Perenne indecisione e insoddisfazione
Gentili dottori, ho intrapreso un percorso con uno psicologo l'anno scorso (ora non mi è possibile) perché c'erano dei lati della mia personalità che volevo capire. Ero nel bel mezzo di una crisi a livello lavorativo quindi alla fine il percorso si è incentrato sul trovare una soluzione in questo ambito. Sono sempre stata abbastanza incostante, studi in infermieristica lasciati per la paura di non essere capace, seguiti da lingue ed economia. Primo lavoro in un ambito che non mi piace affatto, la vendita. E da lì inizia la crisi. La mia soluzione dopo aver lasciato quel lavoro è stata di partire per l'estero. Quando è successo, io e il mio ragazzo con cui sono stata per 10 anni (il mio unico ragazzo) ci siamo lasciati. Era meglio che ognuno prendesse la propria strada visto che io, nel momento di decisione tra una possibile convivenza e l'estero, ho scelto l'estero. Quindi per qualche mese non ci siamo sentiti, ma poi abbiamo ricominciato a scriverci, vederci e sempre tra alti e bassi siamo arrivati a stabilire di vederci una volta al mese. Lui ora ha un nuovo lavoro e l'ipotesi di trasferirsi dove abito ora non lo fa impazzire, anzi spesso mi parla di quando tornerò in Italia, di come sarà facile trovare un lavoro vista l'esperienza fatta, ecc. Quando dice queste cose o mi chiede per quanto durerà la situazione, io mi innervosisco. Mi sembra mi stia dando un tempo, mi stia programmando la vita. Lui è sempre stata una persona con dei progetti(voleva convivere quando avevamo 23anni), famiglia, sposarsi ecc. Più io sento parlare di questo e più mi viene voglia di scappare. Spesso mi sale l'ansia pensando che essendoci stato solo lui, io non ho davvero termini di paragone per sapere se è davvero la persona giusta. Ora che vivo in questa città, mi sento bene. È ricca di stimoli e c'è sempre qualcosa di nuovo da vedere. Inoltre, e questo mi fa sentire molto in colpa e superficiale, sento questo forte desiderio di uscire, divertirmi, conoscere nuove persone. È come se fossi sempre insoddisfatta. E ho paura che questo rovinerà tanti aspetti della mia vita. Ho vicino una persona che mi sta dicendo che farebbe di tutto per me, che fa tutto ciò che vorrei facesse(e a volte mi sembra quasi negli anni si sia plasmato per me).Ma il pensiero che una convivenza porterà alla famiglia e che sarà per sempre così mi fa ritornare quella sensazione che "non posso accettare questo senza aver visto cosa sto perdendo, come faccio a sapere ciò che voglio?". La soluzione potrebbe essere ovvia (vedi cosa succede senza di lui), allora io entro in crisi perché penso "e se stessi solamente scappando ancora?".Alla domanda "lo ami?" non so cosa rispondere. So che abbiamo un legame molto forte. Ma abbiamo anche avuto tantissimi alti e bassi, sono dubbiosa e indecisa . Vorrei davvero capire quale dei pensieri che ho è quello reale che riflette quello che sento, e non quello razionale che nasce dalla mia analisi della situazione da tutti i punti di vista.
Vi ringrazio
Vi ringrazio
[#1]
Gentile Utente,
leggendo la Sua storia, mi viene in mente il detto "non si può avere tutto", ma ciò che potrebbe determinare questa indecisione e insoddisfazione è una certa quota d'ansia e di ossessività, che non Le permette di essere serena nella valutazione delle scelte.
Nel percorso psicologico che aveva intrapreso lo scorso anno, ne aveva parlato con il Collega di questa problematica? Sinceramente a me sembra prioritaria, perchè comprendo l'inquietudine e la sofferenza che stanno dietro alla situazione.
Perchè dice che ora non Le è possibile?
Cordiali saluti,
leggendo la Sua storia, mi viene in mente il detto "non si può avere tutto", ma ciò che potrebbe determinare questa indecisione e insoddisfazione è una certa quota d'ansia e di ossessività, che non Le permette di essere serena nella valutazione delle scelte.
Nel percorso psicologico che aveva intrapreso lo scorso anno, ne aveva parlato con il Collega di questa problematica? Sinceramente a me sembra prioritaria, perchè comprendo l'inquietudine e la sofferenza che stanno dietro alla situazione.
Perchè dice che ora non Le è possibile?
