una persona umanamente valida e con spessore morale, ma sul piano "pratico" non ho obiettivi precisi..."
Non so che tipo di lavoro psicologico abbia fatto fin qui, ma oltre a capire dove sia il problema, è indispensabile FARE e sapere COME fare ciò che è necessario per cambiare.
Lo psicologo era anche psicoterapeuta? Le ha mai dato delle prescrizioni comportamentali con la finalità di modificare ciò che non va? Quali obiettivi avevate fissato?
"Come posso mettere la mia testa nelle condizioni di non pensare di essere un fallito e diventare più produttivo? "
Iniziando a comportarsi in modo diverso da come si sta comportando ora, in quanto modificando il comportamento, può modificare anche questi pensieri.
Cordiali saluti,
Lei scrive: "Capisco cosa non vada in me e dove stia sbagliando, ma non riesco a reagire come si dovrebbe.
Mi ritengo una persona umanamente valida e con spessore morale, ma sul piano "pratico" non ho obiettivi precisi..."
Non so che tipo di lavoro psicologico abbia fatto fin qui, ma oltre a capire dove sia il problema, è indispensabile FARE e sapere COME fare ciò che è necessario per cambiare.
Lo psicologo era anche psicoterapeuta? Le ha mai dato delle prescrizioni comportamentali con la finalità di modificare ciò che non va? Quali obiettivi avevate fissato?
"Come posso mettere la mia testa nelle condizioni di non pensare di essere un fallito e diventare più produttivo? "
Iniziando a comportarsi in modo diverso da come si sta comportando ora, in quanto modificando il comportamento, può modificare anche questi pensieri.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Utente
Gentilissima Dr.ssa Pileci,
Innanzitutto la ringrazio per la risposta immediata e per la decisione nelle sue parole.
Sì, la psicologa è anche psicoterapeuta. Mi sono rivolto a lei addirittura prima che finisse la storiella con quelle ragazza, perchè capivo che non era per nulla tranquillo e la vivevo in modo quasi ossessivo.
Mi sono stati dati consigli, comportamenti e accorgimenti da mettere in pratica che devo dire hanno dato i loro frutti.
Sul piano prettamente sentimentale procede tutto a gonfie vele e da più di un anno sono in una relazione stabile, sana e costruttiva con una ragazza che amo profondamente.
Dopo il percorso intrapreso ho ricominciato a fare sport, ho lavorato per più di un anno, fino a quando la questione universitaria non è di nuovo riaffiorata prepotentemente causandomi ansia per il colpevole ritardo accumulato.
Finito di lavorare ho colto l'occasione per riprendere gli studi verso la fine del 2018 e nella sessione invernale attuale ho passato un esame davvero tosto.
Ora mi trovo in questa situazione di stallo che mi preoccupa, soprattutto per il fatto di sentirmi troppo "vecchio" rispetto alle tempistiche tradizionali.
È come se avessi una sorta di depressione "selettiva": nei rapporti con gli altri procede tutto alla grande. Esco, mi diverto e non ho difficoltà nel relazionarmi e far valere le mie idee.
Per quanto riguarda il processo di realizzazione personale percepisco invece un vuoto assurdo.
Mi sforzerò di adottare i comportamenti più consoni per uscire da questo tunnel.
Innanzitutto la ringrazio per la risposta immediata e per la decisione nelle sue parole.
Sì, la psicologa è anche psicoterapeuta. Mi sono rivolto a lei addirittura prima che finisse la storiella con quelle ragazza, perchè capivo che non era per nulla tranquillo e la vivevo in modo quasi ossessivo.
Mi sono stati dati consigli, comportamenti e accorgimenti da mettere in pratica che devo dire hanno dato i loro frutti.
Sul piano prettamente sentimentale procede tutto a gonfie vele e da più di un anno sono in una relazione stabile, sana e costruttiva con una ragazza che amo profondamente.
Dopo il percorso intrapreso ho ricominciato a fare sport, ho lavorato per più di un anno, fino a quando la questione universitaria non è di nuovo riaffiorata prepotentemente causandomi ansia per il colpevole ritardo accumulato.
Finito di lavorare ho colto l'occasione per riprendere gli studi verso la fine del 2018 e nella sessione invernale attuale ho passato un esame davvero tosto.
Ora mi trovo in questa situazione di stallo che mi preoccupa, soprattutto per il fatto di sentirmi troppo "vecchio" rispetto alle tempistiche tradizionali.
È come se avessi una sorta di depressione "selettiva": nei rapporti con gli altri procede tutto alla grande. Esco, mi diverto e non ho difficoltà nel relazionarmi e far valere le mie idee.
Per quanto riguarda il processo di realizzazione personale percepisco invece un vuoto assurdo.
Mi sforzerò di adottare i comportamenti più consoni per uscire da questo tunnel.
[#3]
Per prima cosa Le suggerisco di riprendere contatti con la terapeuta non appena potrà, in modo tale da fissare obiettivi mirati al Suo disagio che riguardano la realizzazione personale.
In seconda battuta, Lei è praticamente alla fine del percorso universitario e vorrei sottolineare che non esiste per gli esseri umani una scadenza per fare qualcosa: alcuni si laureano prestissimo ma poi fanno tardissimo altre cose e viceversa.
Non si lasci scoraggiare, anche perchè Lei ha avuto delle ragioni per fermarsi e per riprendere dopo.
Il mondo del lavoro, inoltre, oggi è molto cambiato e bisogna lavorare con intelligenza.
In bocca al lupo!
In seconda battuta, Lei è praticamente alla fine del percorso universitario e vorrei sottolineare che non esiste per gli esseri umani una scadenza per fare qualcosa: alcuni si laureano prestissimo ma poi fanno tardissimo altre cose e viceversa.
Non si lasci scoraggiare, anche perchè Lei ha avuto delle ragioni per fermarsi e per riprendere dopo.
Il mondo del lavoro, inoltre, oggi è molto cambiato e bisogna lavorare con intelligenza.
In bocca al lupo!
[#4]
Utente
La ringrazio immensamente. Le Sue parole sono un toccasana.
Ricontatterò la psicologa già questo lunedì. Ho soldi da parte e se riesco mi farò aiutare anche da mia mamma, dato che ho davvero capito di aver bisogno del sostegno di un professionista.
Auguro a lei e a tutto lo staff del sito un buon fine settimana.
Ricontatterò la psicologa già questo lunedì. Ho soldi da parte e se riesco mi farò aiutare anche da mia mamma, dato che ho davvero capito di aver bisogno del sostegno di un professionista.
Auguro a lei e a tutto lo staff del sito un buon fine settimana.
[#6]
Utente
Riesumo questo consulto di un paio di mesi fa per dire che a breve (c'è ancora da ultimare la tesi) conseguirò la laurea. Passare l'ultimo esame è stato come scrollarmi di dosso un peso assurdo: sono serviti impegno e costanza, ma ce l'ho fatta. In questi ultimi anni la mia mente mi ha remato contro ed è stata dura reagire, ma la gratificazione ora è impagabile.
Volevo ringraziare la Dr.ssa Pileci per i consigli e in generale tutto lo staff che aiuta tutte quelle persone a rimettersi in carreggiata. La strada verso una maggior consapevolezza delle mie capacità è ancora lunga, ma ci sto lavorando. Grazie!
Volevo ringraziare la Dr.ssa Pileci per i consigli e in generale tutto lo staff che aiuta tutte quelle persone a rimettersi in carreggiata. La strada verso una maggior consapevolezza delle mie capacità è ancora lunga, ma ci sto lavorando. Grazie!
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 1.6k visite dal 13/07/2019.
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