Ansia generalizzatae percorso psicoterapia in fase finale

Buongiorno,

scrivo per chiedere un vostro gentile parere, riguardo la mia situazione.
Diagnosi: ansia generalizzata e ipocondria.
Crisi di ansia con picchi altissimi, ma mai sfociati in veri attacchi di panico (non ho mai pensato di morire o di correre al ps, per intenderci) con la paura di impazzire, la mia fobia per eccellenza.
Ho fatto un percorso di 3 anni e mezzo di psicoterapia cognitivo comportamentale e devo dire che sono migliorata tanto (non evito più nulla o quasi) ma MA vi sono alcuni periodi (in cui sono piu stanca e o stressata) in cui faccio tutto si, ma con fatica, col pensiero e la paura di star male e quindi non approfitto di nulla! Mi passa l'entusiasmo e faccio le cose per non evitarle ma non vedo l'ora di rientrare a casa e di stare tranquilla.
Volevo sapere, secondo voi passerà una volta per tutte questo sintomo? Questa fatica?
Inoltre, parlando di sintomi, devo dire che sono tutti spariti (tachicardia, tremori, mal di stomaco, senso di svenimento..) ma MA uno è tornato con vigore (l'avevo anche da ragazzina ma sporadicamente), la derealizzazione. Quando non ci penso, sto bene. Se ci penso, è finita. Mi viene e l'ho per tutto il giorno e anche giorni e in questo periodo sono mesi che va e viene sempre piu. Il mio psicoterapeuta sembra non essere preoccupato (e nemmeno lo psichiatra dal quale vado volontariamente ogni 6 mesi e lo chiamo spesso per farmi rassicurare).. Io invece penso di impazzire e fatico molto a non cadere nel terrore di avere le peggiori malattie mentali. Mentre ho la derealizzazione sto malissimo perché mi spavento tantissimo e non riesco a pensare che sia un sintomo come un altro (come dicono i miei medici) o si, mi tranquillizzo un po, passa, credo loro, ma poi ci ripenso e ci ricasco e mi vien da piangere. È il peggior sintomo che conosco. Mi hanno detto che passerà. Che è l'ultimo da sciogliere e poi non avrò più si sintomi. Il mio psicoterapeuta ha deciso, anzi, di iniziare la fase finale della terapia, vedendoci una volta al mese. Naturalmente io non mi sento e forse non mi sentirei mai pronta. Ma cosi è. Mi sento un pò persa ed ho paura di finire la psicoterapia, ancor piu ora che ho questo sintomo ansioso pazzesco che non auguro neanche al mio peggior nemico!
Io mi fido ciecamente del mio psicoterapeuta e le stesse cose che scrivo qui, le ho dette a lui almeno un milione di volte. Ma non cambia la sua idea di percorso verso la fine ed ha infinita fiducia in me. Ma io mi sento malissimo!
Che ne pensate?

Un grazie per l'ascolto e se vorrete, anche per il vostro prezioso parere.

Buona giornata e un cordiale saluto.
[#1]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile Utente,

Lei inizia col dire che dopo questo periodo di psicoterapia sta bene, tutti i sintomi sono spariti (ad eccezione della derealizzazione) e che solo quando è sotto stress fa tutto ma con fatica.

A mio avviso, ha bisogno di chiarimenti:

- la psicoterapia serve per imparare a risolvere e gestire la sintomatologia, cosa che Lei sembra ancora dover migliorare. Tutti sotto stress incontriamo un pochino di fatica; ovvero riusciamo a fare ciò che dobbiamo fare ma con maggior fatica. Non mi aspetterei di vivere senza ansia per il resto della vita, perchè l'ansia è anche un'emozione positiva e utile, non sempre è dannosa o patologica.

- un pochino di dipendenza (o attaccamento) a quel terapeuta ci può stare, ma la psicoterapia ha un inizio e anche una fine. Lei che problemi incontra a chiudere la terapia? Teme di stare male senza terapeuta? La psicoterapia e i successi che ha fatto Lei appartengono a Lei e non al terapeuta. Inoltre, lo psicoterapeuta deve fare in modo che il paziente sia autonomo e non dipendente!

- le rassicurazioni che chiede allo psichiatra (o a chicchessia) non vanno bene, perchè confondono e aumentano l'ansia.

Mi pare che le indicazioni del terapeuta di chiudere la psicoterapia siano corrette.

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#2]
Utente
Utente
Gentilissima Dottoressa Pileci,

la ringrazio infinitamente per il suo prezioso parere. Lei é davvero bravissima, leggo spesso le sue risposte che trovo molto esaurienti e sempre molto garbate.

Lei ha ragione, e la ringrazio anche per i chiarimenti, che in fondo un po' già conoscevo.
In realtà ho una paura matta a finire la psicoterapia. Temo di non essere in grado di stare bene senza il supporto del mio psicoterapueta, di avere una ricaduta, e soprattutto, mi chiedo come lui possa pensare di finire ora, che sono mesi che ho questa benedetta derealizzazione che mi spaventa da morire! Dovrebbe invece invitarmi ad andare magari tutte le settimane, se non un paio di volte, la settimana! E invece, no, mi lascia cosi. Con questo simpaticissimo sintomo, senza contare anche che sono in piena fase di cambiamenti (in meglio, per fortuna) sul lavoro, e nella vita. Mi sento un po' abbandonata e mi chiedo se in realtà io non l'abbia un po' stancato.. Mi abbandona proprio ora che sto avendo questo sintomo orrendo che mi rimanda a pensare alle peggio malattie mentali con terrore si tratti magari di sintomi prodromici di qualcosa di peggio! E' un periodo che ho la testa tra le nuvole, umore un po' basso e quando esco con le amiche o parlo con qualcuno, ripenso alla derealizzazione e ritorna e mi sembra di non capire piu niente e mi viene da piangere! Ecco io penso che il mio psicoterapueta (e a questo punto anche lo psichiatra), sottovaluti la situazione, forse.
Io credo a lui, voglio pensare che davvero io sia guarita dal disturbo in sé, non evitando piu nulla praticamente. Ma questo ultimo sintomo dove lo mettiamo? Quando se ne andrà? Senza la psicoterapia ci sarà il rischio che non se andrà mai, secondo me. E anzi sfocerà in qualcosa di peggio forse!

In tutto questo, lui mi ha risposto che non intende cambiare idea neanche se mi metto in ginocchio. Questa fase finale non sarà facile, ma necessaria. Perché secondo lui, io sto bene.

Quindi non cambierà certo idea.

Penso che dovrei abituarmi a rassicurarmi da sola. Fin dall'inizio della psicoterapia, trovo che funzioni molto bene il dialogo interno con me stessa o anche pensando a quello che direi al mio psicologo in quel preciso momento, il controllo della respirazione ed anche l'autoironia, prendersi un po' in giro quando tendo ad ascoltare un po' troppo la parte ansiosa di me.. Ma da sola, ce la faro'?

Un grazie sentito per il suo ascolto, Dottoressa. Il solo scrivere queste righe mi fa sentire già molto meglio.

Un augurio di buona giornata e un cordiale saluto.
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