Famiglia consiglio dott.ssa Pileci

Gentile dottoressa Pileci,ho scritto questo in un momento di stress e rabbia
https://www.medicitalia.it/consulti/psicologia/681796-famiglia-disastrata.html
descrivendo i fatti con poca chiarezza e ingigantendo un po' il tutto.
Vorrei provare a descrivere i fatti ora che sono più tranquilla.
Vivo in casa con i miei che non sono mai andati d'accordo tra loro.
Mio padre sempre stato un uomo nervoso,in passato quando ero piccola,ha alzato anche le mani qualche volta verso mia madre, senza farle del male a livello fisico facendo più danni a livello psicologico,ed è da una decina d'anni che lui è in cura farmacologica per problemi di natura ansioso depressiva.
La violenza durante i litigi con mia madre è divenuta poco dopo la mia infanzia solo di tipo verbale,credo avesse capito l'errore,ma comunque inaudita.
Di fatto, mio padre non ci fa mancare nulla, si occupa di noi..io gli voglio bene ma non riesco a dimostrarlo in quanto mi chiudo per i suoi comportamenti.
Durante una loro lite un po' di mesi fa,si è fatto prendere dalla rabbia e ha buttato un oggetto a terra rompendolo.Mia madre ha voluto chiamare le forze dell'ordine, ma io l'ho fatta desistere per vari motivi 1.non credo c'entrassero questi ultimi in quanto nessuno ha subito violenza fisica.2.paura di quello che sarebbe potuto succedere a mio padre e alla famiglia.3.un pensiero rivolto anche al mio ragazzo che non conosce la situazione.
Comunque seppure questi ultimi fossero intervenuti conosco mia madre,li avrebbe rimandati indietro..ha fatto quel gesto solo perché arrabbiata..nonostante tutto mia madre non gli vuole male.
Essendo che ultimamente mio padre ha avuto un altro scatto d'ira, ho ripensato a quell'episodio sentendomi in colpa chiedendomi :È colpa mia se è riaccaduto? Se fosse intervenuto qualcuno quella volta, forse non saremmo di nuovo nella stessa situazione?Non mi sfiorava neanche l'idea che potesse succedere qualcosa a mio padre,ma solo che qualcuno avrebbe potuto stabilire una sperazione tra i due a danno di nessuno,e sentivo di averlo impedito
Dormendoci su,che sono stati tutti pensieri dati dalla tensione emotiva instauratasi in casa..e che io lo avrei impedito in ogni caso,l'unico intervento che serve è di tipo psicologico.Al momento è tutto sereno,vorrei fosse sempre così.
La dottoressa nel consulto precedente ha riscontrato "assenza assoluta di pietà umana verso un padre.."essendo che io da quando ho letto questa cosa sento un buco allo stomaco, un dispiacere, perché a mio padre nonostante i conflitti con mia madre e nonostante io non condivida le sue reazioni voglio bene.Nel post precedente ho solo parlato di rabbia verso di lui,perché ero arrabbiata.
Volevo capire se la verità sia dentro di me,ovvero io non penso di essere così, anzi sento di volere bene a mio padre e quindi non lo sono o questa cosa va messa in dubbio essendo che lo ha detto una psicoterapeuta che ha interpretato la situazione?
Vorrei chiederle gentilmente anche il suo punto di vista.Grazie
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile Utente,

premesso che può capitare a tutti di esprimere anche in un modo molto forti le proprie emozioni e poi magari pentirsene, io non sono del parere che Lei sia stata insensibile verso i Suoi genitori o verso il papà. Probabilmente, oltre a sentirsi in colpa, è anche esasperata dalla situazione, perchè chiunque vorrebbe tornare a casa e trovare un clima disteso.

Senz'altro i Suoi genitori hanno dei problemi di relazione e/o di comunicazione, ma Lei che cosa c'entra? E perchè deve subirne le conseguenze?

Per questa ragione Le suggerivo, se possibile, di andare a vivere fuori casa, perchè strategie attuabili nel breve periodo non ne vedo. Bisognerebbe coinvolgere entrambi i Suoi genitori in un trattamento psicologico che li aiuti a risolvere i propri problemi ma anche a capire che Lei ci va di mezzo e ne soffre.

