Seduzione patologica
Cercherò di essere sintetica. Non ho mai parlato con nessuno della mia situazione ma sto iniziando a pensare che probabilmente c'è qualcosa che non va in me.
In passato sono stata fidanzata con un ragazzo per alcuni anni, forse per la giovane età, per il desiderio di fare nuove esperienze o non so cos'altro ho tradito più e più volte, perché già da allora sentivo come il bisogno di provare in continuazione emozioni forti, che possibilmente duravano giusto il tempo di un breve flirt, e la maggior parte delle volte non mi spingevo oltre qualche bacio, in altre sono andata oltre.
La cosa più strana è che volevo sentirmi desiderata, volevo che il ragazzo di turno mi volesse al 100%, poi però cercavo una scusa per chiudere e per non sentirlo più. Da una parte avevo il mio ragazzo, con cui stavo bene, ma non era molto presente, dall'altra cercavo sempre qualche "preda" da conquistare. Penso di essere una ragazza attraente e non ho mai avuto difficoltà ad ottenere quello che voglio.
Dopo essermi lasciata con questo ragazzo da meno di una settimana conosco un ragazzo, già la prima sera che lo incontro lo "punto", iniziamo a flirtare e la seconda sera andiamo a letto insieme. Non ci vediamo per un mese, mese in cui mi diverto a più non posso, in seguito riprendo a frequentarmi con quel famoso ragazzo, anche se in parte avevo ancora in testa il mio ex, lui però mi sta accanto, è dolce, gentile, c'è "l'ebrezza della novità", però da un punto di vista sessuale mancava qualcosa (un po' per sua timidezza, però con il tempo l'intesa è cresciuta) e fisicamente non rispecchiava al 100% il mio prototipo di ragazzo ideale.
Diventa il mio ragazzo attuale, stiamo insieme da anni. Con lui cerco di partire con il piede giusto, cerco di cambiare, tutto va bene per il primo anno e mezzo circa, ma poi in un momento di debolezza dopo essere andata a studiare fuori e dopo un periodo di liti e problemi vado a letto con un altro ragazzo, una sola volta, l'ho subito allontanato. Da lì mi sono sentita in colpa e non è mai più successo nulla.
Adesso, dopo tutti questi anni che stiamo insieme ho iniziato a frequentare un corso e c'è un uomo, 16 anni più grande di me, sposato per giunta, che mi fa complimenti e ci prova palesemente, per quanto io non ne sia attratta fisicamente si è risvegliata in me quella voglia di "sedurre" e non riesco a pensare ad altro.
Non faccio altro che flirtare con lui, scherzare, chiedergli aiuto, stuzzicarlo, lui mi ha anche scritto un messaggio con una scusa banalissima ma non gli ho dato corda, ho paura di andare oltre e fare scemenze.
Anche all'università c'è un ragazzo che non mi piace molto fisicamente ma ha qualcosa che mi attira, e faccio di tutto per lanciare occhiate, mettermi in mostra, parlare con lui. Non riesco a pensare ad altro.
Sono in continua ricerca di una "preda", di emozioni forti, ma non mi manca nulla, sto benissimo con il mio ragazzo.
Che problema ho?
In passato sono stata fidanzata con un ragazzo per alcuni anni, forse per la giovane età, per il desiderio di fare nuove esperienze o non so cos'altro ho tradito più e più volte, perché già da allora sentivo come il bisogno di provare in continuazione emozioni forti, che possibilmente duravano giusto il tempo di un breve flirt, e la maggior parte delle volte non mi spingevo oltre qualche bacio, in altre sono andata oltre.
La cosa più strana è che volevo sentirmi desiderata, volevo che il ragazzo di turno mi volesse al 100%, poi però cercavo una scusa per chiudere e per non sentirlo più. Da una parte avevo il mio ragazzo, con cui stavo bene, ma non era molto presente, dall'altra cercavo sempre qualche "preda" da conquistare. Penso di essere una ragazza attraente e non ho mai avuto difficoltà ad ottenere quello che voglio.
Dopo essermi lasciata con questo ragazzo da meno di una settimana conosco un ragazzo, già la prima sera che lo incontro lo "punto", iniziamo a flirtare e la seconda sera andiamo a letto insieme. Non ci vediamo per un mese, mese in cui mi diverto a più non posso, in seguito riprendo a frequentarmi con quel famoso ragazzo, anche se in parte avevo ancora in testa il mio ex, lui però mi sta accanto, è dolce, gentile, c'è "l'ebrezza della novità", però da un punto di vista sessuale mancava qualcosa (un po' per sua timidezza, però con il tempo l'intesa è cresciuta) e fisicamente non rispecchiava al 100% il mio prototipo di ragazzo ideale.
Diventa il mio ragazzo attuale, stiamo insieme da anni. Con lui cerco di partire con il piede giusto, cerco di cambiare, tutto va bene per il primo anno e mezzo circa, ma poi in un momento di debolezza dopo essere andata a studiare fuori e dopo un periodo di liti e problemi vado a letto con un altro ragazzo, una sola volta, l'ho subito allontanato. Da lì mi sono sentita in colpa e non è mai più successo nulla.
Adesso, dopo tutti questi anni che stiamo insieme ho iniziato a frequentare un corso e c'è un uomo, 16 anni più grande di me, sposato per giunta, che mi fa complimenti e ci prova palesemente, per quanto io non ne sia attratta fisicamente si è risvegliata in me quella voglia di "sedurre" e non riesco a pensare ad altro.
Non faccio altro che flirtare con lui, scherzare, chiedergli aiuto, stuzzicarlo, lui mi ha anche scritto un messaggio con una scusa banalissima ma non gli ho dato corda, ho paura di andare oltre e fare scemenze.
Anche all'università c'è un ragazzo che non mi piace molto fisicamente ma ha qualcosa che mi attira, e faccio di tutto per lanciare occhiate, mettermi in mostra, parlare con lui. Non riesco a pensare ad altro.
Sono in continua ricerca di una "preda", di emozioni forti, ma non mi manca nulla, sto benissimo con il mio ragazzo.
Che problema ho?
[#1]
Gentile utente,
può essere che il problema della "seduzione patologica" di cui ci parla non abbia radici nella relazione con il Suo ragazzo,
bensì dentro di sè, persona individuale;
che affondi cioè le radici in cause e dinamiche personali che nemmeno la presenza di un rapporto funzionante riesce a tamponare.
Se questa ipotesi fosse corretta,
occorrerebbe un lavoro psicologico individuale.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
può essere che il problema della "seduzione patologica" di cui ci parla non abbia radici nella relazione con il Suo ragazzo,
bensì dentro di sè, persona individuale;
che affondi cioè le radici in cause e dinamiche personali che nemmeno la presenza di un rapporto funzionante riesce a tamponare.
Se questa ipotesi fosse corretta,
occorrerebbe un lavoro psicologico individuale.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 3.2k visite dal 22/05/2019.
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