Stress, ansia, giramenti di testa
Egregi specialisti
Vi espongo il motivo per cui richiedo un vostro consulto. Da circa 10 anni soffro di ansia generalizzata; fra alti e bassi riesco a vivere una vita serena e controllata, gestendo al meglio la mia ansia che peggiora coi cambi di stagione, con eventi particolarmente stressanti etc. Ho sicuramente dei tratti marcati di ipocondria, mi preoccupo molto per qualsiasi sintomo il mio corpo mi lanci. Da circa due anni assumo 10/15 gtt di Xanax al giorno a seguito di die eventi stressanti (mi sono licenziato e ho avuto problemi economici e fisici a causa di un intervento ai denti riuscito male). Non ho mai fatto psicoterapia perché ignorantemente e spocchiosamente ho sempre creduto non servisse. Da 8 anni vivo a Roma da solo (trasferito da milano) e ho avuto modo di esprimere maggiormente la mia omosessualità che fino ai 21 anni è rimasta molto oppressa a causa di mio padre che mi ha sempre mostrato disaccordo. Credo che molta dell'ansia derivi proprio da questo aspetto della mia vita che però è migliorato con il trasferimento (per assurdo a distanza con lui ora vado d'accordo e sento che mi accetta). Venendo al dunque un anno fa ho deciso di sposarmi col mio compagno ed ho affrontato l'attesa con grande gioia e senza ansia per i preparativi che invece mi hanno tenuto impegnato e mi hanno dato molta soddisfazione. Un mese prima dell'evento però, che si e tenuto una settimana fa, ho cominciato ad avere ansia molto forte, giramenti di testa, episodi frequenti di panico con voglia di scappare e derealizzazione. L'ossessione era quella che sarei stato male al matrimonio e non avrei retto. Il mio medico mi ha dato la paroxetina che però abbiamo sospeso dopo 2 settimane per i violenti effetti collaterali che mi ha dato. Ho alzato lo Xanax a 30 gtt al giorno e ho trascorso i due giorni del matrimonio con mia grande sorpresa in maniera felice e serena, senza panico, senza giramenti di testa. Dal giorno dopo però, quindi da una settimana sono come caduto in una sorta di altro mondo. (Sono rientrato subito a lavoro) Mi sento estremamente stanco, dalla mattina accuso spossatezza profonda con una sensazione di vuoto alla testa e di forti giramenti e instabilità con conseguente paura forte di svenire o di avere attacchi di panico. Mi sento molto distaccato dalla realtà ed ho la testa perennemente rigida e come dentro ad una morsa. Premetto che sono arrivato al matrimonio con un forte accumulo di ansia e che a lavoro la settimana è stata molto intensa, ma speravo in realtà di stare molto meglio. Ho iniziato psicoterapia da 3 sedute e ovviamente continuerò, ma vi vorrei chiedere se i sintomi che accuso possono essere appunto una sorta di "scarico" di stress e ansia accumulati, vi chiedo insomma un parere a queste sensazioni e a questo stato nel quale mi trovo, che mi toglie la voglia di fare le cose, come se fosse inutile fare qualsiasi cosa in questo stato, questa è la sensazione. Grazie mille per qualsiasi vostro consiglio. Cordialità.
