Alternanza di apatia e ossessioni

Salve, sono una ragazza di 20 anni. Da tempo passo da dei periodi in cui sono estremamente stressata e concentrata sullo studio in maniera ossessiva (come se studiare fosse il primo e ultimo pensiero di ogni mia giornata) a periodi abbastanza lunghi (più di due mesi) in cui mi sento totalmente vuota, apatica, non trovo il senso dell'impegnarmi o fare qualsiasi cosa e questo stato mi tranquillizza da una parte perché mi permette di essere più serena e meno stressata ma dall'altra parte annulla tutti gli sforzi fatti nei periodi di stress (anche se in questi momenti non me ne frega nulla nemmeno dello studio e non riesco a sentirmi triste o frustrata, non provo proprio nulla) . Mi sento bloccata, sento che la mia vita non ha senso perché non faccio altro che studiare, non mi interessa stringere amicizie che toglierebbero tempo allo studio e nemmeno sento la mancanza di queste interazioni. Non faccio nulla per rendere la mia vita utile mentre nella mia famiglia tutti hanno scelto dei lavori in cui si ha la possibilità di aiutare la gente, il lavoro per cui sto studiando invece è prettamente tecnico e non vedo come possa contribuire a portare sollievo alla gente che soffre, non sono più nemmeno sicura che mi piaccia però non riesco a immaginarmi fare nessun altro lavoro. Inoltre anche all'università non riesco a ottenere dei risultati decenti anche se, a differenza dei miei compagni, non lavoro né ho altre distrazioni come hobby o amicizie. Mi sento una fallita e penso sempre più spesso al fatto che sarebbe bello sparire e non esistere più, almeno una volta al giorno mi trovo a desiderarlo. La mia unica ragione di vita è la mia famiglia e mi sento in colpa nei loro confronti perché so che non mi hanno fatto mancare niente e invece io non riesco a sentirmi felice nemmeno un istante. Vorrei rivolgermi ad uno psicologo ma non saprei come fare dal momento che per ora non ho la patente né sono economicamente indipendente. Cosa potrei fare per migliorare la situazione in attesa di poter iniziare ad essere seguita da uno specialista? Questi sintomi e pensieri negativi potrebbero peggiorare nel frattempo?
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Dr.ssa Giselle Ferretti Psicologo, Psicoterapeuta 615 14
Gentile ragazza, da quanto tempo, complessivamente, prova il disagio di cui ci parla?
Riesce a capire quando è iniziato all'incirca?
Ha parlato con qualcuno della sua famiglia, oppure con qualcuno vicino a lei e di cui si fida del suo malessere?
Se ne è accorto qualcuno?
Per migliorare la situazione sarebbe prima necessario capire da dove viene il disagio: ad esempio, ci sono stati dei cambiamenti nella sua vita personale o familiare di recente? La scelta del percorso universitario come è avvenuto?
Infine, può rivolgersi ad uno psicologo del servizio pubblico, se dovesse avere problemi economici. E' maggiorenne e può fare tutto in autonomia. Tuttavia lei è una studentessa, molto giovane, se parlasse con la sua famiglia della sua necessità di rivolgersi ad un professionista potrebbero aiutarla economicamente e praticamente.

Un caro saluto,

Dott.ssa Giselle Ferretti Psicologa Psicoterapeuta
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