Sul fatto che il papà non faccia mancare nulla in casa non ho dubbi, ma Lei non si senta in colpa anche per questi aspetti.

Se può, si rivolga ad uno psicologo psicoterapeuta di persona, magari all'ospedale della Sua città, in modo da avere un sostegno psicologico, ma anche per capire cosa sia opportuno fare e cosa no.

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Attivo dal 2019 al 2020
Ex utente
Grazie dottoressa per la sua disponibilità e mi scusi se ho scritto un post diretto.

Nel primo consulto ero confusa, arrabbiata e ho descritto i fatti in modo confusionario con termini forti e non idonei.

L'accaduto che ho descritto in sé , voleva essere solo una richiesta di conferma da parte di qualcun altro se io avessi agito nel modo corretto, data appunto l'esasperazione,ma la risposta l'ho sempre avuta in me stessa..

Spesso sia io che mia madre non teniamo conto del problema di mio padre in quanto essendo un problema che va a fasi alterne e dato che le sue reazioni sono troppo forti, ne risentiamo molto.Lui si,come ho detto non fa mancare nulla, anche a livello di affetto verso noi figli,nonostante i suoi momenti no.

Sto cercando di fare il possibile per uscire di casa,vorrei solo lasciare i miei in un ambiente tranquillo..noto che anche mia madre ultimamente ha cambiato il suo carattere è più nervosa,infatti le liti con mio padre rispetto al passato si innescano anche più facilmente,e anche io e lei spesso abbiamo dei battibecchi, con questo non giustufico assolutamente le reazioni di mio padre.
Rispetto al passato risento di più di tutto questo, i miei hanno un età e ho spesso paura di perderli.

Grazie dottoressa, dei consigli,l'unica strada da perseguire è quella indicatami, proverò a fare il possibile. Grazie di cuore
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Attivo dal 2019 al 2020
Ex utente
Buongiorno dottoressa,
vorrei chiederle gentilmente un consiglio per quanto riguarda il rapporto con il mio partner.
Ho provato a parlargli per sommi capi della mia situazione familiare, facendogli presente che adesso siamo in un momento tranquillo ma che i miei non sono mai andati d'accordo e che è stato un matrimonio tirato avanti il loro insomma..
E che di parte propendo più verso mia madre, in quanto non mi piace il comportamento di mio padre verso di lei in questi momenti di crisi,specificando che comunque provo affetto per entrambi i genitori.
Ho voluto parlargliene perché la crisi che c è stata in casa non credo sia l'ultima,..e spesso io sono un po' ansiosa e volevo capisse il perché..
Pensa che il modo in cui io gli abbia descritto i fatti possa creargli dei pregiudizi verso mio padre che ancora non conosce? Non vorrei che accadesse..
Essendo che io e lui potremmo riparlarne, mi saprebbe suggerire un modo giusto di esporre questa parte della mia vita?
Il mio attuale ragazzo è sembrato molto comprensivo comunque.
E volevo chiederle in ultimo se può un partner farsi influenzare dalla situazione familiare?
Nel senso a lui potrebbe non piacere questa parte della mia vita al punto da mettere in discussione il nostro rapporto?
Grazie e scusi ancora il disturbo
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile Utente,

mi perdoni la franchezza, ma secondo me si sta facendo davvero influenzare tanto dal consulto precedente: sia se stessa, non solo con il Suo fidanzato!

Purtroppo nelle famiglie succede di tutto e se nella Sua ci sono queste problematiche, Lei non ne ha colpa.

Perchè mai il Suo fidanzato dovrebbe avere pregiudizi?

Cordiali saluti,
[#5]
Attivo dal 2019 al 2020
Ex utente
Gentile dottoressa,
non nego l'influenza del precedente consulto,ho avuto paura di non essere limpida con lui, essendo che lui dice sempre di vedere in me solarità, che gli dó serenità( lui fa emergere il miglior lato di me) ho pensato che fosse giusto che conoscesse anche un altro lato della mia vita..però ha ragione in futuro cercherò di parlargli di questo se necessario..senza forzature.. In effetti, il giorno dopo ero un po' stranita..
Grazie di tutto