Dispnea da sforzo e mente
Buongiorno Dottori,
sono un ragazzo di 26 anni, non fumatore, sedentario, svolgo un lavoro commerciale che mi rende abbastanza stressato.
Da qualche anno ho dei sintomi che, inizialmente, mi hanno fatto pensare ad un problema a livello cardiaco.
Riassumo i sintomi che ho avuto e che ho:
Salendo le scale, ad esempio, mi sento in affanno e mi manca l'aria; ovviamente piú scale faccio e piú l'affanno è accentuato.
Se poi sto a riposo mi passa.
Al termine di rapporti sessuali con la mia ragazza, ho avuto dei giramenti di testa e vedevo annebbiato.
Un giorno ho avuto una discussione dove mi sono agitato e arrabbiato con una persona, ho avuto davvero dei sensi forti di mancanza di respiro, vista annebbiata e senso di agitazione.
Poi a riposo, e facendo alcuni esercizi di respirazione, sono riuscito a ristabilire la situazione, anche se sono rimasto sbigottito per tutta la giornata.
Mi piacerebbe tornare ad allenarmi ma svolgere attività fisica per un determinato periodo mi scaturisce questi sensi di affanno, giramenti di testa e dolori al petto.
Ad esempio dopo qualche minuto che gioco a calcetto sono giá stanco e mi sento la testa girare e la vista è annebbiata. Mi manca l'aria. Stessa cosa se nuoto o vado a correre.
Anche quando mangio molto mi manca l'aria.
Sono donatore e, sia sangue sia l'elettrocardiogramma non hanno mai dato problemi.
Non fumo da alcuni anni (all'età di 18/19 anni fumavo 2-3 sigarette al giorno, poi sempre a 19 anni ho smesso).
Se mi metto a cantare ad alta voce ad un certo punto sento un fastidio al petto e mi manca l'aria.
Se soffio in un palloncino per gonfiarlo, mi manca l'aria e mi gira la testa.
Questa situazione mi preoccupa, anche perchè sono sempre stato molto attivo come ragazzo; non disdegnavo mai una corsetta o fare attività di qualsiasi genere.
In questa situazione mi sento debilitato.
Ho svolto anche i seguenti esami:
- rx torace
- ecocolordoppler a riposo
- spirometria
- polisonno
- prova respiratoria con stimolatore bronchi
- visita da otorinolaringoiatra
tutti sono risultati negativi.
Eppure la sensazione di affanno mi si ripresenta puntualmente nei casi elencati nei messaggi precedenti.
Vorrei capire, a questo punto, se possa c’entrare il fattore psicologico.
Per motivi di ansia e attacchi di panico, ho seguito uno psicologo anni fa ed era riuscito a darmi sollievo seppur temporaneo.
Volevo capire da voi in quale situazione possa essere ed anche un consiglio.
Grazie per l’attenzione.
sono un ragazzo di 26 anni, non fumatore, sedentario, svolgo un lavoro commerciale che mi rende abbastanza stressato.
Da qualche anno ho dei sintomi che, inizialmente, mi hanno fatto pensare ad un problema a livello cardiaco.
Riassumo i sintomi che ho avuto e che ho:
Salendo le scale, ad esempio, mi sento in affanno e mi manca l'aria; ovviamente piú scale faccio e piú l'affanno è accentuato.
Se poi sto a riposo mi passa.
Al termine di rapporti sessuali con la mia ragazza, ho avuto dei giramenti di testa e vedevo annebbiato.
Un giorno ho avuto una discussione dove mi sono agitato e arrabbiato con una persona, ho avuto davvero dei sensi forti di mancanza di respiro, vista annebbiata e senso di agitazione.
Poi a riposo, e facendo alcuni esercizi di respirazione, sono riuscito a ristabilire la situazione, anche se sono rimasto sbigottito per tutta la giornata.
Mi piacerebbe tornare ad allenarmi ma svolgere attività fisica per un determinato periodo mi scaturisce questi sensi di affanno, giramenti di testa e dolori al petto.
Ad esempio dopo qualche minuto che gioco a calcetto sono giá stanco e mi sento la testa girare e la vista è annebbiata. Mi manca l'aria. Stessa cosa se nuoto o vado a correre.
Anche quando mangio molto mi manca l'aria.
Sono donatore e, sia sangue sia l'elettrocardiogramma non hanno mai dato problemi.
Non fumo da alcuni anni (all'età di 18/19 anni fumavo 2-3 sigarette al giorno, poi sempre a 19 anni ho smesso).
Se mi metto a cantare ad alta voce ad un certo punto sento un fastidio al petto e mi manca l'aria.
Se soffio in un palloncino per gonfiarlo, mi manca l'aria e mi gira la testa.
