On-line
Salve a tutti i professionisti on-line , ho scritto altre volte per il mio problema di ansia.
12 anni che mi porto avanti questa patologia , che aveva dato dei segnali anche in adolescenza , ma con brevi periodi o singole giornate sporadiche.
a 40 anni è scoppiato il tutto , con un attacco di panico o forse ansia molto alta, con sintomi psicologici e non fisici valutabili, ma senso di irrealtà , depersonalizzazione e paura di perdita di controllo e di diventare pazzo. Mi stavo accorgendo di rimuginare troppo su un'argomento di salute , e quindi pensavo di impazzire perchè ossessivamente stavo in preoccupazione su delle vertigini che avevo subito nei giorni precedenti.
Comunque a parte gli episodi, il tutto si è complicato poi successivamente, per poi diventare cronico e non risolto, sia con l'uso di farmaci e psicoterapie varie.
EFFEXOR (75), ANAFRANIL(75). ZOLOFT(fino a 100 per poi a 25) fino ad un mese fa (ora non prendo niente), ma i risultati sono stati altalenanti, periodi di benessere e periodi di sofferenza , anche con il dosaggio più alto.
Da tre anni sto effettuando una psicoterapia (non in maniera assidua 2 volte al mese) , di tipo analitico, perchè si va ad analizzare tutti gli aspetti dei miei vissuti , con dei piccoli risultati che sono stati anche utili.
I momenti di benessere si sviluppano come se il problema non esistesse, mi dimentico che c'è il disturbo d'ansia, ma quando ritorna viene fuori la catastrofe, come se cercassi di debellarlo sistematicamente , vale a dire o tutto o niente.
Il pensare che soffro di un problema psicologico mi manda ancora di più in crisi dell'ansia in particolare, vadi in angoscia e in depressione sistematica, non accetto di avere questo disturbo o forse ne ho paura , pensando che mi porti a diventare una larva chiusa in casa ed impotente.
Tutto questo non è mai successo , ho fatto tutto quello che mi piace fare e ho portato avanti le mie attività lavorative e di padre di famiglia, il tutto con estrema sofferenza , vivendo in due binari, quello della vita normale e quello del controllo dell'ansia.
Proprio il controllo è quello che comporta tutto questo, il controllo delle mie emozioni, paure , azioni , è quello che comporta la sofferenza e il disagio, il disagio è il primo campanello di allarme, il sentirmi a disagio , senzo di stranezza, fuori dalla mia realtà , sensazioni ampliate, sono i primi sintomi che si manifestano quando vado a stare male.
Purtroppo queste sensazioni vado ad ampliarle e protrarle per lunghi periodi , accorgendomi che dipende molto dal mio controllo, anzichè depotenziandole gli creo troppa importanza, sicuramente perchè ne ho paura.
Un saluto a tutti
12 anni che mi porto avanti questa patologia , che aveva dato dei segnali anche in adolescenza , ma con brevi periodi o singole giornate sporadiche.
a 40 anni è scoppiato il tutto , con un attacco di panico o forse ansia molto alta, con sintomi psicologici e non fisici valutabili, ma senso di irrealtà , depersonalizzazione e paura di perdita di controllo e di diventare pazzo. Mi stavo accorgendo di rimuginare troppo su un'argomento di salute , e quindi pensavo di impazzire perchè ossessivamente stavo in preoccupazione su delle vertigini che avevo subito nei giorni precedenti.
Comunque a parte gli episodi, il tutto si è complicato poi successivamente, per poi diventare cronico e non risolto, sia con l'uso di farmaci e psicoterapie varie.
EFFEXOR (75), ANAFRANIL(75). ZOLOFT(fino a 100 per poi a 25) fino ad un mese fa (ora non prendo niente), ma i risultati sono stati altalenanti, periodi di benessere e periodi di sofferenza , anche con il dosaggio più alto.
