Ansia aumentata dopo psicoterapia

Gentili medici, cercherò di essere più breve possibile.
Sono una donna di 35 anni che in seguito a problemi di ansia sul luogo di lavoro ha iniziato un percorso da una psicologa.
Le prime sedute sono andate bene e si era instaurato un buon rapporto, dopo qualche mese la dottoressa ha iniziato a colpevolizzarmi su alcune questioni.
1- se avevo l'ansia sul luogo di lavoro e mi lamentavo del salario scarso, la colpa era mia perchè non ho voglia di lavorare.
2- se ho problemi col mio uomo è colpa mia perchè non lo lascio
3-stavo frequentando persone sbagliate soprattutto sul piano politico, lei aveva un pensiero politico opposto al mio quindi mi rimproverava sempre dicendo che certe persone con certi pensieri non vanno frequentate.
4- voleva che lasciassi la casa di mia madre senza una motivazione reale, e quando le dicevo che al momento non potevo permettermi un affitto si tornava al punto 1, cioè che non ho voglia di lavorare.
5- da un sogno che le ho raccontato, senza altre prove o ricordi, ha cercato per mesi e mesi di convincermi di aver subito un abuso sessuale da parte di mio nonno, giustificava questo dicendo che l'ansia è provocata dai sensi di colpa, i sensi di colpa dal provare piacere, e il piacere derivava da un abuso.
Ogni volta tornavo a casa piangendo (dopo 2-3 ore di seduta ogni volta) e all'ennesima offesa e tono di voce alterato mi sono scocciata e non sono più andata da lei.
Inizialmente è stata una liberazione e non ci ho più pensato, ma adesso, a distanza di 2 mesi dall'interruzione mi sono tornate in mente tutte queste cose e sento addosso una sensazione di fallimento e spaesamento.
Quello che voglio chiedervi è :
ma è normale che un terapeuta si comporti in questo modo?
Grazie
[#1]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
NO, non è normale che uno psicoterapeuta si comporti in questo modo che Lei ha descritto.
Chiaramente io non ero presente e non so come si sono svolti i fatti, ma se davvero le cose sono andate in questo modo, Le suggerisco di verificare le credenziali della persona qui:

www.psy.it

Lei non pensa che possa trattarsi di domande, magari malposte, da parte del professionista?
Mi incuriosisce soprattutto la posizione politica dello psicoterapeuta: Lei come mai ne è a conoscenza?

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#2]
Utente
Utente
Grazie per la sua risposta, non me l'aspettavo così presto!
sono a conoscenza della sua posizione politica perché lei stessa me l'ha detto.
Le spiego meglio, un mio conoscente mi invitò ad un gazebo di un partito politico e io decidi di fare la tessera come socio sostenitore, conobbi persone gradevoli e di questo ne parlai con la terapeuta, in quel momento lei espresse il suo pensiero politico.
Gli altri punti non sono state domande ,a ma vere e proprie affermazioni, soprattutto il "Non hai voglia di lavorare", ripetuto più e più volte durate le sedute.
Per la questione degli abusi ha anche praticato su di me l'ipnosi. Molte volte mi ha chiesto di riflettere su cosa mi sentissi in colpa, qualcosa accaduto nell'infanzia.
Nei mesi ho riflettuto e gli ho raccontato moltissimi episodi, ma nessuno che potesse ricollegarsi ad un abuso, quindi per lei, non attendibile. Anche in ipnosi mi ha chiesto moltissime volte chi mi avesse abusata, e insisteva a dire che fossi io a non voler ricordare l'episodio.
E questa sua convinzione si basava esclusivamente su un sogno che ho fatto a inizio terapia.
[#3]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Sono sinceramente perplessa, anche perchè la Sua richiesta è precisa: " in seguito a problemi di ansia sul luogo di lavoro ha iniziato un percorso da una psicologa."

