Mi sento inutile e un fallito
Ho 21 anni, studente universitario. Il problema è che sono viziato, non ho voglia di fare niente, passo le giornate al telefono a giocare o sui social o a guardare video. Non ho ambizioni, l'unica cosa che voglio nella vita è stare tranquillo, non lavorare, uscire cob gli amici, giocare al telefono, a pallone e basta. Sono un ragazzo ansioso e timido, mai avuto una ragazza, ho complessi di inferiorità e dipendo anche del giudizio degli altri. Ho scelto filosofia all'università un po' per esclusione, un po' perché non avevo voglia di lavorare un po' perché sono stato pressato da mia madre. Ora vivo con una costante paura del futuro, penso che la mia Laurea non valga niente, che nessuno prenderà un lazzarone come me e tante altre cose. Detto ciò ho una buona famiglia, buoni amici (non proprio tutti), ma non sono contento della mia vita, ho sempre paura di fare il passo più lungo della gamba. All'uni sono al terzo anno e mi mancano 10 esami, I miei che non mi mettono pressioni, la voglia di studiare che non c'è, sto male al pensiero che tutti si laureano prima di me, sono bloccato, al pensiero di aver cazzeggiato così tanto mi ha portato a volte a pensieri suicidi, non ho il coraggio solamente perché ho una famiglia e non gli voglio dare un dispiacere così grande. Nella vita ho sempre fatto fatica a farmi rispettare, mi sento proprio inutile. Mi sono rivolto alla psicologa dellla mia università, ma mi fa stare bene solo il giorno che parlo coj lei e basta. Tutti i miei amici vanno bene all'uni, si laureano in tempo, hanno la ragazza e io che perdo tempo, la mia vita è una perdita di tempo. Boh.. Perché sono così?
[#1]
Gentile Utente,
Lei scrive: "Mi sono rivolto alla psicologa dellla mia università, ma mi fa stare bene solo il giorno che parlo coj lei e basta."
Non deve essere così. Anche quando si tratta di supporto psicologico, il lavoro psicologico non deve scivolare via, ma il paziente deve essere messo nelle condizioni di riflettere. Di questo deve discuterne con la Collega, oppure cambiare psicologo.
"Perché sono così?"
Non posso saperlo, ma potrebbe solo ora aver acquisito consapevolezza, forse anche grazie al lavoro psicologico che sta facendo, e ora si rende conto di aver perso tempo, ma di non riuscire a "correre" per raggiungere gli altri.
Cordiali saluti,
Lei scrive: "Mi sono rivolto alla psicologa dellla mia università, ma mi fa stare bene solo il giorno che parlo coj lei e basta."
Non deve essere così. Anche quando si tratta di supporto psicologico, il lavoro psicologico non deve scivolare via, ma il paziente deve essere messo nelle condizioni di riflettere. Di questo deve discuterne con la Collega, oppure cambiare psicologo.
"Perché sono così?"
Non posso saperlo, ma potrebbe solo ora aver acquisito consapevolezza, forse anche grazie al lavoro psicologico che sta facendo, e ora si rende conto di aver perso tempo, ma di non riuscire a "correre" per raggiungere gli altri.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Ex utente
Buonasera dottoressa.
Inanzitutto grazie per avermi risposto, tuttavia ancora non mi è chiara una cosa e spero che qualcuno, in qualche modo, possa aiutarmi:
Il fatto di aver perso tempo, che si tratta di un anno, di per sé non è un problema, ma per me è un problema. Nella vita ho sempre più o meno avuto certezze, ma ad oggi non ho la soluzione per rimediare a questo mio problema e, non riesco a trovare la tranquillità per rimettermi in carreggiata con l'università, come se fosse stata una sconfitta personale talmente pesante da non riuscire a rialzarmi. La mia psicologa mi ha detto di pensare a me stesso e non agli altri, e piano piano a ritornare a dare gli esami un poco alla volta. Tuttavia, ogni volta che sento i miei amici parlare dei loro esami andati bene, che tra poco si laureano mi fa stare malissimo e mi butto giù. Quale può essere la chiave per tornare a rimettermi psicologicamente a riprendere la mia vita,?
Inanzitutto grazie per avermi risposto, tuttavia ancora non mi è chiara una cosa e spero che qualcuno, in qualche modo, possa aiutarmi:
Il fatto di aver perso tempo, che si tratta di un anno, di per sé non è un problema, ma per me è un problema. Nella vita ho sempre più o meno avuto certezze, ma ad oggi non ho la soluzione per rimediare a questo mio problema e, non riesco a trovare la tranquillità per rimettermi in carreggiata con l'università, come se fosse stata una sconfitta personale talmente pesante da non riuscire a rialzarmi. La mia psicologa mi ha detto di pensare a me stesso e non agli altri, e piano piano a ritornare a dare gli esami un poco alla volta. Tuttavia, ogni volta che sento i miei amici parlare dei loro esami andati bene, che tra poco si laureano mi fa stare malissimo e mi butto giù. Quale può essere la chiave per tornare a rimettermi psicologicamente a riprendere la mia vita,?
[#3]
"Quale può essere la chiave per tornare a rimettermi psicologicamente a riprendere la mia vita,?"
Gentile Utente,
come faccio a dirlo io da qui, se non La conosco nemmeno?
Ma se Lei ipotizza che aver perso tempo per un anno è diventato per Lei un problema notevole, è su questo aspetto che deve lavorare con la psicologa, perchè questo ha a che vedere con altre questioni, come l'autoefficacia, il valore personale, la mastery, ecc...
Per questa ragione la soluzione non può essere semplicemente "La mia psicologa mi ha detto di pensare a me stesso e non agli altri, e piano piano a ritornare a dare gli esami un poco alla volta. "
perchè credo che questo Lei già lo sapeva ma non ci riesce, dico bene?
Gentile Utente,
come faccio a dirlo io da qui, se non La conosco nemmeno?
Ma se Lei ipotizza che aver perso tempo per un anno è diventato per Lei un problema notevole, è su questo aspetto che deve lavorare con la psicologa, perchè questo ha a che vedere con altre questioni, come l'autoefficacia, il valore personale, la mastery, ecc...
Per questa ragione la soluzione non può essere semplicemente "La mia psicologa mi ha detto di pensare a me stesso e non agli altri, e piano piano a ritornare a dare gli esami un poco alla volta. "
perchè credo che questo Lei già lo sapeva ma non ci riesce, dico bene?
[#4]
Ex utente
Salve, vi scrivo perchè in queste settimane sono riuscito ad accettare la mia condizione, a rimettermi in carreggiata con gli studi. Non riuscirò a recuperare il tempo che ho perso, ma ho capito che sono stufo di perdere altro tempo, quindi mi sto preparando al cambiamento. Pazienza se finirò qualche mese fuoricorso, pazienza se arriverò all'obiettivo più tardi dei miei amici e pazienza se i miei dovranno pagare una rata in più di università. Tutti questi pensieri negativi alimentavano solamente il mio malessere e anzichè spronarmi a dare il meglio, avevo come conseguenza l'effetto opposto. Ho deciso con calma di pianificare il mio studio e gli obiettivi futuri, di crearmi il mio spazio personale e cercare di migliorari sempre di più. Ammetto di esserci arrivato tardi, forse non sono stato abituato a cavarmela da solo e ho pagato. Spero solamente di non ricadere nell'errore commesso e di trarre il massimo dall'anno negativo che ho vissuto.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 7.7k visite dal 21/05/2019.
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