Sospiri forzati
[#1]
Gentile utente,
qualora si potesse escludere che l'alterazione nella respirazione da lei riscontrata fosse imputabile alla presenza di fattori di natura medica, sarebbe possibile prendere in considerazione l'ipotesi che tali alterazioni fossero associate ad una normale reazione emotiva.
L'invito in questi casi è quello di rivolgersi al suo medico di base per una prima valutazione; laddove quest'ultimo potesse escludere la presenza di complicazioni mediche, si procederebbe con una valutazione psicologica.
Tenga presente che, qualora fosse davvero presente una tendenza all'ipocondria, come lei riporta, è plausibile ipotizzare che la prima valutazione medica non la aiuti a tranquillizzarsi circa la natura del suo disagio. Ciononostante, tali informazioni sarebbero comunque utili allo specialista che andrebbe ad assolvere la funzione di supporto psicologico per la comprensione del suo caso specifico.
Per meglio comprendere il funzionamento dell'ansia e del panico, le allego di seguito un articolo da me curato che potrebbe aiutarla a comprendere meglio questi fenomeni psico-emotivi:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/2514-psicoeducazione-il-panico-e-l-ansia.html
In questo link le allego invece un video da me realizzato in cui si mostra il meccanismo con cui emerge il panico secondo una prospettiva cognitivo-comportamentale:
https://www.youtube.com/watch?v=3jVhu6fsSis
La saluto cordialmente,
Dr. Alessio Congiu
qualora si potesse escludere che l'alterazione nella respirazione da lei riscontrata fosse imputabile alla presenza di fattori di natura medica, sarebbe possibile prendere in considerazione l'ipotesi che tali alterazioni fossero associate ad una normale reazione emotiva.
L'invito in questi casi è quello di rivolgersi al suo medico di base per una prima valutazione; laddove quest'ultimo potesse escludere la presenza di complicazioni mediche, si procederebbe con una valutazione psicologica.
Tenga presente che, qualora fosse davvero presente una tendenza all'ipocondria, come lei riporta, è plausibile ipotizzare che la prima valutazione medica non la aiuti a tranquillizzarsi circa la natura del suo disagio. Ciononostante, tali informazioni sarebbero comunque utili allo specialista che andrebbe ad assolvere la funzione di supporto psicologico per la comprensione del suo caso specifico.
Per meglio comprendere il funzionamento dell'ansia e del panico, le allego di seguito un articolo da me curato che potrebbe aiutarla a comprendere meglio questi fenomeni psico-emotivi:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/2514-psicoeducazione-il-panico-e-l-ansia.html
In questo link le allego invece un video da me realizzato in cui si mostra il meccanismo con cui emerge il panico secondo una prospettiva cognitivo-comportamentale:
https://www.youtube.com/watch?v=3jVhu6fsSis
La saluto cordialmente,
Dr. Alessio Congiu
Dr. Alessio Congiu
Psicologo-Psicoterapeuta
T. +39 345 465 8419
alessio.congiu@hotmail.it
alessiocongiupsicologo.it
[#2]
Utente
Gentile dottore, la ringrazio per la risposta. Il mio medico ha preso alla leggera questo problema sapendo che io sono ipocondriaca. Quale visita si occupa di questo problema? Oggi ho fatto una visita cardiologica con elettrocardiogramma ed oltre alla mia pressione bassa che già sapevo ho i battiti un po' accelerati causa mia troppa agitazione durante le visite, non so se il cuore può c'entrare qualcosa.
Grazie
Grazie
[#3]
Gentile utente,
la visita cardiologica è esattamente la tipologia di visita che sarebbe opportuno prendere in considerazione in casi simili prima di prendere in considerazione l'ipotesi di rivolgersi ad uno psicologo per meglio gestire la condizione di ansia e di panico che dichiara di stare vivendo, sempre ammesso che questo rientri nei suoi interessi naturalmente.
Esclusa la presenza di simili complicazioni, si potrà dare maggiore peso all'ipotesi che le alterazioni riscontrate siano dipendenti da una reazione emotiva, e come tale potrebbe essere utile che lei comprenda più nello specifico come funziona la nostra mente in presenza di più o meno forti vissuti di ansia. Tale comprensione, infatti, potrebbe esserle utile per modificare quei comportamenti che, a sua insaputa, la starebbero portando ad incrementare il proprio livello di agitazione fino al raggiungimento del panico.
