Dipendenze

Buongiorno,
Sono 8 anni che sono fidanzata con un ragazzo e ho scoperto in lui (prima in passato e di nuovo tutt’ora) il vizio del gioco, o meglio a seguito miei interrogatori e controlli vari sulla sua gestione del contante è venuto fuori che mancavano dei soldi non documentati da spese specifiche quindi a seguito di ripetute domande mirate il mio ragazzo ha ammesso di aver continuato a giocare.
Ci eravamo lasciati per questo è per altri motivi e lui era tornato mostrandosi pentito e volenteroso ad affrontare una vita insieme e io ci sono ricascata, vuoi per amore, speranza, o dipendenza . Di nuovo è rinata la non fiducia da parte mia e ho scoperto che tra di noi continuano ad esserci piccoli o grandi misteri.
Siccome lui fa un lavoro autonomo e la gestione del contante è per me del tutto incontrollabile, come potrei fare ad aiutarlo o a provare ancora a risanare i pezzi di questa storia o a credere che lui mi dica la verità nel voler guarire ?
Lui mi ha sempre detto un sacco di bugie, credo che alla base lui abbia un problema serio, ma allo stesso tempo mi sento impotente, perché vorrei aiutarlo ma so che siccome la cosa non viene da lui (il problema l’ho dovuto scoprire e sollevare io) è difficile se non impossibile.
Gli ho chiesto di parlare del problema anche alla sua famiglia e di provare a lavorare per aiutarlo tutti insieme. Lui non vuole assolutamente che la sua famiglia venga a sapere nulla, eppure mi dice che se mi fido cambierà. gli devo solo lasciare più libertà e farlo vivere meno con fiato sul collo.
Se lo lascio mi sento un gran senso di colpa addosso per non aver fatto tutto il possibile per aiutarlo, perché mi rendo conto che non sta bene, ma se resto ho paura di rovinarmi la vita o di non essere all’altezza della situazione.
Sono comunque 8 anni che investo su di lui, e anche se vorrei a volte lasciarlo continuo a non riuscirci, perché sento di essere in qualche modo legata a lui.
Vi chiedo un giudizio sul suo problema e l’eventuale Risoluzione e/o consiglio sul da farsi.
Grazie
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile Utente,

alcune premesse importanti:

1. NON è il Suo compito quello di aiutarlo ad uscire dalla dipendenza; Lei è la fidanzata di quest'uomo, non un terapeuta che si occupa di dipendenze!

2. Le persone che hanno una dipendenza sono sempre molto bugiarde, non per cattiveria, sia chiaro, ma fa parte della patologia stessa.

3. Le persone che hanno una dipendenza sono sempre molto abili a manipolare il prossimo, tant'è che Lei scrive di lui: "gli devo solo lasciare più libertà e farlo vivere meno con fiato sul collo."
Questa è una richiesta tipica di un soggetto con questa patologia, in modo che Lei possa stare alla larga da ciò che combina lui e non dia fastidio. In altre parole, il Suo fidanzato sta dicendo che non ha nessuna intenzione di farsi aiutare.


La prima regola da attuare con persone che hanno questa problematica è, al contrario, quella di regolamentare l'utilizzo del denaro. Non possiamo aspettarci che quest'uomo smetta di giocare da un giorno all'altro ma possiamo fare in modo che -anzichè spendere ad esempio Euro 1000 alla settimana per il gioco- ne spenda la metà!
Questa è una regola che tutti i parenti dovrebbero per prima cosa condividere, ma dietro suggerimento del curante che è uno psicologo psicoterapeuta o psichiatra.
Se, infatti, ci penserà Lei da sola, il Suo fidanzato sfuggirà a questa regola e, anche qualora non avesse soldi a disposizione, li chiederà ad altre persone.

Per concludere: NON si faccia carico di un problema che non è una passeggiata, ma decisamente un problema clinico e sociale di portata notevole. Se vuole continuare a stare con una persona problematica (e dovrebbe anche chiedersi come mai vuole continuare a stare con lui a queste condizioni), deve fare in modo che quest'uomo accetti immediatamente di rivolgersi ad un servizio per le dipendenze, prima di trovarsi con sorprese spiacevoli che non potrà più controllare.

Ultima cosa: non si tratta di un gioco. Non è una patologia semplice, neppure da trattare. Ci sono ricadute, menzogne, difficoltà ad uscirne. Prima di tutto, potrebbe provare Lei a parlare di se stessa con uno psicologo psicoterapeuta di persona perchè possa scegliere consapevolmente se continuare a stare con una persona che ha un problema così grave.

