Forte ipocondria
Buongiorno.
Circa un anno fa ho deciso di iniziare un percorso terapeutico con un psicólogo perché la mia ipocondria mi stava seriamente comprometiendo la qualita' della vita. Durante la terapia ho capito da dove viene questa mia forte paura, dovuta al fatto che durante la mia infanzia mía sorella si ammalo' gravemente ( ora sta benissimo) e durante l'adolescenza abbiamo avuto un incidente stradale molto serio dal quale siamo usciti vivi per miracolo ma seriamente compromessi. Io non mi feci nulla. Quindi la parola malattia e catastrofe hanno accompagnato un po' la mia vita. La psicóloga ha usato con me la técnica Emdr che mi ha aiutato a rivivere questi traumi e a ordinare i ricordi nel bene e nel male. Stava andando tt bene, nel senso che avevo accettato la mía ipocondria, le mie paure. Sono fatta cosí, e quando loro si svegliano me ne devo prendere cura perché fanno parte di me e mai se ne andranno. Riuscivo a gestirle. Da poco c'e' stato un lutto improvviso e inaspettato in famiglia. La mía ipocondria e' esplosa. Nel senso che se prima io avevo paura di ammalarmi (riuscivo
a controllare nei, seno almeno 50 volte al giorno) e cosí lasciare soli mio marito e mia figlia ( la mía paura piu' grande e' far soffrire loro), adesso io ho la convinzione che sono malata, che da un gg all'altro la malattia si manifesta e non c'e' piu' niente da fare. Ho fatto analisi, sono entrata nel pánico perché avevo la percentuale dei linfociti bassa ma il médico mi ha tranquillizzata tantissimo dicendo che ho le analisi perfette....avevo la tentazione di ripeterle da un altro médico.
Vivo con questa angoscia. Ero riuscita a far prendere per mano la mía paura con la mía parte razionale, ma ora sembra che la parte razionale non riesce a controllare la paura. Mi arrabbio, la scaccio ma lei sembra come un bambino che piange e chiede di essere preso in braccio. Io non ci riesco perché non ne ho le forze, e me ne pento. Ho solo la fissazione di essere malata. Riesco a fingere bene con mia figlia e con mio marito ( che gia' ha appena perso il padre e non mi posso permettere di stressarlo con le mie convinzioni), ma mi rendo conto che questa ansia mi sta logorando. Non so se devo prendere ansiolítici,non lo voglio fare, voglio farcela da sola.
Purtroppo la mía psicóloga non c'e' per un periodo. Aggiungo che vivo all'estero e che passo molto tempo da sola.
E' la prima volta che l'ipocondria prende il soppravvento in questo modo, e' passata ad un livello piu' alto. Sto somatizzando troppo, mi sento stanca, mi vedo sciupata.
Spero che passi, in attesa cosa posso fare per far riprendere la parte razionale di me, quella che si prende cura delle mie paure?
Grazie
Circa un anno fa ho deciso di iniziare un percorso terapeutico con un psicólogo perché la mia ipocondria mi stava seriamente comprometiendo la qualita' della vita. Durante la terapia ho capito da dove viene questa mia forte paura, dovuta al fatto che durante la mia infanzia mía sorella si ammalo' gravemente ( ora sta benissimo) e durante l'adolescenza abbiamo avuto un incidente stradale molto serio dal quale siamo usciti vivi per miracolo ma seriamente compromessi. Io non mi feci nulla. Quindi la parola malattia e catastrofe hanno accompagnato un po' la mia vita. La psicóloga ha usato con me la técnica Emdr che mi ha aiutato a rivivere questi traumi e a ordinare i ricordi nel bene e nel male. Stava andando tt bene, nel senso che avevo accettato la mía ipocondria, le mie paure. Sono fatta cosí, e quando loro si svegliano me ne devo prendere cura perché fanno parte di me e mai se ne andranno. Riuscivo a gestirle. Da poco c'e' stato un lutto improvviso e inaspettato in famiglia. La mía ipocondria e' esplosa. Nel senso che se prima io avevo paura di ammalarmi (riuscivo
a controllare nei, seno almeno 50 volte al giorno) e cosí lasciare soli mio marito e mia figlia ( la mía paura piu' grande e' far soffrire loro), adesso io ho la convinzione che sono malata, che da un gg all'altro la malattia si manifesta e non c'e' piu' niente da fare. Ho fatto analisi, sono entrata nel pánico perché avevo la percentuale dei linfociti bassa ma il médico mi ha tranquillizzata tantissimo dicendo che ho le analisi perfette....avevo la tentazione di ripeterle da un altro médico.
Vivo con questa angoscia. Ero riuscita a far prendere per mano la mía paura con la mía parte razionale, ma ora sembra che la parte razionale non riesce a controllare la paura. Mi arrabbio, la scaccio ma lei sembra come un bambino che piange e chiede di essere preso in braccio. Io non ci riesco perché non ne ho le forze, e me ne pento. Ho solo la fissazione di essere malata. Riesco a fingere bene con mia figlia e con mio marito ( che gia' ha appena perso il padre e non mi posso permettere di stressarlo con le mie convinzioni), ma mi rendo conto che questa ansia mi sta logorando. Non so se devo prendere ansiolítici,non lo voglio fare, voglio farcela da sola.
