Ansia, ipertensione e fobia misurazione
Buonasera, vorrei un parere per affrontare una condizione di pressione alta che mi sta letteralmente rovinando la vita dal punto di vista psicologico, da circa un anno a questa parte. Ho 52 anni, ho sofferto fin da giovanissima di disturbi ormonali , in particolare di amenorrea , gestita con terapia sostitutiva estro-progestinica fino ad ora e solo recentemente ridotta nel dosaggio per ovvi motivi di età. Da sempre inoltre soffro di problemi ansiosi importanti, con frequenti crisi di panico e forti manifestazioni neurovegetative (familiarità da parte di madre per disturbi depressivi e psicotici) La mia ansia si manifesta soprattutto come continuo stato di vigilanza ed allarme, e terrore delle malattie. Spesso, in occasione di forti crisi d'ansia e paura della malattia , la pressione mi veniva misurata in farmacia ed era alta, ma in condizioni normali il medico in passato la trovava normale. Un anno fa circa, per puro caso, mio marito ha preso un misuratore di pressione da polso, ed io l'ho messo distrattamente, senza sapere bene le condizioni di utilizzo, dopo aver fatto molto movimento.La pressione è risultata altissima ((100-110 di minima e più di 180 circa la massima) mi ha preso una forte angoscia e ho continuato a misurarla ogni cinque minuti, ricevendo dati diversi e discordanti. Dopo aver passato due giorni da incubo, senza dormire (era sabato), sono andata dal medico di base, terrorizzata. La pressione era 100-160. Il medico ha iniziato a darmi une terapia antipertensiva in attesa di altre analisi che ho fatto. Purtroppo però è iniziato per me il vicolo cieco da cui non riesco ad uscire. Alla sola vista del braccialetto per misurare la pressione, inizia il panico, i battiti cardiaci aumentano a dismisura e mi sento esplodere, e quindi non riesco a misurarla. Come fosse la reazione ad un trauma. Poi a novembre ho fatto visita cardiologica, purtroppo con le stesse premesse: ero terrorizzata dalla pressione, non dormivo, ci pensavo ossessivamente,rimandavo la visita, quando ho visto gli apparecchi hanno iniziato i battiti accelerati, e sono arrivati a 150, pressione 100-160. Elettrocardiogramma e visita tutto a posto, La cardiologa ha aggiunto oltre al farmaco antipertensivo precedente un betabloccante per il "cardiopalmo da stress"- Tempo fa avevo fatto un holter pressorio risultato poi poco attendibile per l'eccessiva componente ansiosa. Ora vivo con questo problema, e non so come gestirlo: ho il terrore della pressione alta, e la fobia della misurazione. Sono piena di sintomi e li attribuisco continuamente alla pressione o ai farmaci per la pressione.Tutto questo peggiora la mia salute e vorrei poter comprendere un meccanismo psicologico così irrazionale e dannoso. Grazie mille se gentilmente potete darmi un consiglio
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Gentile signora,
Lei scrive: "Alla sola vista del braccialetto per misurare la pressione, inizia il panico, i battiti cardiaci aumentano a dismisura e mi sento esplodere, e quindi non riesco a misurarla. Come fosse la reazione ad un trauma. "
Più che un trauma, sembrerebbe una sorta di fobia, nel senso che a partire da un evento che è stato per Lei angosciante, non è poi riuscita a vivere serenamente le misurazioni successive.
A questo punto sarebbe utile un lavoro psicologico solo su questo aspetto e in stretta collaborazione col cardiologo, perchè non possiamo dire che la sintomatologia sia legata solo alla parte psicologica, o meglio Lei deve sempre effettuare i controlli medici col cardiologo, ma imparare grazie ad uno psicologo psicoterapeuta a vivere meglio l'aspetto psicologico, imparando a riconoscere i sintomi dell'ansia e della paura e a distinguerli da altro.
Tenga presente che le persone ansiose sono incapaci di riconoscere la sintomatologia ansiosa e spesso pensano subito di avere un infarto perchè monitorizzano i battiti. Quindi imparare a distinguere è indispensabile.
Cordiali saluti,
Lei scrive: "Alla sola vista del braccialetto per misurare la pressione, inizia il panico, i battiti cardiaci aumentano a dismisura e mi sento esplodere, e quindi non riesco a misurarla. Come fosse la reazione ad un trauma. "
Più che un trauma, sembrerebbe una sorta di fobia, nel senso che a partire da un evento che è stato per Lei angosciante, non è poi riuscita a vivere serenamente le misurazioni successive.
A questo punto sarebbe utile un lavoro psicologico solo su questo aspetto e in stretta collaborazione col cardiologo, perchè non possiamo dire che la sintomatologia sia legata solo alla parte psicologica, o meglio Lei deve sempre effettuare i controlli medici col cardiologo, ma imparare grazie ad uno psicologo psicoterapeuta a vivere meglio l'aspetto psicologico, imparando a riconoscere i sintomi dell'ansia e della paura e a distinguerli da altro.
Tenga presente che le persone ansiose sono incapaci di riconoscere la sintomatologia ansiosa e spesso pensano subito di avere un infarto perchè monitorizzano i battiti. Quindi imparare a distinguere è indispensabile.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Ex utente
Gentile dottoressa, grazie molte per la risposta. Infatti vorrei risolvere l'aspetto psicologico di un problema che spero poter controllare con il giusto equilibrio, senza troppa ansia che si aggiunga al problema ipertensivo e confonda i sintomi. Anche i cardiologi mi fanno notare nelle visite che purtroppo così i risultati sono poco attendibili e , pur essendoci il problema pressorio, si finisce per non controllarlo adeguatamente. I miei cordiali saluti e grazie ancora del consiglio.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 28.4k visite dal 26/05/2019.
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