Vi espongo il motivo per cui richiedo un vostro consulto. Da circa 10 anni soffro di ansia generalizzata; fra alti e bassi riesco a vivere una vita serena e controllata, gestendo al meglio la mia ansia che peggiora coi cambi di stagione, con eventi particolarmente stressanti etc. Ho sicuramente dei tratti marcati di ipocondria, mi preoccupo molto per qualsiasi sintomo il mio corpo mi lanci. Da circa due anni assumo 10/15 gtt di Xanax al giorno a seguito di die eventi stressanti (mi sono licenziato e ho avuto problemi economici e fisici a causa di un intervento ai denti riuscito male). Non ho mai fatto psicoterapia perché ignorantemente e spocchiosamente ho sempre creduto non servisse. Da 8 anni vivo a Roma da solo (trasferito da milano) e ho avuto modo di esprimere maggiormente la mia omosessualità che fino ai 21 anni è rimasta molto oppressa a causa di mio padre che mi ha sempre mostrato disaccordo. Credo che molta dell'ansia derivi proprio da questo aspetto della mia vita che però è migliorato con il trasferimento (per assurdo a distanza con lui ora vado d'accordo e sento che mi accetta). Venendo al dunque un anno fa ho deciso di sposarmi col mio compagno ed ho affrontato l'attesa con grande gioia e senza ansia per i preparativi che invece mi hanno tenuto impegnato e mi hanno dato molta soddisfazione. Un mese prima dell'evento però, che si e tenuto una settimana fa, ho cominciato ad avere ansia molto forte, giramenti di testa, episodi frequenti di panico con voglia di scappare e derealizzazione. L'ossessione era quella che sarei stato male al matrimonio e non avrei retto. Il mio medico mi ha dato la paroxetina che però abbiamo sospeso dopo 2 settimane per i violenti effetti collaterali che mi ha dato. Ho alzato lo Xanax a 30 gtt al giorno e ho trascorso i due giorni del matrimonio con mia grande sorpresa in maniera felice e serena, senza panico, senza giramenti di testa. Dal giorno dopo però, quindi da una settimana sono come caduto in una sorta di altro mondo. (Sono rientrato subito a lavoro) Mi sento estremamente stanco, dalla mattina accuso spossatezza profonda con una sensazione di vuoto alla testa e di forti giramenti e instabilità con conseguente paura forte di svenire o di avere attacchi di panico. Mi sento molto distaccato dalla realtà ed ho la testa perennemente rigida e come dentro ad una morsa. Premetto che sono arrivato al matrimonio con un forte accumulo di ansia e che a lavoro la settimana è stata molto intensa, ma speravo in realtà di stare molto meglio. Ho iniziato psicoterapia da 3 sedute e ovviamente continuerò, ma vi vorrei chiedere se i sintomi che accuso possono essere appunto una sorta di "scarico" di stress e ansia accumulati, vi chiedo insomma un parere a queste sensazioni e a questo stato nel quale mi trovo, che mi toglie la voglia di fare le cose, come se fosse inutile fare qualsiasi cosa in questo stato, questa è la sensazione. Grazie mille per qualsiasi vostro consiglio. Cordialità.
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Gentile Utente,
intanto ha fatto benissimo ad iniziare una psicoterapia, in quanto avrà modo di comprendere e di imparare a gestire i propri stati ansiosi.
Per quanto riguarda la Sua domanda, cioè a che cosa potrebbero essere dovuti questi sintomi, se allo stress del matrimonio o ad altro, con certezza non posso risponderLe. Vero è che lo stress legato al matrimonio, al lavoro hanno un ruolo. Ma d'altra parte Lei è anche un soggetto ansioso.
Inoltre, bisogna dire che di solito il caldo non aiuta i soggetti ansiosi nella gestione della sintomatologia.
Però, a me sembra prioritario imparare A FARE ciò che serve per gestire i sintomi che si presentano, perchè sapere anche se siano legati allo stress per il lavoro o per il matrimonio NON fa differenza. Saper cosa fare quando sta male fa una grande differenza.
Cordiali saluti,
intanto ha fatto benissimo ad iniziare una psicoterapia, in quanto avrà modo di comprendere e di imparare a gestire i propri stati ansiosi.
Per quanto riguarda la Sua domanda, cioè a che cosa potrebbero essere dovuti questi sintomi, se allo stress del matrimonio o ad altro, con certezza non posso risponderLe. Vero è che lo stress legato al matrimonio, al lavoro hanno un ruolo. Ma d'altra parte Lei è anche un soggetto ansioso.
Inoltre, bisogna dire che di solito il caldo non aiuta i soggetti ansiosi nella gestione della sintomatologia.