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Utente
Buonasera dott.ssa,
La ringrazio per la Sua risposta. Con la psicologa ci eravamo focalizzate sullo stato di insoddisfazione lavorativa. Ho difficoltà anche nel lavoro, mi appassiono a tutto ma una volta che la cosa diventa stabile inizio a sentire questo stato di insoddisfazione. Ricordo che quando ho lasciato infermieristica, dentro di me sentivo la paura di vivere una vita basata su dei turni, su degli schemi(oltre appunto al fatto di non sentirmi sicura di poter decidere sul da farsi riguardante altre persone). Qualsiasi lavoro inizi mi sembra eccitante all'inizio, e poi ritorno a sentire la sensazione che io non sto facendo niente di veramente utile. Avevo parlato con la psicologa del rapporto con i miei genitori. Sono la prima figlia,hanno sempre voluto che andassi bene in tutto,e devo dire che in quello riesco bene. Allo stesso tempo questo mi ha portato a non sapere minimamente cosa mi piace, penso di avere sempre scelto quello che era giusto fare per trovare un buon lavoro. Così sono passata da una cosa all'altra. Questo mi spaventa perché influenza anche la mia vita di coppia.È come se non fossi mai sicura che sono io a decidere davvero. Mi sembra di lasciarmi trasportare. Avevo intrapreso un percorso anche con una psicologa online dopo il trasferimento, ma appunto per motivi economici ho pensato fosse meglio fermarmi e provare a uscirne da sola. Ma sono ancora qui, se possibile, più incasinata di prima. Sicuramente quello che lei ha detto è vero, io vorrei avere tutto e sembra che quello che ho, che raggiungo non sia mai abbastanza.Anche il mio ragazzo me lo ha detto. Mi fanno paura le cose stabili, determinate e fisse, forse è anche per quello che io e lui abbiamo avuto alti e bassi.Non so da dove nasca questa cosa e sento che, come dice lei, questa ansia offusca la mia capacità di scegliere serenamente. Sembra proprio che non sappia come uscirne da sola...
La ringrazio per la Sua risposta. Con la psicologa ci eravamo focalizzate sullo stato di insoddisfazione lavorativa. Ho difficoltà anche nel lavoro, mi appassiono a tutto ma una volta che la cosa diventa stabile inizio a sentire questo stato di insoddisfazione. Ricordo che quando ho lasciato infermieristica, dentro di me sentivo la paura di vivere una vita basata su dei turni, su degli schemi(oltre appunto al fatto di non sentirmi sicura di poter decidere sul da farsi riguardante altre persone). Qualsiasi lavoro inizi mi sembra eccitante all'inizio, e poi ritorno a sentire la sensazione che io non sto facendo niente di veramente utile. Avevo parlato con la psicologa del rapporto con i miei genitori. Sono la prima figlia,hanno sempre voluto che andassi bene in tutto,e devo dire che in quello riesco bene. Allo stesso tempo questo mi ha portato a non sapere minimamente cosa mi piace, penso di avere sempre scelto quello che era giusto fare per trovare un buon lavoro. Così sono passata da una cosa all'altra. Questo mi spaventa perché influenza anche la mia vita di coppia.È come se non fossi mai sicura che sono io a decidere davvero. Mi sembra di lasciarmi trasportare. Avevo intrapreso un percorso anche con una psicologa online dopo il trasferimento, ma appunto per motivi economici ho pensato fosse meglio fermarmi e provare a uscirne da sola. Ma sono ancora qui, se possibile, più incasinata di prima. Sicuramente quello che lei ha detto è vero, io vorrei avere tutto e sembra che quello che ho, che raggiungo non sia mai abbastanza.Anche il mio ragazzo me lo ha detto. Mi fanno paura le cose stabili, determinate e fisse, forse è anche per quello che io e lui abbiamo avuto alti e bassi.Non so da dove nasca questa cosa e sento che, come dice lei, questa ansia offusca la mia capacità di scegliere serenamente. Sembra proprio che non sappia come uscirne da sola...
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"Sembra proprio che non sappia come uscirne da sola..."
Senz'altro è così, anche perchè altrimenti lo avrebbe già fatto da parecchio tempo, non trova?
Se la ragione è di tipo economico, può trovare psicologi e psicoterapeuti anche negli ospedali, accedendo con il pagamento del ticket sanitario.
Cordiali saluti,
Senz'altro è così, anche perchè altrimenti lo avrebbe già fatto da parecchio tempo, non trova?
Se la ragione è di tipo economico, può trovare psicologi e psicoterapeuti anche negli ospedali, accedendo con il pagamento del ticket sanitario.
Cordiali saluti,
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 2.7k visite dal 02/06/2019.
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