Rimuginazione continue

Gentili dottori, sono una ragazza di 24 anni che da quando era piccola ha sempre sofferto a periodi di diverse paure: la paura di far del male, paura di sentirmi male in pubblico ed evitavo di uscire di casa. Una delle recenti paure iniziata ad ottobre 2017 e terminata 5 mesi dopo fu la paura di non amare il mio ragazzo con cui sono fidanzata oggi da due anni e mezzo. questa paura inizió di punto in bianco senza un motivo. incominciai solo a sentire ansia di punto in bianco e dì lì a poco là domanda lo amo o non lo amo e contemporaneamente anche la paura di far del male fisicamente al mio fidanzato e a tratti anche la paura di essere lesbica. dopo 5 mesi terminò tutto ma subito iniziò, stavolta, la paura contraria: la paura che il mio fidanzato non mi ami davvero.
Analizzo ogni sua singola parola e comportamento sia che ha avuto nel passato con le sue ex confrontandoli con me. Adesso è un anno che ho questo tipo di rimuginazioni. È come se si fosse instaurato un meccanismo di pensiero nella mia mente:
-arriva il pensiero o lo induco io, l’ansia sale, e allora per farla calare faccio dei ragionamenti continui più volte per scacciare via il pensiero, ma l’ansia continua ad esserci e l’unico modo per calmarla è porre fine alla mia insicurezza e porre il dubbio della mia domanda al mio ragazzo e così l’ansia scende e tutto torna normale.. ma il giorno dopo l’ansia risale con un pensiero diverso, sempre nei confronti del mio ragazzo. questi pensieri sono dubbi del tipo: sono la ragazza che ha amato di più? Provi le mie stesse emozioni? Quando hai capito di amarmi
Se fossi single ci andresti con una ragazza più piccola di me? (Io e il mio ragazzo abbiamo 10 anni di differenza)

O dubbi riguardo il suo passato: con quella ragazza ti sei baciato?
Con le tue ex hai mai fatto questa cosa che hai fatto con me
Alle altre dicevi le stesse cose che dicevi a me ?
Le prendevi per mano?
Le guardavi come guardi me?

Oppure mi vengono cicli di dubbi se all’inizio della nostra storia mi amava davvero e ripenso ai primi momenti e cerco di trovare delle prove che mi amasse per calmare la mia ansia. Io non capisco perché sono diventata cosi; quei momenti in cui i pensieri svaniscono e l’ansia non c’è più sono la persona più felice del mondo e penso a questo mio meccanismo di pensiero che mi sta logorando . è come se dovessi trovare sempre un problema. molte volte so rispondermi alle domande/ dubbi che mi faccio che reputo stupidi io stessa; ma l’unico modo per far scendere l’ansia è quello di porre il dubbio della mia domanda al mio ragazzo e se la sua risposta non è quella che mi aspetto io allora l’ansia aumenta ancora di più e i pensieri continuano all’infinito ed è un continuo di rimuginazioni che mi impediscono pure di studiare. mi sembra di impazzire. Il mio ragazzo è stanco di queste domande. Mi sento in colpa. Vorrei che questo meccanismo di pensiero svanisse e non che ogni minima parola la trasformi in dubbio!
Grazie per l’ascolto.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile Utente,

Lei non formula una domanda per noi professionisti, ma conclude con "grazie per l'ascolto".

Ciò di cui Lei ha bisogno non è l'ascolto, o non solo l'ascolto, in quanto la problematica è stata spiegata molto bene e sono molto chiare le Sue strategie per cercare di placare l'ansia e quali dinamiche siano in atto.

Lei ha bisogno di risolvere una volta per tutte queste problematiche di natura ansiosa, perchè evidentemente non sa come fare per gestirle.

I trattamenti efficaci per questo tipo di problematiche sono le psicoterapie attive e focalizzate come ad esempio quella cognitivo-comportamentale.

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#2]
Utente
Utente
Gentile dottoressa, grazie per la risposta.
È vero! Concludo con grazie per l’ascolto..
Il fatto è che ho capito bene il meccanismo dei miei pensieri.. e la cosa più assurda è che quando risolvo il mio dubbio, mi rimprovero perché capisco io stessa la stupidità del pensiero che mi credo e su cui ci rimugino.. il fatto è che non lo faccio apposta .. e pensieri vecchi vanno e vengono.. e ho sempre bisogno di risolvere questi dubbi anche se so già la risposta.. mi sento molto giù di morale ..
Faccio anche psicoterapia.. ma non credo sia cognitivo-comportamentale..
ci vado da un anno.. faccio un ora alla settimana.. a parte che parlare di me.. non attuiamo una strategia per scacciarli.. ma la mia psicoterapeuta dice semplicemente di accettarli..ma non di più.. a volte penso che non sia molto preparata ad affrontare questo mio problema.. prima non capiva neanche lei il meccanismo e mi diceva che dovevo lasciare il mio ragazzo visto che trovavo sempre un qualcosa da mettere in dubbio.. ma io lo amo molto.. adesso ha capito anche lei il meccanismo dei miei pensieri e ha cambiato parere su di me e dice solo di provare ad accettarli.. ma non capisco il senso.. ritornano.. come faccio ad accettarli.. non mi dice che terapia attuiamo o che strategia attuare.. sinceramente ho paura a dirle queste cose.. vorrei dirle che vorrei attuare una terapia di questo tipo, avere dei risultati.. dopo un anno non trovo dei grandi miglioramenti.. forse solo un po’ per il fatto che una volta questi pensieri mi causavano un ansia molto molto pesante essendo che non nè comprendevo il meccanismo.
Le sedute costano e io non so che fare.. mi sento molto giù di morale perché vorrei risolvere una volta per tutte questo problema e invece mi sento rallentata e intrappolata da questi pensieri che mi impedisci anche di studiare con tranquillità..
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile Utente,

Lei è una persona giovane e di solito ci sono buone prospettive per una persona della Sua età nel trattamento del DOC. Un anno di psicoterapia è un periodo notevole e se non ha visto risultati di nessun tipo, Le suggerisco di cambiare terapeuta o tipo di terapia.

Cordiali saluti,