Questa situazione mi preoccupa, anche perchè sono sempre stato molto attivo come ragazzo; non disdegnavo mai una corsetta o fare attività di qualsiasi genere.
In questa situazione mi sento debilitato.
Ho svolto anche i seguenti esami:
- rx torace
- ecocolordoppler a riposo
- spirometria
- polisonno
- prova respiratoria con stimolatore bronchi
- visita da otorinolaringoiatra
tutti sono risultati negativi.
Eppure la sensazione di affanno mi si ripresenta puntualmente nei casi elencati nei messaggi precedenti.
Vorrei capire, a questo punto, se possa c’entrare il fattore psicologico.
Per motivi di ansia e attacchi di panico, ho seguito uno psicologo anni fa ed era riuscito a darmi sollievo seppur temporaneo.
Volevo capire da voi in quale situazione possa essere ed anche un consiglio.
Grazie per l’attenzione.
[#1]
Gentile Utente,
Lei scrive:
"Vorrei capire, a questo punto, se possa c’entrare il fattore psicologico. "
Sì, può trattarsi di una problematica ansiosa, in quanto non solo Lei aveva già sofferto in passato di disturbi d' ansia e attacchi di panico e -dopo un trattamento- aveva avuto solo un sollievo temporaneo, cosa che di solito non accade perchè il paziente -dopo una psicoterapia- è perfettamente in grado di "leggere" perfettamente la propria ansia, modularla e non se ne spaventa, ma la usa gestendola a proprio vantaggio.
Ma bisogna anche considerare che tutti gli esami eseguito sono negativi e questo potrebbe far pensare ad una difficoltà psicologica. Che cosa intendo? Nel SUO specifico caso è probabile che Lei non sappia leggere e gestire le attivazioni che provengono dal Suo corpo, nel senso che inizia a trovare molto strane e insolite queste sensazioni e le monitorizza, spaventandosene. Lei descrive infatti tutta una serie di comportamenti che prevedono uno sforzo fisico (cantare, soffiare, fare l'amore). Senz'altro chiunque ha le Sue stesse percezioni, ma se una persona è ansiosa, tali percezioni vengono costantemente monitorate e l'attenzione è focalizzata sul corpo.
"Per motivi di ansia e attacchi di panico, ho seguito uno psicologo anni fa ed era riuscito a darmi sollievo seppur temporaneo."
Si è trattato di una psicoterapia?
Lei scrive:
"Vorrei capire, a questo punto, se possa c’entrare il fattore psicologico. "
Sì, può trattarsi di una problematica ansiosa, in quanto non solo Lei aveva già sofferto in passato di disturbi d' ansia e attacchi di panico e -dopo un trattamento- aveva avuto solo un sollievo temporaneo, cosa che di solito non accade perchè il paziente -dopo una psicoterapia- è perfettamente in grado di "leggere" perfettamente la propria ansia, modularla e non se ne spaventa, ma la usa gestendola a proprio vantaggio.
Ma bisogna anche considerare che tutti gli esami eseguito sono negativi e questo potrebbe far pensare ad una difficoltà psicologica. Che cosa intendo? Nel SUO specifico caso è probabile che Lei non sappia leggere e gestire le attivazioni che provengono dal Suo corpo, nel senso che inizia a trovare molto strane e insolite queste sensazioni e le monitorizza, spaventandosene. Lei descrive infatti tutta una serie di comportamenti che prevedono uno sforzo fisico (cantare, soffiare, fare l'amore). Senz'altro chiunque ha le Sue stesse percezioni, ma se una persona è ansiosa, tali percezioni vengono costantemente monitorate e l'attenzione è focalizzata sul corpo.
"Per motivi di ansia e attacchi di panico, ho seguito uno psicologo anni fa ed era riuscito a darmi sollievo seppur temporaneo."
Si è trattato di una psicoterapia?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Utente
Buongiorno Dott.ssa Pileci,
intanto la ringrazio per il suo riscontro e per il suo tempo.
Si ha colto il punto; da quando ho avuto i primi attacchi di panico (e parliamo di diversi anni fa), mi sento in costante monitoraggio dei segnali che il mio corpo mi dà (come ad esempio i battiti del cuore, che poi mi ha spinto ad eseguire quei test).
Infine si, si trattava di psicoterapia con anche degli esercizi di training autogeno, i quali sono stati d’aiuto.
Grazie.
intanto la ringrazio per il suo riscontro e per il suo tempo.
Si ha colto il punto; da quando ho avuto i primi attacchi di panico (e parliamo di diversi anni fa), mi sento in costante monitoraggio dei segnali che il mio corpo mi dà (come ad esempio i battiti del cuore, che poi mi ha spinto ad eseguire quei test).
Infine si, si trattava di psicoterapia con anche degli esercizi di training autogeno, i quali sono stati d’aiuto.
Grazie.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 4.3k visite dal 07/06/2019.
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