Insoddisfazione, depressione e problemi relazional
Buongiorno.
Scrivo per chiedere un consiglio. Ho 25 anni ed ho problemi nel relazionarmi con l'altro sesso. Non che non riesca a trattare con ragazze, ma le frequentazioni non vanno mai a buon fine. Non è il problema in sé a preoccuparmi quanto tutte le conseguenze che si porta dietro. Ho notato di essere triste, frustrato e di provare un forte senso di inferiorità che in qualche occasione mi rende anche rabbioso e rancoroso.
Non riesco più nemmeno a studiare ed infatti sto avendo seri problemi ad andare avanti con l'università.
È veramente brutto guardare in dietro ed avere solo ricordi di fallimenti e delusioni.
Quest'ultima è una cosa che mi rende depresso e improduttivo dal punto di vista dello studio.
Non voglio essere frainteso. Sto lavorando alla risoluzione del problema e su me stesso, e di miglioramenti ne sto vedendo, ma mi sto rendendo conto di non riuscire più a tener testa alla sofferenza che sto provando nel frattempo.
Sono stato in psicoterapia tre anni, ma non ho più soldi e non posso permettermela più.
Cosa si fa in questi casi?
Scrivo per chiedere un consiglio. Ho 25 anni ed ho problemi nel relazionarmi con l'altro sesso. Non che non riesca a trattare con ragazze, ma le frequentazioni non vanno mai a buon fine. Non è il problema in sé a preoccuparmi quanto tutte le conseguenze che si porta dietro. Ho notato di essere triste, frustrato e di provare un forte senso di inferiorità che in qualche occasione mi rende anche rabbioso e rancoroso.
Non riesco più nemmeno a studiare ed infatti sto avendo seri problemi ad andare avanti con l'università.
È veramente brutto guardare in dietro ed avere solo ricordi di fallimenti e delusioni.
Quest'ultima è una cosa che mi rende depresso e improduttivo dal punto di vista dello studio.
Non voglio essere frainteso. Sto lavorando alla risoluzione del problema e su me stesso, e di miglioramenti ne sto vedendo, ma mi sto rendendo conto di non riuscire più a tener testa alla sofferenza che sto provando nel frattempo.
Sono stato in psicoterapia tre anni, ma non ho più soldi e non posso permettermela più.
Cosa si fa in questi casi?
[#1]
Gentile Utente,
per capire meglio la situazione, vorrei partire da qui:
"Sono stato in psicoterapia tre anni, ma non ho più soldi e non posso permettermela più. "
Sarebbe gentile da raccontare che tipo di lavoro ha fatto in terapia, quali obiettivi sono stati fissati, quali raggiunti?
Come mai ha terminato la terapia se sta ancora male?
Cordiali saluti,
per capire meglio la situazione, vorrei partire da qui:
"Sono stato in psicoterapia tre anni, ma non ho più soldi e non posso permettermela più. "
Sarebbe gentile da raccontare che tipo di lavoro ha fatto in terapia, quali obiettivi sono stati fissati, quali raggiunti?
Come mai ha terminato la terapia se sta ancora male?
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Ex utente
Ho terminato la terapia perché non potevo permettermela più. Ciò che è stato fatto è questo: ci siamo accorti che non riuscivo a lasciare andare rancori del passato. Ora ho notato che, quanto più mi do da fare per migliorare il presente, tanto più riesco a lasciare andare delusioni ormai passate da anni. Però chiaramente non è sempre facile ottenere dalla vita i risultati sperati. Il primo blocco che ho avuto è stato nell'esternare il mio interesse per delle persone (non solo ragazze, ma anche persone con cui eventualmente fare amicizia). Ora non ho più paura a farmi avanti, ma non riesco, nonostante l'impegno ad avere i rapporti che vorrei avere. E le conseguenze sono quelle che ho descritto.
Gli obiettivi raggiunti sono stati quelli di avere avuto delle frequentazioni per brevi periodi con delle ragazze. Ma poi non sono andate bene.
Gli obiettivi raggiunti sono stati quelli di avere avuto delle frequentazioni per brevi periodi con delle ragazze. Ma poi non sono andate bene.
[#3]
Ex utente
Sto avendo un attacco di rabbia proprio in questo momento. Non so se può essere utile ma provo a descrivere. Dovrei studiare ma il coinquilino e con la sua ragazza, poi mi sono messo a pensare che i miei amici sono tutti occupati, quindi non posso nemmeno uscire se non da solo. Inoltre non sarebbe proprio una buona idea perché ho un esame a breve e non lo riuscirò a passare perché negli ultimi giorni non sono riuscito ad aprire un libro a causa di questi disturbi. Provo a chiedere aiuto alla famiglia ma minimizzano tutto con risposte del tipo "riposati" oppure con domande stupide del tipo "perché dici così?". E la cosa mi fa arrabbiare ancora di più. Allora adesso non chiederò più aiuto nemmeno a loro. Mi sento in una situazione di impotenza. Sostanzialmente vorrei sapere cosa si fa in questi momenti.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 705 visite dal 09/06/2019.
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