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#2]
Utente
Utente
Dottoressa Angela,
La ringrazio infinitamente per le sue parole e per aver espresso in maniera così chiara ma professionale la questione.
Nonostante capisco che lei, giustamente, non possa esprimere pareri a riguardo, si evince dalle righe che probabilmente il problema non è solo del mio ragazzo ma anche mio.
Di base riconosco perfettamente sia sbagliato tutto questo per me o comunque so razionalmente che lui potrebbe non garantirmi una felicità futura, con molta probabilità (anche perché io stessa ho avuto una figura paterna con gli stessi identici problemi ed in famiglia abbiamo sofferto una vita intera, e mi creda, la vita ha ripagato mio papà con la stessa brutta moneta, e sono state sofferenze enormi per tutti noi)
Mia madre, dal canto suo, non ha comunque mai lasciato mio padre.
Seppur io sia consapevole Di tutto mi sento di amarlo come mai nessuno e soprattutto seppur dopo tanti anni io mi sia distaccata da lui a volte anche fisicamente, se e quando provo a lasciarlo davvero, io mi sento morire dentro.
Non riesco a spiegarmi il motivo, o per quanto io possa in qualche modo comprenderlo, vorrei saper superare questo ostacolo invalidante e riuscire ad essere serena io e sperare che lo possa essere anche lui un giorno.
Allo stesso modo vorrei illudermi di riuscire a stare con lui e sperare che le cose cambino, magari aiutandolo io a guarire, ma non fidandomi di lui, non saprei proprio da dove partire.
Inoltre sono d’accordissimo con la terapia eventuale che prevederebbe un controllo del contante, ma avendo lui contanti che entrano ed escono dalle sue mani in maniera autonoma e non controllabile da nessuno se non da se stesso, e non volendo lui che la sua famiglia (l’unica che potrebbe c’entrare con l'attività che risulta essere di famiglia) sappia questa cosa, come posso affidarmi ad un terapeuta? Nella mia testa lui potrebbe benissimo mentire anche al terapeuta! Non so, non trovo soluzione .. non riesco a fidarmi!
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile Utente,

bisogna infatti distinguere le due problematiche: da una parte il Suo fidanzato.

Ma dall'altro il Suo. Io non so se Sua mamma ha preso atto della patologia del marito solo dopo il matrimonio e magari quando erano coinvolti anche dei figli, ma le problematiche che questa patologia reca all'intera famiglia (spesso a tutto il parentado, dal momento che parliamo anche di debiti pesantissimi da saldare) sono devastanti.

Lei ha davvero voglia di mettersi questo macigno addosso? Oppure spera di poter salvare almeno questa volta questa persona?

Io non voglio scoraggiarLa, ma non si aspetti di poter cambiare questa persona o di poterlo aiutare.

L'unica cosa che può fare per se stessa (e indirettamente per questa persona) è tutelare il Suo denaro e le Sua proprietà in modo che il Suo fidanzato non possa accedervi MAI, perchè quando terminerà i propri soldi, verrà da Lei.

Se almeno non può controllare le menzogne (che sono altrettanto dolorose), può tutelare le Sue finanze.

Mi dispiace ma la situazione NON è bella.

Cordiali saluti,
[#4]
Utente
Utente
È proprio così, quando mia mamma scopri il tutto (anche se secondo me lo sapeva da tempo ma non aveva MAI voluto vederlo), era già sposata e con noi figli.
Si ha ragione, io speravo di farcela e salvarlo, almeno questa volta. Anche perché mio padre non sono mai riuscita ad aiutarlo.
Detto questo ripeto, quando hai vissuto una vita certe dinamiche, anche e se per fortuna me ne renda conto, è difficilissimo uscirne, quasi come non mi meritassi la felicità. Perché la mia felicità paradossalmente la paragono ad un suo abbraccio o bacio.
È davvero terribile.

Grazie mille per il supporto.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
"è difficilissimo uscirne, quasi come non mi meritassi la felicità. "

Vero. Ma perchè punirsi così?
Perchè non provare a parlarne direttamente con uno psicologo psicoterapeuta. Per Lei, intendo. Non per la problematica della dipendenza del Suo fidanzato, ma proprio perchè Lei non riesce a staccarsene, nonostante tutto.
Non può essere destinata ad un copione già scritto.

Cordiali saluti,
[#6]
Utente
Utente
Grazie.