Problemi affettivi
buonasera, vi scrivo perchè da troppo tempo mi trovo in una situazione veramente difficile, che per me sembra ormai diventata insopportabile e cui non ho il coraggio di trovare una via di uscita. Ho quasi 29 anni, ho avuto una relazione importante con un ragazzo durata 6 anni e finita ormai quasi due anni fa. Negli ultimi due anni con il mio ex abbiamo anche convisutto,ma la nostra vita sessuale era praticamente inesistente. Solo con l'insistenza e, dopo aver conosciuto un ragazzo che mi attraeva, ho convinto il mio ex a affrontare i nostri problemi intimi, senza alcun risultato. Ci siamo sottoposti a terapia psicologica (in realtà lui è venuto solo una volta), poi lui si è sottoposto ad una visita dall'andrologo, che gli ha suggerit un intervento chirurgico per fimosi. nel frattempo la nostra relazione non ha retto, se non solo dal punto di vista affettivo..io l'ho accudito per il periodo di convalescenza e gli sono comunque stata accanto nonostante mi fossi innamorata di quell'altro uomo. Con il mio ex ci conosciamo sin da quando io avevo 14 anni e c'è sempre stato un grande affeto, lui per me è sempre stato un punto di riferimento importante, spesso sostituendo la mia famiglia, che vive molto lontana da me. Il mio problema attuale è che il ragazzo con cui ho iniziato la relazione mentre ancora convivevo con il mio ex è come ossessionato dalla sua presenza nella mia vita. Mi ha chiesto di non vederlo più. Io non credo sia giusto eliminare dalla propria vita una persona che in fondo c'è sempre stata e con cui c'è un affetto profondo. Ho provato a convincere il mio uomo del mio amore per lui, insieme stiamo bene ma, anche nei momenti di intimità, lui pensa che tutto viene rovinato dal mio ex (che vive a 300 km di distanza). Cosa posso fare? io non voglio perderlo....
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Gentile utente
Nel suo racconto trovo due aspetti che, se non fossero per le sofferenze che le hanno arrecato e le arrecano, sarebbero da considerare persino ironici.
Il primo è che dopo essere stata con un ragazzo che aveva un problema (attività sessuale inesistente), adesso ne ha trovato uno che ne ha un altro per certi versi opposto (la gelosia). Sembra che la sua vita affettiva possa essere tutto fuorché banale!
Il secondo, ironia nell'ironia, è che il suo ragazzo attuale è geloso di una persona con la quale praticamente non ha fatto sesso per anni. È come se qualcuno ci accusasse di rubare quando sappiamo di esserci sempre comportati in modo perfettamente onesto.
Dal mio punto di vista, lei ha tutto il diritto di continuare a frequentare una persona che significa ancora qualcosa per lei. Se i patti con il suo ragazzo attuale sono chiari e se non c'è alcuna sovrapposizione, lui non ha il diritto di proibirle di vedere chicchessia.
Ma da qui non è possibile fornirle suggerimenti diretti, per ottenere i quali deve necessariamente rivolgersi a un professionista di persona, se sente di non riuscire a far fronte alla situazione da sola. Si consulti con un collega psicologo e si faccia suggerire cosa fare per comportarsi con il suo ragazzo.
Cordiali saluti
Nel suo racconto trovo due aspetti che, se non fossero per le sofferenze che le hanno arrecato e le arrecano, sarebbero da considerare persino ironici.
Il primo è che dopo essere stata con un ragazzo che aveva un problema (attività sessuale inesistente), adesso ne ha trovato uno che ne ha un altro per certi versi opposto (la gelosia). Sembra che la sua vita affettiva possa essere tutto fuorché banale!
Il secondo, ironia nell'ironia, è che il suo ragazzo attuale è geloso di una persona con la quale praticamente non ha fatto sesso per anni. È come se qualcuno ci accusasse di rubare quando sappiamo di esserci sempre comportati in modo perfettamente onesto.
Dal mio punto di vista, lei ha tutto il diritto di continuare a frequentare una persona che significa ancora qualcosa per lei. Se i patti con il suo ragazzo attuale sono chiari e se non c'è alcuna sovrapposizione, lui non ha il diritto di proibirle di vedere chicchessia.
Ma da qui non è possibile fornirle suggerimenti diretti, per ottenere i quali deve necessariamente rivolgersi a un professionista di persona, se sente di non riuscire a far fronte alla situazione da sola. Si consulti con un collega psicologo e si faccia suggerire cosa fare per comportarsi con il suo ragazzo.
