Psicoterapeuta pazza
Salve dottori
Ho bisogno di un aiuto per una situazione difficile che si è venuta a creare con una psicoterapeuta della mia zona, voglio sapere se devo e posso procedere alla segnalazione della situazione, oppure mettermi l'anima in pace.Mesi fa ho inziato una psicoterapia con una professionista della mia zona, per un concorso militare a cui ero stato scartato, in seguito la psicoterapia è proseguita anche su altri binari, come l'ansia, le relazioni con l'altro sesso ecc ecc. Ora all'inizio andava tutto bene, la pscioterapeuta usa un metodo centrato sulla persona, molto empatica, molto gentile... Io inizio a affezionarmi a questa donna, e voglio dirglielo, è il cosidetto transfert quindi. Il punto è che nel frattempo io devo aver detto a questa dottoressa qualcosa che l'ha offesa a MORTE, mi ha addirittura bloccato su whatsapp(ci rendiamo conto?parliamo di una donna adulta). Ora dopo una settimana di rimuginamenti e anche un pianto su questa storia ieri mi reco in terapia anche per SCUSARMI, per capire cosa l avesse fatta arrabbiare così tanto e vista la situazione(ero indeciso al riguardo) per confessarle il transfert. Grave errore, perchè alle mie scuse lei mi aggredisce, dicendo:" noi non siamo amici, come ti permetti, hai frainteso il mio ruolo,non potremo mai essere amici, che in terapia si parla di me e non di lei(????) e che se sei venuto per questo potevi risparmiarti 30euro" . Chiariamo, io a questa dottoressa in sei mesi di terapia non ho mai neanche chiesto un banale come stai, nonostante il transfert,NON ho assolutamente mai lasciato intendere di voler diventare amici o di volerla incontrare fuori dalla terapia, se ero andato a scusarmi era per capire se era possibile continuare la terapia in tranquillità e non rischiare di mettermi nelle mani di una squilibrata che prova odio nei miei confronti e che potesse quindi arrecarmi danno. Dopo che lei rispose così io ero pietrificato perchè ferito a morte dal tono più che dal contenuto delle parole, al che ho detto "è stato un errore venire qui" e lei ha ribatutto in seguito, e solo adesso lo realizzo, cercando di farmi sentire in colpa, dicendo che devo prendermi la responsabilità di quelllo che dico ecc ecc, alla fine ha ammesso che l'avevo ferita ma ha concluso che non erano fatti miei, che non dovevo intromettermi, e che secondo lei ho un grande "potere" per ferire le persone e che dovrei sfruttarlo con l'empowerment o una cosa del genere. Io ora sto male, mi sento abbandonato, offeso, mi sento in colpa(anche se non dovrei)ero affezionato a questa persona e credo di aver subito un danno psicologico, Come è possbile che una professionista si lasci offendere a morte da un paziente e non sappia gestire il controtransfert con professionalità?Ora il controtransfert è affare della psicologa, io NON c entro è lei che deve elaborarlo senza scaricarlo sul paziente, e sopratutto senza ferirlo, mentre io credo di essere stato ferito VOLONTARIAMENTE da questa donna. Quindi chiedo aiuto
Ho bisogno di un aiuto per una situazione difficile che si è venuta a creare con una psicoterapeuta della mia zona, voglio sapere se devo e posso procedere alla segnalazione della situazione, oppure mettermi l'anima in pace.Mesi fa ho inziato una psicoterapia con una professionista della mia zona, per un concorso militare a cui ero stato scartato, in seguito la psicoterapia è proseguita anche su altri binari, come l'ansia, le relazioni con l'altro sesso ecc ecc. Ora all'inizio andava tutto bene, la pscioterapeuta usa un metodo centrato sulla persona, molto empatica, molto gentile... Io inizio a affezionarmi a questa donna, e voglio dirglielo, è il cosidetto transfert quindi. Il punto è che nel frattempo io devo aver detto a questa dottoressa qualcosa che l'ha offesa a MORTE, mi ha addirittura bloccato su whatsapp(ci