Però, a me sembra prioritario imparare A FARE ciò che serve per gestire i sintomi che si presentano, perchè sapere anche se siano legati allo stress per il lavoro o per il matrimonio NON fa differenza. Saper cosa fare quando sta male fa una grande differenza.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Utente
Grazie dottoressa
Ho preso questa decisione perché da un po di tempo provo una sincera invidia per le persone che si godono la vita, che viaggiano, che pur sommersi dai problemi non provano quello che provo io fisicamente a causa dell'ansia. È un discorso sicuramente presuntuoso perché so bene che ognuno ha i propri mostri, ma è sincero. Io mi sento sempre apatico ed ho un atteggiamento evitante nei confronti della vita perché spesso penso che sia inutile vivere le cose se le vivrò con l'ansia e distaccato dalla realtà. Certo è che a un mese dal matrimonio sono stato veramente peggio, il matrimonio alla fine e andato benissimo ma adesso mi sento di nuovo spaventato, senza voglia, sempre sull'orlo di credere di avere qualche problema psichiatrico grave. Ad esempio il viaggio di nozze che sarà ad agosto mi mette paura, non gioia. Probabilmente il mese orrendo che ho trascorso in vista del matrimonio, lo scarico di stress una volta finito l'evento uniti al caldo (io destate sto sempre male, mi danno fastidio il sole il caldo e faccio fatica a fare qualsiasi cosa, d'inverno è come se rifiorissi), hanno innescato un meccanismo di spossatezza, testa pesante che uniti all'ansia sempre presente mi mettono pure in allarme. Di solito mi sento cosi per un paio di settimane col cambio da primavera e inverno e probabilmente essendo questanno arrivato così tardi ne sto risentendo col peso aggiunto di tutto il resto. Spero che la psicoterapia possa aiutarmi a vivere una vita appieno essendone attore piuttosto che spettatore passivo. Lei ha qualche consiglio da darmi essendo ansioso ed in questa fase? Non intendo farmaci ovviamente ma qualche consiglio comportamentale per gestire questi giorni cosi contraddistinti da una sensazione di derealizzazione e di apatia. Grazie in ogni caso per il suo gentile riscontro.
Ho preso questa decisione perché da un po di tempo provo una sincera invidia per le persone che si godono la vita, che viaggiano, che pur sommersi dai problemi non provano quello che provo io fisicamente a causa dell'ansia. È un discorso sicuramente presuntuoso perché so bene che ognuno ha i propri mostri, ma è sincero. Io mi sento sempre apatico ed ho un atteggiamento evitante nei confronti della vita perché spesso penso che sia inutile vivere le cose se le vivrò con l'ansia e distaccato dalla realtà. Certo è che a un mese dal matrimonio sono stato veramente peggio, il matrimonio alla fine e andato benissimo ma adesso mi sento di nuovo spaventato, senza voglia, sempre sull'orlo di credere di avere qualche problema psichiatrico grave. Ad esempio il viaggio di nozze che sarà ad agosto mi mette paura, non gioia. Probabilmente il mese orrendo che ho trascorso in vista del matrimonio, lo scarico di stress una volta finito l'evento uniti al caldo (io destate sto sempre male, mi danno fastidio il sole il caldo e faccio fatica a fare qualsiasi cosa, d'inverno è come se rifiorissi), hanno innescato un meccanismo di spossatezza, testa pesante che uniti all'ansia sempre presente mi mettono pure in allarme. Di solito mi sento cosi per un paio di settimane col cambio da primavera e inverno e probabilmente essendo questanno arrivato così tardi ne sto risentendo col peso aggiunto di tutto il resto. Spero che la psicoterapia possa aiutarmi a vivere una vita appieno essendone attore piuttosto che spettatore passivo. Lei ha qualche consiglio da darmi essendo ansioso ed in questa fase? Non intendo farmaci ovviamente ma qualche consiglio comportamentale per gestire questi giorni cosi contraddistinti da una sensazione di derealizzazione e di apatia. Grazie in ogni caso per il suo gentile riscontro.
