Diagnosi che provoca ansia estrema
Gentili dottori,
da poco ho scoperto facendo altre analisi di avere un piccolo problema al cuore(forse congenito). A detta del cardiologo nulla di grave, ma saranno necessari accertamenti.
Nel mentre però sono attanagliato da stati ansiosi. Né ho sofferto spesso, ma avevo imparato pian piano a gestirli, senza aiuto farmacologico, ed ero anche più o meno sodisfatto. Ora con ciò sono ripiombato nel baratro.
Dormo poco la notte, sto ottenendo risultati insoddisfacenti nello studio(mai peggio di così), il tutto contornato dal fatto che appena aumenta il battito cardiaco entro in un circolo vizioso in cui penso che mi venga un attacco di cuore da lì a poco. Per non parlare del fatto che soffro gli spazi chiusi e non so come farò ad affrontare la risonanza magnetica tra poco.
So che avrei dovuto fare(forse da tempo) un percorso psicoterapeutico, ma non mi dilungo descrivendo i motivi per cui non l'ho ancora fatto.
Non so come affrontare il momento, non so se chiedere un aiuto farmacologico (che spesso avrei desiderato, ma fino ad oggi ho desistito), non so come passerò 20 minuti chiuso in un "tunnel" della risonanza
da poco ho scoperto facendo altre analisi di avere un piccolo problema al cuore(forse congenito). A detta del cardiologo nulla di grave, ma saranno necessari accertamenti.
Nel mentre però sono attanagliato da stati ansiosi. Né ho sofferto spesso, ma avevo imparato pian piano a gestirli, senza aiuto farmacologico, ed ero anche più o meno sodisfatto. Ora con ciò sono ripiombato nel baratro.
Dormo poco la notte, sto ottenendo risultati insoddisfacenti nello studio(mai peggio di così), il tutto contornato dal fatto che appena aumenta il battito cardiaco entro in un circolo vizioso in cui penso che mi venga un attacco di cuore da lì a poco. Per non parlare del fatto che soffro gli spazi chiusi e non so come farò ad affrontare la risonanza magnetica tra poco.
So che avrei dovuto fare(forse da tempo) un percorso psicoterapeutico, ma non mi dilungo descrivendo i motivi per cui non l'ho ancora fatto.
Non so come affrontare il momento, non so se chiedere un aiuto farmacologico (che spesso avrei desiderato, ma fino ad oggi ho desistito), non so come passerò 20 minuti chiuso in un "tunnel" della risonanza
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Gentile Utente,
fermo restando il suggerimento generale di prendere in seria considerazione l'idea di occuparsi (e non pre-occuparsi...) della sua ansia valutando con uno psicologo psicoterapeuta l'opportunità o meno di una psicoterapia, questa "urgenza" legata alla situazione specifica sarebbe meglio affrontarla con chi l'esame glielo deve effettuare.
Le consiglio di contattare preventivamente il centro dove lo dovrà effettuare ed esporre il suo problema, così da non giungere il giorno stesso con picchi d'ansia difficili da gestire.
Meglio evitare il fai da te e chiedere a loro se nel suo caso ritengono opportuna una sedazione (seguita pertanto dal loro anestesista), o se questa comprometterebbe il buon esito dell'esame -col rischio magari di doverlo ripetere- rendendola poco collaborativo.
Oppure verificare se hanno a disposizione macchine più "aperte" che possano risultare comunque efficaci per l'indagine che va ad effettuare.
O, ancora, se è possibile prevedere la presenza di un famigliare nella stanza con Lei.
Intanto, però, sarebbe utile cercare di tenere a bada l'ansia anticipatoria che spesso è maggiore di quella che poi effettivamente si prova nel momento in cui affrontiamo le situazioni temute, ma che in un loop di pensieri e previsioni negative e catastrofizzanti rischia di farci star ancora peggio.
Saluti.
fermo restando il suggerimento generale di prendere in seria considerazione l'idea di occuparsi (e non pre-occuparsi...) della sua ansia valutando con uno psicologo psicoterapeuta l'opportunità o meno di una psicoterapia, questa "urgenza" legata alla situazione specifica sarebbe meglio affrontarla con chi l'esame glielo deve effettuare.
Le consiglio di contattare preventivamente il centro dove lo dovrà effettuare ed esporre il suo problema, così da non giungere il giorno stesso con picchi d'ansia difficili da gestire.
Meglio evitare il fai da te e chiedere a loro se nel suo caso ritengono opportuna una sedazione (seguita pertanto dal loro anestesista), o se questa comprometterebbe il buon esito dell'esame -col rischio magari di doverlo ripetere- rendendola poco collaborativo.
Oppure verificare se hanno a disposizione macchine più "aperte" che possano risultare comunque efficaci per l'indagine che va ad effettuare.
O, ancora, se è possibile prevedere la presenza di un famigliare nella stanza con Lei.
Intanto, però, sarebbe utile cercare di tenere a bada l'ansia anticipatoria che spesso è maggiore di quella che poi effettivamente si prova nel momento in cui affrontiamo le situazioni temute, ma che in un loop di pensieri e previsioni negative e catastrofizzanti rischia di farci star ancora peggio.
Saluti.
Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i
[#2]
Utente
Direi che avere un familiare accanto potrebbe solo peggiorare le cose, ma non sapevo si potesse optare per una sedazione.
L'esame me lo farà lo stesso medico che mi sta seguendo, che non è informato sui miei stati d'ansia, dal momento che non ne ho mai parlato con nessuno.
L' ansia anticipatoria è un disastro. Da quando ho scoperto di avere questo "problema", sono aumentati vertiginosamente i dolori al petto, ogni fitta, ogni leggero fastidio, magari anche solo dovuto al fatto che dormo sul lato, mi manda in panico. Ormai le palpitazioni sono diventate costanti e temo che ciò possa solo aggravare la situazione.
Praticavo ogni mattina 5 minuti di meditazione, ora mi è diventato impossibile anche quello dato lo stato di nervosismo e irrequietezza
L'esame me lo farà lo stesso medico che mi sta seguendo, che non è informato sui miei stati d'ansia, dal momento che non ne ho mai parlato con nessuno.
L' ansia anticipatoria è un disastro. Da quando ho scoperto di avere questo "problema", sono aumentati vertiginosamente i dolori al petto, ogni fitta, ogni leggero fastidio, magari anche solo dovuto al fatto che dormo sul lato, mi manda in panico. Ormai le palpitazioni sono diventate costanti e temo che ciò possa solo aggravare la situazione.
Praticavo ogni mattina 5 minuti di meditazione, ora mi è diventato impossibile anche quello dato lo stato di nervosismo e irrequietezza
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 811 visite dal 13/07/2019.
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.