rendiamo conto?parliamo di una donna adulta). Ora dopo una settimana di rimuginamenti e anche un pianto su questa storia ieri mi reco in terapia anche per SCUSARMI, per capire cosa l avesse fatta arrabbiare così tanto e vista la situazione(ero indeciso al riguardo) per confessarle il transfert. Grave errore, perchè alle mie scuse lei mi aggredisce, dicendo:" noi non siamo amici, come ti permetti, hai frainteso il mio ruolo,non potremo mai essere amici, che in terapia si parla di me e non di lei(????) e che se sei venuto per questo potevi risparmiarti 30euro" . Chiariamo, io a questa dottoressa in sei mesi di terapia non ho mai neanche chiesto un banale come stai, nonostante il transfert,NON ho assolutamente mai lasciato intendere di voler diventare amici o di volerla incontrare fuori dalla terapia, se ero andato a scusarmi era per capire se era possibile continuare la terapia in tranquillità e non rischiare di mettermi nelle mani di una squilibrata che prova odio nei miei confronti e che potesse quindi arrecarmi danno. Dopo che lei rispose così io ero pietrificato perchè ferito a morte dal tono più che dal contenuto delle parole, al che ho detto "è stato un errore venire qui" e lei ha ribatutto in seguito, e solo adesso lo realizzo, cercando di farmi sentire in colpa, dicendo che devo prendermi la responsabilità di quelllo che dico ecc ecc, alla fine ha ammesso che l'avevo ferita ma ha concluso che non erano fatti miei, che non dovevo intromettermi, e che secondo lei ho un grande "potere" per ferire le persone e che dovrei sfruttarlo con l'empowerment o una cosa del genere. Io ora sto male, mi sento abbandonato, offeso, mi sento in colpa(anche se non dovrei)ero affezionato a questa persona e credo di aver subito un danno psicologico, Come è possbile che una professionista si lasci offendere a morte da un paziente e non sappia gestire il controtransfert con professionalità?Ora il controtransfert è affare della psicologa, io NON c entro è lei che deve elaborarlo senza scaricarlo sul paziente, e sopratutto senza ferirlo, mentre io credo di essere stato ferito VOLONTARIAMENTE da questa donna. Quindi chiedo aiuto
[#1]
Gentile Utente,
per evitare fraintendimenti, prima di tutto posso chiederLe che cosa ha mai detto a questa donna, tanto da scrivere qui: "Il punto è che nel frattempo io devo aver detto a questa dottoressa qualcosa che l'ha offesa a MORTE"?
Cordiali saluti,
per evitare fraintendimenti, prima di tutto posso chiederLe che cosa ha mai detto a questa donna, tanto da scrivere qui: "Il punto è che nel frattempo io devo aver detto a questa dottoressa qualcosa che l'ha offesa a MORTE"?
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Ex utente
Gentile dottoressa
magari lo sapessi! Non ne ho la più pallida idea, volevo infatti che lei me lo dicesse ma si è rifiutata dicendo appunto che non siamo amici e che la cosa non mi riguardava, e invece mi riguarda e come visto che sono io il cliente pagante e devo sapere in che mani mi metto
magari lo sapessi! Non ne ho la più pallida idea, volevo infatti che lei me lo dicesse ma si è rifiutata dicendo appunto che non siamo amici e che la cosa non mi riguardava, e invece mi riguarda e come visto che sono io il cliente pagante e devo sapere in che mani mi metto
[#10]
Purtroppo venire bloccati su whatsapp talvolta suscita sentimenti negativi e questo già potrebbe essere qualcosa di spiacevole per Lei, oltre il fatto che -da quanto ha riferito nel consulto precedente solo pochi giorni fa- questa donna in qualche modo Le piace.
Non sappiamo se questa terapeuta ha deciso di bloccare tutti i pazienti su whatsapp nè perchè, ma Le assicuro che il telefono è uno strumento da usare con molta saggezza da parte dello psicoterapeuta e sinceramente, per quanto whatsapp possa essere molto "comodo", crea di fatto non pochi problemi.
