Crisi di ansia simili ad attacchi di panico

Salve!

Da circa 8 mesi, dopo aver avuto un "attacco" con paura di svenire/morire, sensazione di svenimento, sudorazione intensa e voglia di fuggire dal luogo in cui mi trovavo, è iniziato il mio calvario. Sono stato due volte al pronto soccorso e ho effettuato diversi accertamenti medici tutti negativi. Io mi rendo conto che da quel giorno il mio problema è l'ansia, la paura di riprovare quelle sensazioni, che effettivamente mi ricapita di provare in particolare quando mi trovo in situazioni che mi fanno paura.

Ho paura di andare in luoghi in cui sarebbe difficile trovare soccorso, infatti ero dedito alle escursioni in montagna e ora non le faccio più, anzi, le faccio ma solo in luoghi non particolarmente sperduti e comunque non me le godo. Ho paura di trovarmi in situazioni da cui sarebbe imbarazzante allontanarsi, per esempio una cerimonia. Sono dedito al tiro a segno che pratico da anni a livello agonistico, fino a che non avevo questo problema raggiungevo buoni risultati nelle gare, ora faccio risultati pessimi perché durante le gare e a volte anche in allenamento non riesco a concentrarmi, sono in ansia, ho sempre paura che mi capiti un attacco e a volte succede.

Vado da una psicologa da un po' di mesi. La situazione è migliorata, prima infatti ero terrorizzato anche dall'andare a mangiare una pizza fuori , ora invece tante paure che prima avevo non le ho più. Diciamo che già il solo parlare del problema con un professionista è stato utile. La diagnosi della psicologa è stata di una forma lievissima di agorafobia, ipocondria e questi attacchi li ha definiti come crisi d'ansia in quanto non hanno l'intensità tale per essere definiti attacchi di panico, anche se sono qualcosa di simile.

Come ho detto ho visto dei miglioramenti, ma il tarlo in testa c'è sempre, la paura che ricapitino è sempre presente, diverse cose che prima facevo e che mi piacevano ora non riesco più a farle o riesco a farle ma senza godermele perché ho sempre paura che mi venga una crisi d'ansia, e infatti a volte capita proprio in questi frangenti.

Io penso che non riuscirò mai a liberarmi in maniera completa di questo problema, me lo porterò dietro per sempre, con alti e bassi.
Dalla vostra esperienza cosa mi potete dire? Io mi sento come se avessi una disabilità che mi impedisce di fare diverse cose che io invece vorrei fare.
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Dr.ssa Paola Scalco Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 4.3k 102
"Io penso che non riuscirò mai a liberarmi in maniera completa di questo problema, me lo porterò dietro per sempre, con alti e bassi."

Gentile Utente,
le posso rispondere con una citazione di Henry Ford, che sosteneva:
'Che tu creda di farcela o di non farcela avrai comunque ragione.'
E questo è ciò che in psicologia si chiama profezia che si autoadempie: se Lei ha questa convinzione, farà di tutto (consapevolmente o no) per confermarla e avere ragione

Quante sedute ha effettuato fino ad ora? Quali erano le sue aspettative in merito?
La psicologa che la segue è specializzata in psicoterapia?
Le ha già esposto le perplessità e i timori espressi qui?

Saluti cordiali.

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i

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Utente
Utente
Buongiorno dottoressa!
Credo di aver fatto 10 sedute o poco più. La psicologa che mi segue è psicoterapeuta e usa il metodo cognitivo-comportamentale.
Le mie aspettative erano di riuscire a liberarmi in maniera totale di questo problema. Ho momenti in cui sto bene e sono molto ottimista, in genere questi sono i momenti in cui non devo affrontare niente che mi faccia paura. Poi però in certe occasioni mi ricapitano degli attacchi e penso che non me ne libererò mai.

Tra un po' devo andare in ferie con la mia ragazza e già ho paura di stare male, sto già guardando dove sono gli ospedali o la guardia medica. È un tarlo in testa che non se ne va.

Come le ho detto sono migliorato molto, ma non sono più quello di prima.

Mi ha parlato la psicologa della profezia che si autoadempie, ma è più forte di me pensare di poter star male in certe occasioni.

Questo problema può andar via come è venuto??
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Dr.ssa Paola Scalco Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 4.3k 102
"Questo problema può andar via come è venuto??"

Non glielo so dire, ma di certo l'unica persona che può fare tanto per incamminarsi in quella direzione è unicamente Lei, pur con il supporto di chi le sta accanto e della sua terapeuta.

"è più forte di me pensare di poter star male in certe occasioni."

Questo accade a tutti e non è possibile impedire che tali pensieri arrivino come un fulmine a ciel sereno nella nostra mente.
Ma quello che differenzia una persona con un problema di ansia da una che non ce l'ha è cosa se ne fa di questo pensiero balenato all'improvviso: qui sì che entra in gioco la nostra "scelta" di seguirlo o di lasciarlo evaporare. L'allenamento può essere duro, ma si può imparare a farlo in modo sempre più efficace.

Oltre a cercare ospedali e guardie mediche, allarghi l'orizzonte e cerchi anche qualche bel ristorantino per una cenetta romantica a sorpresa con la sua ragazza, programmi cose interessanti e divertenti per entrambi...
Pensi che dopo un anno di lavoro si merita delle ferie spensierate e rigeneranti e si dia da fare perché ciò si realizzi.

Se le va, ci faccia poi sapere com'è andata.
Cordialità.
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Utente
Utente
Ho già un programma di cosa fare per tutti i giorni che siamo in ferie, il problema è he ho sempre questa paura di sentirmi male, di svenire o di morire, di aver bisogno di aiuto...
Lei ha mai avuto pazienti con problemi simili ai miei? Ha avuto pazienti con degli attacchi simili a quelli di panico ma non così forti da poter essere classificati come attacchi di panico?
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