Purtroppo la mía psicóloga non c'e' per un periodo. Aggiungo che vivo all'estero e che passo molto tempo da sola.
E' la prima volta che l'ipocondria prende il soppravvento in questo modo, e' passata ad un livello piu' alto. Sto somatizzando troppo, mi sento stanca, mi vedo sciupata.
Spero che passi, in attesa cosa posso fare per far riprendere la parte razionale di me, quella che si prende cura delle mie paure?
Grazie
[#1]
Gentile signora,
Lei dice: "Purtroppo la mía psicóloga non c'e' per un periodo".
Intanto potrebbe chiedere a questa Collega il nominativo di un altro Collega che possa aiutarLa adesso, perchè ne ha bisogno.
Non ho ben capito se con la psicoterapia che ha fatto ha imparato qualche tecnica per gestire ansie e paure e ora non riesce ad attuarle, oppure non le ha mai apprese.
"cosa posso fare per far riprendere la parte razionale di me, quella che si prende cura delle mie paure?"
Per prima cosa non deve fare controlli e ricontrolli, ma soprattutto rivolgersi ad uno psicoterapeuta.
Cordiali saluti,
Lei dice: "Purtroppo la mía psicóloga non c'e' per un periodo".
Intanto potrebbe chiedere a questa Collega il nominativo di un altro Collega che possa aiutarLa adesso, perchè ne ha bisogno.
Non ho ben capito se con la psicoterapia che ha fatto ha imparato qualche tecnica per gestire ansie e paure e ora non riesce ad attuarle, oppure non le ha mai apprese.
"cosa posso fare per far riprendere la parte razionale di me, quella che si prende cura delle mie paure?"
Per prima cosa non deve fare controlli e ricontrolli, ma soprattutto rivolgersi ad uno psicoterapeuta.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Utente
Grazie per la celere risposta!
Con la psicoterapia sono riuscita a capire che le paure ci sono e le devo accettare. Sono fatta cosí. Accettarle significa non permettere che prendano il soppravvento, e quando si svegliano le devo ascoltare, prendermene cura e poi continuare la mia quotidianita'. Insomma la ipocondria e' come una figlia, una parte di me che ogni tanto si sveglia e va ascoltata. Non e' stato facile accettare cio' perché io la odio e la vorrei proprio eliminare. Ma riprendendo tt le fasi della mia vita lei c'era sempre. Quando mi vengono gli attacchi mi abbraccio, faccio tecniche di respirazione e mi do un forte abbraccio. Ho trascorso un período tranquillo, ma lei e' sempre latente per manifestarsi cosí prepotentemente quando non ci vuole.
Io voglio essere forte per la mia famiglia, esserci, dargli serenita' e normalita' in questo periodo di lutto che stiamo affrontando. Invece passo il tempo a logorarmi.
Ne ho parlato col medico di famiglia che mi ha detto di stare tranquilla e in piu' mi ha prescritto lexotan. L'ho comprato ma non lo sto prendendo.
Non so se sono stata chiara. Io credo che non ho mai accettato questo mio lato, la terapia che ho fatto era rivolta sopratutto a questo: conoscere la paura e accettarla. Pensavo di esserci riuscita invece non e' cosi', non la sopporto perché mi angoscia.
Con la psicoterapia sono riuscita a capire che le paure ci sono e le devo accettare. Sono fatta cosí. Accettarle significa non permettere che prendano il soppravvento, e quando si svegliano le devo ascoltare, prendermene cura e poi continuare la mia quotidianita'. Insomma la ipocondria e' come una figlia, una parte di me che ogni tanto si sveglia e va ascoltata. Non e' stato facile accettare cio' perché io la odio e la vorrei proprio eliminare. Ma riprendendo tt le fasi della mia vita lei c'era sempre. Quando mi vengono gli attacchi mi abbraccio, faccio tecniche di respirazione e mi do un forte abbraccio. Ho trascorso un período tranquillo, ma lei e' sempre latente per manifestarsi cosí prepotentemente quando non ci vuole.
Io voglio essere forte per la mia famiglia, esserci, dargli serenita' e normalita' in questo periodo di lutto che stiamo affrontando. Invece passo il tempo a logorarmi.
Ne ho parlato col medico di famiglia che mi ha detto di stare tranquilla e in piu' mi ha prescritto lexotan. L'ho comprato ma non lo sto prendendo.
Non so se sono stata chiara. Io credo che non ho mai accettato questo mio lato, la terapia che ho fatto era rivolta sopratutto a questo: conoscere la paura e accettarla. Pensavo di esserci riuscita invece non e' cosi', non la sopporto perché mi angoscia.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 2.6k visite dal 30/05/2019.
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