Ovviamente questa non è mica una responsabilità Sua, ma è lo psicoterapeuta che, nel momento in cui stabilisce delle regole con il proprio paziente sull'utilizzo del telefono, deve pensare anche ad eventuali criticità. Purtroppo ci sono pazienti che fanno un uso molto "disinvolto" del telefono, usandolo anche al di fuori della seduta, come fosse del tutto ovvio che il terapeuta sia a disposizione anche in altri momenti. Questo è nocivo per il paziente stesso in prima battuta e impossibile da gestire per il terapeuta di conseguenza.
E' probabile che la Collega abbia deciso di non permettere più un contatto ai propri pazienti tramite whatsapp.
Ciò non significa però che la Collega si sia offesa a morte con Lei. Perchè pensa una cosa del genere?
Quanto alla seduta vera e propria, nella quale Lei ha riferito di essere un po' attratto (mi corregga se non è proprio così, ma io ho solo modo di leggere questo e il precedente consulto) dalla Collega, io non ho sentito il tono e non posso che fidarmi di quanto dice Lei, ma il contenuto in sè non è sbagliato.
E' meglio chiarire con il paziente. Se Lei volesse sapere dalla Collega se si è offesa oppure no, questi in effetti NON sono affari Suoi, non per cattiveria, ma perchè -qualora si fosse offesa davvero- è un problema che deve gestire il terapeuta.
Però che si sia offesa è qualcosa che ipotizza Lei dopo essere stato bloccato su whatsapp.
Sottolineare che il paziente e il terapeuta NON sono amici e che in terapia si parlerà sempre e solo del paziente, invece, è sempre doveroso, perchè il paziente talvolta vorrebbe conoscere aspetti personali del terapeuta.
Anche per questa ragione, i social purtroppo hanno complicato moltissimo la pratica della professione di psicoterapeuta per certi aspetti.
Spero di essere stata chiara.
Cordiali saluti,
Non sappiamo se questa terapeuta ha deciso di bloccare tutti i pazienti su whatsapp nè perchè, ma Le assicuro che il telefono è uno strumento da usare con molta saggezza da parte dello psicoterapeuta e sinceramente, per quanto whatsapp possa essere molto "comodo", crea di fatto non pochi problemi.
Ovviamente questa non è mica una responsabilità Sua, ma è lo psicoterapeuta che, nel momento in cui stabilisce delle regole con il proprio paziente sull'utilizzo del telefono, deve pensare anche ad eventuali criticità. Purtroppo ci sono pazienti che fanno un uso molto "disinvolto" del telefono, usandolo anche al di fuori della seduta, come fosse del tutto ovvio che il terapeuta sia a disposizione anche in altri momenti. Questo è nocivo per il paziente stesso in prima battuta e impossibile da gestire per il terapeuta di conseguenza.
E' probabile che la Collega abbia deciso di non permettere più un contatto ai propri pazienti tramite whatsapp.
Ciò non significa però che la Collega si sia offesa a morte con Lei. Perchè pensa una cosa del genere?
Quanto alla seduta vera e propria, nella quale Lei ha riferito di essere un po' attratto (mi corregga se non è proprio così, ma io ho solo modo di leggere questo e il precedente consulto) dalla Collega, io non ho sentito il tono e non posso che fidarmi di quanto dice Lei, ma il contenuto in sè non è sbagliato.
E' meglio chiarire con il paziente. Se Lei volesse sapere dalla Collega se si è offesa oppure no, questi in effetti NON sono affari Suoi, non per cattiveria, ma perchè -qualora si fosse offesa davvero- è un problema che deve gestire il terapeuta.
Però che si sia offesa è qualcosa che ipotizza Lei dopo essere stato bloccato su whatsapp.
Sottolineare che il paziente e il terapeuta NON sono amici e che in terapia si parlerà sempre e solo del paziente, invece, è sempre doveroso, perchè il paziente talvolta vorrebbe conoscere aspetti personali del terapeuta.
Anche per questa ragione, i social purtroppo hanno complicato moltissimo la pratica della professione di psicoterapeuta per certi aspetti.
