Estrema paura per analisi del sangue
Buongiorno gentili dottori,
Sono una ragazza/donna di 26 anni e, senza troppi giri di parole, sono estremamente ipocondriaca.
Purtroppo soffro di tiroidite di Hashimoto, e questo comporta dover sostenere analisi del sangue ogni 6 mesi per controllare i valori della tiroide. Dal momento che subisco il prelievo per gli ormoni tiroidei, "già che ci sono" faccio controllare tutto il resto.
L'endocrinologo/ nutrizionista che mi ha in cura me le ha di nuovo prescritte. Mancano circa 3 settimane al momento fatidico, ma io ho estremamente paura. La mia ipocondria è "a ragion veduta", dal momento che sono letteralmente circondata da malattie e ospedalizzazione, che hanno riguardato i miei cari. Nel giro di pochi anni mia mamma ha subito un intervento all'occhio (trapianto di cornea), mio padre è morto di tumore, mio nonno ha avuto un'emorraggia allo stomaco e per poco non ci rimetteva le penne, mia nonna (con alzheimer) è attualmente all'ospedale perché si è rotta il femore.
La mia ipocondria è giustificata. Ormai ho semplicemente il terrore di analisi/esami/dottori ecc (dietologo a parte perché va beh, al più mi dirà che sono ingrassata). Ogni mal di testa, dolorino, accenno di stanchezza, mal di pancia, momento di stitichezza ecc è per me causa di profonda apprensione e disagio. Sono terrorizzata dai tumori. L'anno scorso mi sono sottoposta a una lunga trafila di esami e analisi che non hanno evidenziato niente di preoccupante. Ma alle ultime analisi avevo le transaminasi leggermente alterate e un po' di colesterolo.
Ho paura dell'esito delle analisi del sangue... Paura di trovare una sfilza di asterischi, paura di morire di un tumore fulminante come mio padre. Insomma, non so come uscire da questa ipocondria... Che ho un po' da sempre, ma diciamo che da quando è avvenuta questa sfilza di disgrazie si è amplificata.
Che devo fare?
Sono una ragazza/donna di 26 anni e, senza troppi giri di parole, sono estremamente ipocondriaca.
Purtroppo soffro di tiroidite di Hashimoto, e questo comporta dover sostenere analisi del sangue ogni 6 mesi per controllare i valori della tiroide. Dal momento che subisco il prelievo per gli ormoni tiroidei, "già che ci sono" faccio controllare tutto il resto.
L'endocrinologo/ nutrizionista che mi ha in cura me le ha di nuovo prescritte. Mancano circa 3 settimane al momento fatidico, ma io ho estremamente paura. La mia ipocondria è "a ragion veduta", dal momento che sono letteralmente circondata da malattie e ospedalizzazione, che hanno riguardato i miei cari. Nel giro di pochi anni mia mamma ha subito un intervento all'occhio (trapianto di cornea), mio padre è morto di tumore, mio nonno ha avuto un'emorraggia allo stomaco e per poco non ci rimetteva le penne, mia nonna (con alzheimer) è attualmente all'ospedale perché si è rotta il femore.
La mia ipocondria è giustificata. Ormai ho semplicemente il terrore di analisi/esami/dottori ecc (dietologo a parte perché va beh, al più mi dirà che sono ingrassata). Ogni mal di testa, dolorino, accenno di stanchezza, mal di pancia, momento di stitichezza ecc è per me causa di profonda apprensione e disagio. Sono terrorizzata dai tumori. L'anno scorso mi sono sottoposta a una lunga trafila di esami e analisi che non hanno evidenziato niente di preoccupante. Ma alle ultime analisi avevo le transaminasi leggermente alterate e un po' di colesterolo.
Ho paura dell'esito delle analisi del sangue... Paura di trovare una sfilza di asterischi, paura di morire di un tumore fulminante come mio padre. Insomma, non so come uscire da questa ipocondria... Che ho un po' da sempre, ma diciamo che da quando è avvenuta questa sfilza di disgrazie si è amplificata.
Che devo fare?
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Gentile Utente,
senz'altro la lunga lista di eventi negativi, alcuni dei quali anche traumatici, rafforza in Lei la paura che già esisteva di poter avere un peggioramento sulle analisi del sangue e sulle condizioni di salute in generale.
Però, mi pare che ci sia comunque molta preoccupazione a riguardo. Non sto dicendo di essere incosciente, in quanto la prevenzione è fondamentale e se il medico ha prescritto controlli ogni sei mesi o comunque ravvicinati, questo NON significa che Lei abbia maggiori probabilità di ammalarsi rispetto a me o ad altri. Vale la pena controllare la tiroide.
Ma il problema riguarda aspetti che sembrano patologici e che potrebbero riguardare un disturbo d'ansia. Per averne la certezza, la valutazione diretta da parte di uno psicologo psicoterapeuta è imprescindibile.
Cordiali saluti,
senz'altro la lunga lista di eventi negativi, alcuni dei quali anche traumatici, rafforza in Lei la paura che già esisteva di poter avere un peggioramento sulle analisi del sangue e sulle condizioni di salute in generale.
Però, mi pare che ci sia comunque molta preoccupazione a riguardo. Non sto dicendo di essere incosciente, in quanto la prevenzione è fondamentale e se il medico ha prescritto controlli ogni sei mesi o comunque ravvicinati, questo NON significa che Lei abbia maggiori probabilità di ammalarsi rispetto a me o ad altri. Vale la pena controllare la tiroide.
Ma il problema riguarda aspetti che sembrano patologici e che potrebbero riguardare un disturbo d'ansia. Per averne la certezza, la valutazione diretta da parte di uno psicologo psicoterapeuta è imprescindibile.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 4.5k visite dal 04/07/2019.
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