Perchè non partire da che cosa succede al lavoro, molto semplicemente?

Io La invito ancora a controllare se questa persona sia una psicologa iscritta all'albo e se sia abilitata all'esercizio della psicoterapia; purtroppo la caccia all'abuso presunto subito nell'infanzia ha creato non pochi problemi a molti pazienti. La verità è che se anche una persona avesse subito un abuso nel passato e non lo ricorda, non vedo perchè andare a sollevare un inutile polverone e, ancora peggio, a tentare di creare falsi ricordi in chi NON ha mai subito abusi.

In ogni caso, io credo che fin dall'inizio un professionista avrebbe dovuto focalizzarsi sui problemi specifici che ha al lavoro, fissare degli obiettivi da raggiungere e lavorare poi su questo progetto.

Non è mica detto che si debba andare nel passato sempre; talvolta è bene non aprire crisi inutili e lavorare solo sul problema.

Mi dispiace quindi che la Sua esperienza non sia stata positiva.

Adesso quali problemi ha al lavoro?
[#4]
Utente
Utente
Il problema sul lavoro era dovuto a una collega con cui tutti hanno un pessimo rapporto.
Io adesso non lavoro più lì perché non ho più resistito a quella pressione, ne sono uscita con dei grossi problemi psicosomatici, tra cui colite e gastrite, ma anche frequenti emicranie e paralisi del sonno.
Adesso molti si questi sintomi si sono attenuati o quasi scomparsi, tuttavia, ho molta paura a trovare un nuovo impiego, temo di trovare nuovamente persone orribili e di essere nuovamente mortificata e questo mi causa forte ansia, (interpretata dalla dottoressa come scarsa voglia di lavorare). Problema che non ho mai avuto prima di quel lavoro, ho 35 anni e lavoro da quando ne ho 20.
Anche io ho chiesto alla terapeuta di concentrarsi sui problemi riguardanti il lavoro perché, ero andata li apposta per questo problema che intendevo risolvere.
Invece lei ha iniziato a chiedere cose riguardanti la mia infanzia e per molti mesi abbiamo parlato solo di questo, come se tutto quello che mi fosse accaduto nei restanti anni di vita non contasse assolutamente nulla, e di problemi ne ho avuti (una malattia e tre lutti importanti)
Poi non si prospettava mai una fine delle terapia, lei stessa mi ha detto che saremo andate avanti fino a quando non sarebbe emersa la causa dei sensi di colpa, fino a che non fosse riaffiorato il ricordo dell'abuso.
Io cmq non ho mai creduto alle sue parole, non mi sono lasciata convincere di aver subito un abuso da mio nonno.
Ma da sola mi sono resa conto che la situazione poteva evolversi male, e prima di fare ulteriori danni me ne sono andata.
[#5]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Mi dispiace davvero molto. Esattamente come c'è l'inizio di una psicoterapia, così deve esserci una fine. Ripeto che non ha molto senso "trattenere" il paziente in una terapia a oltranza, fino a quando verrà fuori un abuso mai avvenuto.
Inoltre, soprattutto nelle problematiche ansiose non è sempre detto che si debba scavare alla ricerca di una o più cause.
Nel Suo specifico caso, poi, Lei conosce già le cause...

Per quanto riguarda i Suoi timori sul futuro: "temo di trovare nuovamente persone orribili e di essere nuovamente mortificata e questo mi causa forte ansia...", posso suggerirLe di non evitare di fare nuove esperienze, non è detto che il problema si riproponga, ma soprattutto non ha senso abbassare l'ansia rinunciando al lavoro.

Se la situazione era diventata insostenibile al precedente lavoro, è stata saggia a dimettersi, ma non si faccia fermare ora dalle paure.

Se vuole riprendere un lavoro con uno psicologo SOLO sul problema lavorativo, può provare a contattare qualcuno nella Sua zona, verificando prima le credenziali.

Cordiali saluti,
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