Da tre anni sto effettuando una psicoterapia (non in maniera assidua 2 volte al mese) , di tipo analitico, perchè si va ad analizzare tutti gli aspetti dei miei vissuti , con dei piccoli risultati che sono stati anche utili.
I momenti di benessere si sviluppano come se il problema non esistesse, mi dimentico che c'è il disturbo d'ansia, ma quando ritorna viene fuori la catastrofe, come se cercassi di debellarlo sistematicamente , vale a dire o tutto o niente.
Il pensare che soffro di un problema psicologico mi manda ancora di più in crisi dell'ansia in particolare, vadi in angoscia e in depressione sistematica, non accetto di avere questo disturbo o forse ne ho paura , pensando che mi porti a diventare una larva chiusa in casa ed impotente.
Tutto questo non è mai successo , ho fatto tutto quello che mi piace fare e ho portato avanti le mie attività lavorative e di padre di famiglia, il tutto con estrema sofferenza , vivendo in due binari, quello della vita normale e quello del controllo dell'ansia.
Proprio il controllo è quello che comporta tutto questo, il controllo delle mie emozioni, paure , azioni , è quello che comporta la sofferenza e il disagio, il disagio è il primo campanello di allarme, il sentirmi a disagio , senzo di stranezza, fuori dalla mia realtà , sensazioni ampliate, sono i primi sintomi che si manifestano quando vado a stare male.
Purtroppo queste sensazioni vado ad ampliarle e protrarle per lunghi periodi , accorgendomi che dipende molto dal mio controllo, anzichè depotenziandole gli creo troppa importanza, sicuramente perchè ne ho paura.
Un saluto a tutti
[#1]
Gentile Utente,
in tre anni di psicoterapia avrebbe dovuto apprendere come FARE per risolvere la problematica ansiosa, in particolare quando scrive: "Proprio il controllo è quello che comporta tutto questo, il controllo delle mie emozioni, paure , azioni , è quello che comporta la sofferenza e il disagio..."
E' ormai risaputo che nelle problematiche ansiose il tema centrale è quello del controllo/libertà e del loro equilibrio, ma oltre a questo è fondamentale trovare le soluzioni al problema.
Questo però deve farlo in terapia.
Da qui come potremmo aiutarLa?
in tre anni di psicoterapia avrebbe dovuto apprendere come FARE per risolvere la problematica ansiosa, in particolare quando scrive: "Proprio il controllo è quello che comporta tutto questo, il controllo delle mie emozioni, paure , azioni , è quello che comporta la sofferenza e il disagio..."
E' ormai risaputo che nelle problematiche ansiose il tema centrale è quello del controllo/libertà e del loro equilibrio, ma oltre a questo è fondamentale trovare le soluzioni al problema.
Questo però deve farlo in terapia.
Da qui come potremmo aiutarLa?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Utente
Grazie per la risposta, ma è colpa mia se in tre anni non sono riuscito a trovare la soluzione, io ci provo con tutte le mie forze e ricerche.
Sto lavorando con questo suo collega, che forse sta cercando di risolver alla radice il problema, come mi ha dichiarato spesso.
Ma in tre anni cominciano a venirmi dei dubbi
Sto lavorando con questo suo collega, che forse sta cercando di risolver alla radice il problema, come mi ha dichiarato spesso.
Ma in tre anni cominciano a venirmi dei dubbi
[#3]
Utente
La risposta oltretutto è abbastanza riduttiva, che dovevo e speravo di aver trovato la soluzione lo sapevo da me.
Ed è chiaro che chi scrive su questi siti è in una situazione abbastanza difficile , con il rischio di chiudersi in casa. È quindi plausibile una risposta di ben altro livello o forse era meglio non rispondere.
Un saluto
Ed è chiaro che chi scrive su questi siti è in una situazione abbastanza difficile , con il rischio di chiudersi in casa. È quindi plausibile una risposta di ben altro livello o forse era meglio non rispondere.
Un saluto
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 708 visite dal 03/06/2019.
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