Ipocondria e ossessione
Gentili dottori e dottoresse,
fin da piccolo sono sempre stato un bambino ansioso, creativo e ho sempre vissuto periodi ciclici di attacchi di panico. Vorrei raccontarvi in breve la mia storia che va da un anno a questa parte. Un anno fa ero fidanzato con una ragazza un po' più grande di me, con la quale vivevo a distanza, ma ci vedevamo spessissimo.
Dopo la fase dell'innamoramento scopro che lei soffre di una forte sindrome borderline, che le è stata già diagnosticata e sulla quale sta tutt'ora lavorando con una psicoterapeuta. Per tre mesi consecutivi ho vissuto questo problema al suo fianco, cucinavo per lei e cercavo di essere sempre accogliente e comprensivo, nonché dolce.
Appena lei è stata meglio ho avuto un periodo di attacchi di panico fortissimi, con ansia e stress alle stelle, per cui ho iniziato un percorso psicologico e anche una piccola cura psichiatrica. Lei, in questo mio periodo, è stata assente, mi ha lasciato.
In un certo senso sento che questo mio problema sia derivato da quel trauma di separazione, ma mi chiedo come mai vada avanti tutt'ora. Ho vissuto abbastanza bene un inverno senza lei e ora, che è estate, è come se la mia memoria mi riportasse a un anno fa, e sto iniziando a star male in modo molto simile, seppur più blando, all'anno scorso.
L'ipocondria è alle stelle con varie e svariate sensazioni di oppressione e vuoto al petto, con la paura di muovermi di casa e, domani sarò in viaggio, quindi immaginate la mia tensione a riguardo. Col mio psicoterapeuta mi trovo bene eppure certe volte sento che non mi basta essere ascoltato, che mi servirebbero delle tecniche pratiche, un esercizio da poter fare a casa per calmarmi e dissolvere questo mio momento difficile.
Ho fatto varie visite cardiologiche, ma i sintomi si spostano così velocemente da una zona all'altra del corpo che è impossibile stargli dietro. La predilezione della mia ipocondria è certamente il cuore, come se fosse malato, come se non potesse reggere ciò che a 21 anni non dovrei neppure aver paura a reggere.
La mia vita attuale è ansia, e sebbene io stia malissimo voglio provare ancora a lottare, uscire di casa, questo il motivo per cui domani intraprendere un viaggio. Eppure certe volte mi chiedo "chi me lo fa fare di uscire dalla mia zona di comfort?". Ho paura della separazione, di allontanarmi.
Ecco tutto. Infine vi dico che mi è stata diagnosticata una blanda componente di ossessione, e certe volte mi ritrovo ad avere flash di cose catastrofiche che potrebbero accadere.
Vorrei che questa estate fosse migliore di quella scorsa, sebbene col caldo estivo non vada a nozze.
Potete aiutarmi?
fin da piccolo sono sempre stato un bambino ansioso, creativo e ho sempre vissuto periodi ciclici di attacchi di panico. Vorrei raccontarvi in breve la mia storia che va da un anno a questa parte. Un anno fa ero fidanzato con una ragazza un po' più grande di me, con la quale vivevo a distanza, ma ci vedevamo spessissimo.
Dopo la fase dell'innamoramento scopro che lei soffre di una forte sindrome borderline, che le è stata già diagnosticata e sulla quale sta tutt'ora lavorando con una psicoterapeuta. Per tre mesi consecutivi ho vissuto questo problema al suo fianco, cucinavo per lei e cercavo di essere sempre accogliente e comprensivo, nonché dolce.
Appena lei è stata meglio ho avuto un periodo di attacchi di panico fortissimi, con ansia e stress alle stelle, per cui ho iniziato un percorso psicologico e anche una piccola cura psichiatrica. Lei, in questo mio periodo, è stata assente, mi ha lasciato.
In un certo senso sento che questo mio problema sia derivato da quel trauma di separazione, ma mi chiedo come mai vada avanti tutt'ora. Ho vissuto abbastanza bene un inverno senza lei e ora, che è estate, è come se la mia memoria mi riportasse a un anno fa, e sto iniziando a star male in modo molto simile, seppur più blando, all'anno scorso.
L'ipocondria è alle stelle con varie e svariate sensazioni di oppressione e vuoto al petto, con la paura di muovermi di casa e, domani sarò in viaggio, quindi immaginate la mia tensione a riguardo. Col mio psicoterapeuta mi trovo bene eppure certe volte sento che non mi basta essere ascoltato, che mi servirebbero delle tecniche pratiche, un esercizio da poter fare a casa per calmarmi e dissolvere questo mio momento difficile.
Ho fatto varie visite cardiologiche, ma i sintomi si spostano così velocemente da una zona all'altra del corpo che è impossibile stargli dietro. La predilezione della mia ipocondria è certamente il cuore, come se fosse malato, come se non potesse reggere ciò che a 21 anni non dovrei neppure aver paura a reggere.
La mia vita attuale è ansia, e sebbene io stia malissimo voglio provare ancora a lottare, uscire di casa, questo il motivo per cui domani intraprendere un viaggio. Eppure certe volte mi chiedo "chi me lo fa fare di uscire dalla mia zona di comfort?". Ho paura della separazione, di allontanarmi.
Ecco tutto. Infine vi dico che mi è stata diagnosticata una blanda componente di ossessione, e certe volte mi ritrovo ad avere flash di cose catastrofiche che potrebbero accadere.
Vorrei che questa estate fosse migliore di quella scorsa, sebbene col caldo estivo non vada a nozze.
Potete aiutarmi?
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cominci con il leggere questo
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2649-professione-ipocondriaco-l-arte-di-crearsi-malattie.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2649-professione-ipocondriaco-l-arte-di-crearsi-malattie.html
Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 918 visite dal 12/07/2019.
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