Spero di essere stata chiara.
Cordiali saluti,
[#11]
Ex utente
Capisco benissimo che c'è la tendenza tra voi colleghi a difendervi a vicenda, ma la situaizone sopra è limpida come l'acqua
1. NON sono attratto fisicamente dalla psicologa, credevo fosse possibile ma ho scartato questa ipotesi vista anche la differenza di età,i e NON gliel'ho mai detto anche perchè non è vero, provo solo affetto
2. Non abbiamo mai usato whatsapp oltre i normali contatti formali
3 Mi ha blocccato dopo che in qualche modo si era offesa
Guardi qui la situazione è chiara,la piscologa NON ha saputo gestire il controtransfert e ha ferito il paziente in vari modi, questo è inaccettabile
"Sottolineare che il paziente e il terapeuta NON sono amici e che in terapia si parlerà sempre e solo del paziente, invece, è sempre doveroso, perchè il paziente talvolta vorrebbe conoscere aspetti personali del terapeuta." NON ho MAI e dico MAI voluto sapere niente di lei, non ho mai fatto domande personali, non ho mai neanche detto "come stai?"non sono un idiota scusi tanto, so benissimo che non posso essere amico della terapeuta. Sono stato aggredito e ferito di propostio in terapia senza nessun riguardo verso i miei sentimenti, il contenuto delle parole non è sbagliato è sbagliato però il modo in cui sono state dette, con cattiveria sono sttao letteralemente aggredito mentre mi trovavo in una posiizone di debolezza, verso una persona a cui ho confessato i miei fatti privati. Riguardo al resto il fatto che si fosse offesa a morte è dato dal suo modo di trattarmi, con freddezza e ostilità, e guarda caso è esplosa quando ho posto il problema.Mi scusi tanto ma se una psicologa è arrabbiata con me per qualsiasi motivo, no sono tenuto a saperlo?Devo essere nelle mani di una persona che prova ostilità nei miei confronti? E assurdo veramente, la terapeuta sarà la terapeuta ma io sono il cliente, ho una mia dignità e i miei diritti.
1. NON sono attratto fisicamente dalla psicologa, credevo fosse possibile ma ho scartato questa ipotesi vista anche la differenza di età,i e NON gliel'ho mai detto anche perchè non è vero, provo solo affetto
2. Non abbiamo mai usato whatsapp oltre i normali contatti formali
3 Mi ha blocccato dopo che in qualche modo si era offesa
Guardi qui la situazione è chiara,la piscologa NON ha saputo gestire il controtransfert e ha ferito il paziente in vari modi, questo è inaccettabile
"Sottolineare che il paziente e il terapeuta NON sono amici e che in terapia si parlerà sempre e solo del paziente, invece, è sempre doveroso, perchè il paziente talvolta vorrebbe conoscere aspetti personali del terapeuta." NON ho MAI e dico MAI voluto sapere niente di lei, non ho mai fatto domande personali, non ho mai neanche detto "come stai?"non sono un idiota scusi tanto, so benissimo che non posso essere amico della terapeuta. Sono stato aggredito e ferito di propostio in terapia senza nessun riguardo verso i miei sentimenti, il contenuto delle parole non è sbagliato è sbagliato però il modo in cui sono state dette, con cattiveria sono sttao letteralemente aggredito mentre mi trovavo in una posiizone di debolezza, verso una persona a cui ho confessato i miei fatti privati. Riguardo al resto il fatto che si fosse offesa a morte è dato dal suo modo di trattarmi, con freddezza e ostilità, e guarda caso è esplosa quando ho posto il problema.Mi scusi tanto ma se una psicologa è arrabbiata con me per qualsiasi motivo, no sono tenuto a saperlo?Devo essere nelle mani di una persona che prova ostilità nei miei confronti? E assurdo veramente, la terapeuta sarà la terapeuta ma io sono il cliente, ho una mia dignità e i miei diritti.
Questo consulto ha ricevuto 11 risposte e 9.3k visite dal 22/06/2019.
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