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#2]
Utente
La ringrazio per la sua risposta. Il problema è che il mio ragazzo non intende fare patti di nessun tipo...pensa che tutti i nostri problemi siano dovuti al mio ex, non prova mai- o molto raramente- ad avere atteggiamenti rassicuranti nei miei confronti per quanto riguarda delle difficoltà quotidiane (oggi abbiamo litigato 3 ore al telefono sempre per la storia dell'ex, mentre invece io volevo solo delle parole di incoraggiamento perchè domani parto per un esame). Tutto questo è snervante...toglie ogni energia. Le dico che ormai è da più di un anno che prendo la paroxetina, prescritta dal mio medico... in seguito a crisi depressive..e tutt'ora soffro di ansia..So che voi via web non potete fare molto...mi sono rivolta comunque a Voi per avere un vostro parere in proposito...sono veramente STANCA di stare così male
[#3]
Gentile utente
Così com'è stata sufficientemente accorta da lasciarsi prescrivere un farmaco per i suoi disturbi e ad assumerlo per più di un anno, può benissimo rivolgersi anche a uno psicologo. Quindi non posso che rinnovarle il mio invito a fare questo passo del quale, visto ciò che aggiunge, mi sembra ancor più indicato perché la terapia farmacologica funziona meglio se associata a un trattamento di tipo psicologico.
Per quanto riguarda le liti con il suo ragazzo, lasciando da parte l'ironia, mi pare d'intravedere una certa passività da parte sua nei confronti di questo ragazzo, così come del resto era riuscita a rassegnarsi per 6 anni a stare con una persona ricavandone molto meno di ciò cui avrebbe avuto diritto. Forse dovrebbe alzare un po' di più i suoi standard in fatto di aspettative.
Cordiali saluti
Così com'è stata sufficientemente accorta da lasciarsi prescrivere un farmaco per i suoi disturbi e ad assumerlo per più di un anno, può benissimo rivolgersi anche a uno psicologo. Quindi non posso che rinnovarle il mio invito a fare questo passo del quale, visto ciò che aggiunge, mi sembra ancor più indicato perché la terapia farmacologica funziona meglio se associata a un trattamento di tipo psicologico.
Per quanto riguarda le liti con il suo ragazzo, lasciando da parte l'ironia, mi pare d'intravedere una certa passività da parte sua nei confronti di questo ragazzo, così come del resto era riuscita a rassegnarsi per 6 anni a stare con una persona ricavandone molto meno di ciò cui avrebbe avuto diritto. Forse dovrebbe alzare un po' di più i suoi standard in fatto di aspettative.
Cordiali saluti
[#4]
Gentile Utente,
intanto mi auguro che il suo esame sia andato bene.
Per quanto riguarda la sua storia, non è da escludere che questa forma ansioso-depressiva non del tutto risolta possa influenzare molto la Sua capacità di giudicare gli eventi. Per questo, forse, a volte tende a sentirsi sopraffatta e distrutta dalle liti
Liti che, onestamente, potrebbero anche essere condivisibili, non foss'altro che Lei ci ha raccontato solo la Sua versione. Chi mi dice che magari il Suo comportamento non alimenti (involontariamente) la gelosia del suo ragazzo attuale?
Ci sono coppie molto "aperte", dove il partner può sentirsi tranquillamente con i propri ex, ed altre coppie molto "chiuse", ermetiche rispetto al passato, ma che in fondo stanno benissimo così. I problemi nascono quando i due partner non condividono gli stessi desideri (coppia aperta vs coppia chiusa).
In questi casi è necessario operare una attenta negoziazione: ognuno di voi due dovrà rinunciare a qualcosa.
Altrimenti tra qualche settimana è probabile che il suo ragazzo attuale ci scriva dicendoci: "non sopporto più la mia ragazza perchè non le importa se sto male, anzi, continua a sentirsi col suo ex..."
E' probabile che per questo tipo di lavoro entrambi abbiate bisogno di un aiuto esterno. Per questo anche io le consiglio di rivolgersi ad uno psicologo
Per la depressione forse consulterei uno psichiatra
Tenga duro!
intanto mi auguro che il suo esame sia andato bene.
Per quanto riguarda la sua storia, non è da escludere che questa forma ansioso-depressiva non del tutto risolta possa influenzare molto la Sua capacità di giudicare gli eventi. Per questo, forse, a volte tende a sentirsi sopraffatta e distrutta dalle liti
Liti che, onestamente, potrebbero anche essere condivisibili, non foss'altro che Lei ci ha raccontato solo la Sua versione. Chi mi dice che magari il Suo comportamento non alimenti (involontariamente) la gelosia del suo ragazzo attuale?
Ci sono coppie molto "aperte", dove il partner può sentirsi tranquillamente con i propri ex, ed altre coppie molto "chiuse", ermetiche rispetto al passato, ma che in fondo stanno benissimo così. I problemi nascono quando i due partner non condividono gli stessi desideri (coppia aperta vs coppia chiusa).
In questi casi è necessario operare una attenta negoziazione: ognuno di voi due dovrà rinunciare a qualcosa.
Altrimenti tra qualche settimana è probabile che il suo ragazzo attuale ci scriva dicendoci: "non sopporto più la mia ragazza perchè non le importa se sto male, anzi, continua a sentirsi col suo ex..."
E' probabile che per questo tipo di lavoro entrambi abbiate bisogno di un aiuto esterno. Per questo anche io le consiglio di rivolgersi ad uno psicologo
Per la depressione forse consulterei uno psichiatra
Tenga duro!
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 2.3k visite dal 12/02/2009.
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