Costante paura di essere incinta
Buonasera, sono una ragazza di 23 anni che vive da un mese e mezzo con il timore di essere incinta nonostante abbia eseguito numerosi test di gravidanza (8, di cui 4 eseguiti di prima mattina, tutti negativi) e un esame ematico con risultato <0,5.
Ho avuto un rapporto con il mio ragazzo non protetto dall'inizio (anche se l'atto non si è concluso con eiaculazione interna) il giorno prima della presunta data delle mestruazioni, le quali però, non si sono presentate il giorno successivo.
Nonostante io non abbia mai avuto un ciclo regolare, quindi questo ritardo poteva essere previsto (anche a fronte del fatto che solitamente prendo la pillola, mentre questo rapporto è avvenuto nell'unico mese in cui la ho interrotta sotto consiglio ginecologico, il quale ha affermato che almeno una volta all'anno andava interrotta), sono piombata nello sconforto totale.
Ho eseguito il primo test dopo 7 giorni ed è risultato negativo.
Il giorno successivo il ciclo è arrivato (ed ho ricominciato la pillola), ma oramai non riuscivo più a rassicurarmi.
Nelle settimane successiva ho continuato compulsivamente a cercare su forum rassicurazioni sul fatto che la non potessi essere incinta, ma i forum spesso hanno frasi o esperienze che mi hanno destabilizzata.
Sono una persona fortemente ansiosa di natura, ed in questo mese ho attribuito qualsiasi dolore o fastidio fisico ad una possibile gravidanza, ad ogni occasione mi ripetevo "perché sto così male se non sono incinta?".
Ho anche eseguito una visita ginecologica 20 giorni dopo il rapporto, poiché ero arrivata a convincermi che un fastidio al basso ventre potesse indicarmi qualcosa, dove mi è stata eseguita un ecografia transvaginale, ma non è stato trovato nulla.
Se nei primi momenti mi sono rassicurata, si è instillato il terrore che ovviamente non si vedesse niente perchè fosse troppo presto.
Nonostante oramai appunto da questo evento sia passato un mese e mezzo (e io abbia già avuto un "ciclo" indotto dalla pillola) non riesco a trovare pace.
Sono arrivata a temere, in maniera ovviamente irrazionale, che il mio inconscio, con l'aggrapparsi a questo pensiero, mi stesse facendo intendere che io fossi incinta.
Ad ogni test mi ripetevo che quello sarebbe stato l'ultimo, che mi sarei rassegnata che andava tutto bene, ma ho ancora il terrore, nonostante si sia affievolito, di lasciarmi alle spalle questo evento per paura che in futuro possa scoprire, nonostante io sia consapevole che sia impossibile, che io sia incinta.
Stamattina ho ritirato l'esito delle beta come detto all'inizio, eseguite a 40 giorni da questo rapporto, ma questa sensazione di sconforto non mi abbandona.
Ho avuto un rapporto con il mio ragazzo non protetto dall'inizio (anche se l'atto non si è concluso con eiaculazione interna) il giorno prima della presunta data delle mestruazioni, le quali però, non si sono presentate il giorno successivo.
Nonostante io non abbia mai avuto un ciclo regolare, quindi questo ritardo poteva essere previsto (anche a fronte del fatto che solitamente prendo la pillola, mentre questo rapporto è avvenuto nell'unico mese in cui la ho interrotta sotto consiglio ginecologico, il quale ha affermato che almeno una volta all'anno andava interrotta), sono piombata nello sconforto totale.
Ho eseguito il primo test dopo 7 giorni ed è risultato negativo.
Il giorno successivo il ciclo è arrivato (ed ho ricominciato la pillola), ma oramai non riuscivo più a rassicurarmi.
Nelle settimane successiva ho continuato compulsivamente a cercare su forum rassicurazioni sul fatto che la non potessi essere incinta, ma i forum spesso hanno frasi o esperienze che mi hanno destabilizzata.
Sono una persona fortemente ansiosa di natura, ed in questo mese ho attribuito qualsiasi dolore o fastidio fisico ad una possibile gravidanza, ad ogni occasione mi ripetevo "perché sto così male se non sono incinta?".
Ho anche eseguito una visita ginecologica 20 giorni dopo il rapporto, poiché ero arrivata a convincermi che un fastidio al basso ventre potesse indicarmi qualcosa, dove mi è stata eseguita un ecografia transvaginale, ma non è stato trovato nulla.