[#3]
Gentile Utente,
da quello che scrive, mi pare di capire che il problema principale legato all'ansia sia la scarsa capacità di "lettura" sia dei sintomi sia della situazione e questo è caratteristico della persona ansiosa.
Quando, infatti, si parla di alessitimia si intende proprio questo, cioè la poca capacità di "leggere" e comprendere le emozioni.
D'estate siamo tutti un po' spossati a causa del caldo, ma la persona non ansiosa, per quanto infastidita e spossata dal caldo, collega questo fatto ad una determinata circostanza. La persona ansiosa, invece, non è molto capace a fare la stessa cosa, perchè questa scarsa capacità fa proprio parte del problema stesso.
La persona ansiosa di solito dice "sto male", ma non riesce a mentalizzare e a definire il malessere e ad attribuire un significato.
Inoltre, vivere già con la preoccupazione, o evitare, rafforzano la problematica. Ad esempio, Lei dice: " il viaggio di nozze che sarà ad agosto mi mette paura, non gioia."
Lei che tipo di psicoterapia sta facendo?
da quello che scrive, mi pare di capire che il problema principale legato all'ansia sia la scarsa capacità di "lettura" sia dei sintomi sia della situazione e questo è caratteristico della persona ansiosa.
Quando, infatti, si parla di alessitimia si intende proprio questo, cioè la poca capacità di "leggere" e comprendere le emozioni.
D'estate siamo tutti un po' spossati a causa del caldo, ma la persona non ansiosa, per quanto infastidita e spossata dal caldo, collega questo fatto ad una determinata circostanza. La persona ansiosa, invece, non è molto capace a fare la stessa cosa, perchè questa scarsa capacità fa proprio parte del problema stesso.
La persona ansiosa di solito dice "sto male", ma non riesce a mentalizzare e a definire il malessere e ad attribuire un significato.
Inoltre, vivere già con la preoccupazione, o evitare, rafforzano la problematica. Ad esempio, Lei dice: " il viaggio di nozze che sarà ad agosto mi mette paura, non gioia."
Lei che tipo di psicoterapia sta facendo?
[#4]
Utente
Mi trova d'accordo con tutto quello che ha scritto dottoressa, la mia paura è quella di avere l'ansia e visto che questa paura spesso di materializza mi porta a vivere in un circolo vizioso, senza godere della bellezza di qualsiasi cosa od evento. Riconduco sempre le mie sensazioni a qualcosa di misterioso, di psicologico anche quando magari sto vivendo cose che viviamo tutti. Lo psicoterapeuta dal quale sto andando è specialista in ipnosi, al momento però i nostri colloqui sono per lo più racconti della mia vita che anche se ho 30 anni è stata ricca di avvenimenti, di difficoltà e di tante cose diverse. Anche belle ovviamente . Più che altro ci troviamo a soffermarci su cosa abbia fatto scaturire in me la mancanza di accettazione dell'omosessualità da parte di mio padre e la mia conseguente paura ed esprimerlo a chiunque. È specialista in ipnosi ma non la ha ancora praticata con me.
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"Più che altro ci troviamo a soffermarci su cosa abbia fatto scaturire in me la mancanza di accettazione dell'omosessualità da parte di mio padre e la mia conseguente paura ed esprimerlo a chiunque"
Ma oggi questo è un problema che Le fa venire ansia? Oppure è un problema del passato?
Ma oggi questo è un problema che Le fa venire ansia? Oppure è un problema del passato?
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Utente
È un problema del passato, almeno per me e al meno a livello conscio. Non ho più paura né remore nel definirmi omosessuale con nessuna persona che incontri o sul lavoro. Tra l'altro ho sempre avuto la fortuna di avere attorno gente intelligente tollerante e per la quale l'omosessualità non è una diversità. Al matrimonio ho anche avuto una discussione con mio padre, descrivergliela sarebbe impegnativo ma comunque si e finiti a parlare di quello, lui ha risposto che ora mi accetta e che è felice per me e il mio compagno (col quale ha un ottimo rapporto).
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 3.1k visite dal 15/06/2019.
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.