Ritardo linguaggio
Sono la mamma di un bambino che ha quasi 4 anni, frequenta la scuola materna, gioca e interagisce con i compagni, nelle verifiche è molto bravo dimostrando attenzione e capacità notevoli, parla poco con le maestre, forse per timidezza, ma a domanda risponde, chiacchiera vivacemente e allegramente con gli amici.
Ora io mi chiedo: è possibile che solo un anno fa questo bambino, portato in un centro di neuropsichiatria infantile molto importante nella mia regione per un ritardo nel linguaggio (in pratica fino ai tre anni diceva solo "mamma" e "babbo" e poco altro) sia stato valutato un bambino autistico da un test di una psicologa effettuato in soli 15 minuti, in una stanzetta squallida, con 4 giochi tutti mezzi rotti? Ricordo che la dottoressa non volle nemmeno effettuare una seconda osservazione (evidentemente era sicura del suo risultato). complimenti! Il bambino inoltre era risultato avere un'intelligenza ai limiti inferiori della norma (ma se ora a scuola le maestre mi dicono il contrario? com'è possibile?). Sono arrabbiata, perchè anche se la diagnosi finale era stata di "ansia sociale" del bambino, ritengo che certi tests dovrebbero essere utilizzati con più attenzione, magari effettuati più volte, con modalità diverse, altrimenti che senso hanno? Lei cosa ne pensa?
Ora io mi chiedo: è possibile che solo un anno fa questo bambino, portato in un centro di neuropsichiatria infantile molto importante nella mia regione per un ritardo nel linguaggio (in pratica fino ai tre anni diceva solo "mamma" e "babbo" e poco altro) sia stato valutato un bambino autistico da un test di una psicologa effettuato in soli 15 minuti, in una stanzetta squallida, con 4 giochi tutti mezzi rotti? Ricordo che la dottoressa non volle nemmeno effettuare una seconda osservazione (evidentemente era sicura del suo risultato). complimenti! Il bambino inoltre era risultato avere un'intelligenza ai limiti inferiori della norma (ma se ora a scuola le maestre mi dicono il contrario? com'è possibile?). Sono arrabbiata, perchè anche se la diagnosi finale era stata di "ansia sociale" del bambino, ritengo che certi tests dovrebbero essere utilizzati con più attenzione, magari effettuati più volte, con modalità diverse, altrimenti che senso hanno? Lei cosa ne pensa?
[#1]
Gentilissima utente, sono perfettamente d'accordo con lei per un uso più appropriato dei test diagnostici. Questi devono essere effettuati non da soli e soprattutto devono essere di supporto ad osservazioni e colloqui clinici. Non dubito dell'efficacia dei test ma se utilizzati impropriamente possono attribuire delle vere ETICHETTE diagnostiche. Non entro nel merico del lavoro della collega non avendo alcuna informazione in merito, tuttavia si può comunque essere confortati dal fatto che il comportamento del bambino tradisca positivamente i risultati del test. Lei si chiede "come è possibile"? bene, è possibilissimo e nel suo caso è anche auspicabile.
cordialmente
cordialmente
Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks
[#2]
Ex utente
La ringrazio per la cortese risposta. Il mio è stato un po' uno sfogo dopo il colloquio positivo di ieri con le maestre del mio bambino, colloquio che mi ha ulteriormente confermato ciò che pensavo osservando il bimbo a casa, e soprattutto dopo aver ricevuto questa mattina, dopo più di un anno, la cartella clinica di mio figlio con i risultati dei test, che mi hanno fatto ripensare al periodo di preoccupazioni vissuto.
grazie di nuovo e buon lavoro
Sara
grazie di nuovo e buon lavoro
Sara
[#3]
Gentile signora
Il parere del collega De Vincentiis è condivisibile.
Tuttavia mi preme far presente che proprio perché la valutazione delle maestre non concorda con quella specialistica che ha ricevuto, e dato che quest'ultima dovrebbe proprio essere la più attendibile, credo che sarebbe opportuna una nuova valutazione effettuata da uno specialista diverso.
La collega può aver sbagliato o essere stata negligente, ma questo non dice nulla sull'attendibilità dei risultati ottenuti. Anzi, proprio perché l'attendibilità è data dalla *costanza* dei risultati ottenuti effettuando misure *diverse*, come anche lei correttamente sottolinea, se si vuol far chiarezza sarebbe a maggior ragione opportuna (almeno) una seconda valutazione specialistica.
Cordiali saluti
Il parere del collega De Vincentiis è condivisibile.
Tuttavia mi preme far presente che proprio perché la valutazione delle maestre non concorda con quella specialistica che ha ricevuto, e dato che quest'ultima dovrebbe proprio essere la più attendibile, credo che sarebbe opportuna una nuova valutazione effettuata da uno specialista diverso.
La collega può aver sbagliato o essere stata negligente, ma questo non dice nulla sull'attendibilità dei risultati ottenuti. Anzi, proprio perché l'attendibilità è data dalla *costanza* dei risultati ottenuti effettuando misure *diverse*, come anche lei correttamente sottolinea, se si vuol far chiarezza sarebbe a maggior ragione opportuna (almeno) una seconda valutazione specialistica.
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#4]
Gentile Utente,
concordo in pieno col Collega Santonocito nel consigliarle una nuova valutazione per il bimbo. Non so se per voi sia comodo oppure no, ma all'ASL di Massa Carrara lavora il team del Prof Celi, uno dei migliori per quanto concerne la psicodiagnostica in età infantile.