Se nei primi momenti mi sono rassicurata, si è instillato il terrore che ovviamente non si vedesse niente perchè fosse troppo presto.
Nonostante oramai appunto da questo evento sia passato un mese e mezzo (e io abbia già avuto un "ciclo" indotto dalla pillola) non riesco a trovare pace.
Sono arrivata a temere, in maniera ovviamente irrazionale, che il mio inconscio, con l'aggrapparsi a questo pensiero, mi stesse facendo intendere che io fossi incinta.
Ad ogni test mi ripetevo che quello sarebbe stato l'ultimo, che mi sarei rassegnata che andava tutto bene, ma ho ancora il terrore, nonostante si sia affievolito, di lasciarmi alle spalle questo evento per paura che in futuro possa scoprire, nonostante io sia consapevole che sia impossibile, che io sia incinta.
Stamattina ho ritirato l'esito delle beta come detto all'inizio, eseguite a 40 giorni da questo rapporto, ma questa sensazione di sconforto non mi abbandona.
[#1]
Gentile utente,
ci scrive:
"Sono una persona fortemente ansiosa di natura, ed in questo mese ho attribuito qualsiasi dolore o fastidio fisico ad una possibile gravidanza".
E dunque il problema non è la temuta gravidanza indesiderata,
per la quale ha ricevuto oggi l'ennesima (quanto inutile) rassicurazione;
quanto l'ansia che sta alla radice di tutto ciò
e che - però - può essere curata.
Dott. Brunialti
ci scrive:
"Sono una persona fortemente ansiosa di natura, ed in questo mese ho attribuito qualsiasi dolore o fastidio fisico ad una possibile gravidanza".
E dunque il problema non è la temuta gravidanza indesiderata,
per la quale ha ricevuto oggi l'ennesima (quanto inutile) rassicurazione;
quanto l'ansia che sta alla radice di tutto ciò
e che - però - può essere curata.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#2]
Utente
Il mio medico curante mi ha prescritto un ansiolitico poiché ero arrivata al punto di non dormire la notte, avrei dovuto continuare per una settimana, ora ne sono passate due e mezza e ho paura ad abbandonarlo per il timore di tornare passare una notte insonne.
La cosa che mi sconvolge è che nonostante le abbia detto che sono ansiosa da sempre, non mi era mai capitato di soffri re in modo così forte per una causa e per un così lungo periodo.
La cosa che mi sconvolge è che nonostante le abbia detto che sono ansiosa da sempre, non mi era mai capitato di soffri re in modo così forte per una causa e per un così lungo periodo.
[#3]
I farmaci fanno fino ad un certo punto.
In mancanza di strategie di fronteggiamento,
che si apprendono attraverso un percorso psicologico,
l'ansia dilaga,
i pensieri DOC straripano
invadendo sempre nuovi ambiti
e sempre più a fondo.
Questo è il motivo per cui noi,
- che qui possiamo aiutare solo online, e dunque unicamente nell'orientare -
raccomandiamo vivamente un percorso psy *di persona*
e - per i farmaci - un passaggio dallo Psichiatra, che ne è specialista.
Alcuni utenti interpretano ciò come uno scaricabarile,
ma in realtà lo facciamo perchè
come clinici
conosciamo bene la sofferenza di chi ne è preda.
Lo vediamo - e lo curiamo - tutti i giorni di persona.
Dott. Brunialti
In mancanza di strategie di fronteggiamento,
che si apprendono attraverso un percorso psicologico,
l'ansia dilaga,
i pensieri DOC straripano
invadendo sempre nuovi ambiti
e sempre più a fondo.
Questo è il motivo per cui noi,
- che qui possiamo aiutare solo online, e dunque unicamente nell'orientare -
raccomandiamo vivamente un percorso psy *di persona*
e - per i farmaci - un passaggio dallo Psichiatra, che ne è specialista.
Alcuni utenti interpretano ciò come uno scaricabarile,
ma in realtà lo facciamo perchè
come clinici
conosciamo bene la sofferenza di chi ne è preda.
Lo vediamo - e lo curiamo - tutti i giorni di persona.
Dott. Brunialti
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 6.1k visite dal 10/06/2019.
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