Mi rendo conto di quanto lei si senta arrabbiata, e capisco lo spavento per aver ricevuto una diagnosi così cruda. Immagino anche quanto sarà difficile e doloroso per voi affrontare un'eventuale nuova valutazione.
L'alternativa (ovvero rimanere con i dubbi) credo sia da scartare, e sono certo che concorderà con me almeno su questo punto
concordo in pieno col Collega Santonocito nel consigliarle una nuova valutazione per il bimbo. Non so se per voi sia comodo oppure no, ma all'ASL di Massa Carrara lavora il team del Prof Celi, uno dei migliori per quanto concerne la psicodiagnostica in età infantile.
Mi rendo conto di quanto lei si senta arrabbiata, e capisco lo spavento per aver ricevuto una diagnosi così cruda. Immagino anche quanto sarà difficile e doloroso per voi affrontare un'eventuale nuova valutazione.
L'alternativa (ovvero rimanere con i dubbi) credo sia da scartare, e sono certo che concorderà con me almeno su questo punto
Cordialmente
Daniel Bulla
dbulla@libero.it, Twitter _DanielBulla_
[#5]
Ex utente
Vi ringrazio per i consigli, ma forse non mi sono spiegata bene. La diagnosi finale della neuropsichiatra che ha seguito il bambino nel centro, non è stata di autismo, ma di un semplice ritardo del linguaggio associato ad ansia sociale. Il bambino ha effettuato comunque successivi controlli. E il colloquio delle maestre che non hanno evidenziato nessun comportamento "strano" del bambino è stato solo un'ulteriore conferma. In questo preciso momento il bambino è venuto da me dicendo: "mamma io sono Robin Hood e salvo Alice (la sorella) con l'arco".
Io non ho più dubbi.
Solo mi meraviglia che una psicologa, con un test di 15 minuti, abbia potuto concludere la sua relazione con una diagnosi del genere, senza nemmeno ripetere l'osservazione. Mi sembra che se il bambino non risponde al suo nome a una perfetta estranea (forse per timidezza) o se vuole giocare solo con l'unico gioco decente presente in una stanza triste e fredda, non siano elementi sufficienti per ritenerlo autistico (nemmeno rientrante nello spettro autistico!)
Mi creda, io ero presente al test, e spero tanto che sia stato un caso e che queste osservazioni vengano effettuate in genere con più attenzione e con qualche scrupolo in più. Un bambino potrebbe in quel particolare momento essere stanco o affamato o potrebbe aver bisogno di fare la pipì... penso sappiate meglio di me che in un bambino piccolo queste variabili hanno la loro importanza!
Comunque vi ringrazio e immagino che il vostro non sia un lavoro facile.
buona serata
Sara
Io non ho più dubbi.
Solo mi meraviglia che una psicologa, con un test di 15 minuti, abbia potuto concludere la sua relazione con una diagnosi del genere, senza nemmeno ripetere l'osservazione. Mi sembra che se il bambino non risponde al suo nome a una perfetta estranea (forse per timidezza) o se vuole giocare solo con l'unico gioco decente presente in una stanza triste e fredda, non siano elementi sufficienti per ritenerlo autistico (nemmeno rientrante nello spettro autistico!)
Mi creda, io ero presente al test, e spero tanto che sia stato un caso e che queste osservazioni vengano effettuate in genere con più attenzione e con qualche scrupolo in più. Un bambino potrebbe in quel particolare momento essere stanco o affamato o potrebbe aver bisogno di fare la pipì... penso sappiate meglio di me che in un bambino piccolo queste variabili hanno la loro importanza!
Comunque vi ringrazio e immagino che il vostro non sia un lavoro facile.
buona serata
Sara
[#6]
Gentile signora
Che il nostro non sia un lavoro facile, non sempre è vero. Spesso è persino divertente.
Ma a parte questo, date le nuove informazioni che ha aggiunto, mi permetta di chiederle: allora la sua richiesta iniziale era più volta a dimostrare qualcosa in particolare, oppure era più simile a uno sfogo?
Cordiali saluti
Che il nostro non sia un lavoro facile, non sempre è vero. Spesso è persino divertente.
Ma a parte questo, date le nuove informazioni che ha aggiunto, mi permetta di chiederle: allora la sua richiesta iniziale era più volta a dimostrare qualcosa in particolare, oppure era più simile a uno sfogo?
Cordiali saluti
[#7]
Ex utente
Come ho scritto nel secondo messaggio era più uno sfogo per le preoccupazioni vissute in quel periodo e soprattutto in seguito al risultato di quel test. La diagnosi finale non mi è stata, per ovvie ragioni, comunicata subito.
Non sono psicologa, ma ho una carissima amica che lo è e che mi ha aiutato molto con mio figlio e anche lei ritiene il suo un lavoro spesso divertente e questo è bello. Sono però sempre del parere che sia difficile, soprattutto quando si ha a che fare con dei bimbi.
di nuovo grazie
Sara
Non sono psicologa, ma ho una carissima amica che lo è e che mi ha aiutato molto con mio figlio e anche lei ritiene il suo un lavoro spesso divertente e questo è bello. Sono però sempre del parere che sia difficile, soprattutto quando si ha a che fare con dei bimbi.
di nuovo grazie
Sara
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 4.3k visite dal 13/02/2009.
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