Come sopra accennato, tuttavia, tenga presente che in presenza di un vissuto ipocondriaco potremmo aspettarci che il responso medico che avrebbe ricevuto potrebbe non esserle sufficiente per tranquillizzarsi all'idea che non sia presente un problema di natura medica. La difficoltà nell'escludere la possibilità che il proprio disagio abbia in realtà un'origine organica fa parte dei normali meccanismi che si mettono in moto nella nostra mente in condizioni di ansia da malattia. Tale difficoltà nell'accettare un'ipotesi alternativa (es., "E' solo ansia/panico") è tale da spingere la persona a compiere sforzi intensi per prevenire la possibilità teorica che il proprio malessere sia dipendente da problemi di natura medica non diagnosticati, alimentando come in un circolo vizioso il proprio livello di tensione e di agitazione. Vedendo quindi incrementata la propria ansia, la persona arriverebbe a convincersi ulteriormente nella presenza di un problema medico non diagnosticato, contribuendo in tal modo a mantenere il meccanismo dell'ansia. Gli eccessivi controlli e accertamenti medici, pertanto, avrebbero l'effetto controproducente di incrementare il proprio disagio, che verrebbe interpretato in termini catastrofici nei termini di malattia o rischio di malattia.
Riassumendo, l'invito è quello di compiere gli accertamenti medici che sono necessari ad un professionista per escludere la presenza di problemi di natura organica. Le visite che dichiara di aver già compiuto sarebbero già sufficienti ad uno psicologo per tal fine, meno forse a lei per convincersi di non avere un problema medico (dato il vissuto ipocondriaco che dichiara di provare). Indipendentemente dal fatto che lei ritenga o meno possibile escludere la presenza di problemi medici, potrebbe esserle di grande aiuto comprendere come funziona la mente in condizioni di ansia da malattia, motivo per il quale la inviterei a rivolgersi ad uno psicologo, come pure a ridurre il sottoporsi ad ulteriori accertamenti medici, che avrebbero unicamente l'effetto paradossale di mantenimento del suo disagio.
Cordialmente,
Dr. Alessio Congiu
la visita cardiologica è esattamente la tipologia di visita che sarebbe opportuno prendere in considerazione in casi simili prima di prendere in considerazione l'ipotesi di rivolgersi ad uno psicologo per meglio gestire la condizione di ansia e di panico che dichiara di stare vivendo, sempre ammesso che questo rientri nei suoi interessi naturalmente.
Esclusa la presenza di simili complicazioni, si potrà dare maggiore peso all'ipotesi che le alterazioni riscontrate siano dipendenti da una reazione emotiva, e come tale potrebbe essere utile che lei comprenda più nello specifico come funziona la nostra mente in presenza di più o meno forti vissuti di ansia. Tale comprensione, infatti, potrebbe esserle utile per modificare quei comportamenti che, a sua insaputa, la starebbero portando ad incrementare il proprio livello di agitazione fino al raggiungimento del panico.
Come sopra accennato, tuttavia, tenga presente che in presenza di un vissuto ipocondriaco potremmo aspettarci che il responso medico che avrebbe ricevuto potrebbe non esserle sufficiente per tranquillizzarsi all'idea che non sia presente un problema di natura medica. La difficoltà nell'escludere la possibilità che il proprio disagio abbia in realtà un'origine organica fa parte dei normali meccanismi che si mettono in moto nella nostra mente in condizioni di ansia da malattia. Tale difficoltà nell'accettare un'ipotesi alternativa (es., "E' solo ansia/panico") è tale da spingere la persona a compiere sforzi intensi per prevenire la possibilità teorica che il proprio malessere sia dipendente da problemi di natura medica non diagnosticati, alimentando come in un circolo vizioso il proprio livello di tensione e di agitazione. Vedendo quindi incrementata la propria ansia, la persona arriverebbe a convincersi ulteriormente nella presenza di un problema medico non diagnosticato, contribuendo in tal modo a mantenere il meccanismo dell'ansia. Gli eccessivi controlli e accertamenti medici, pertanto, avrebbero l'effetto controproducente di incrementare il proprio disagio, che verrebbe interpretato in termini catastrofici nei termini di malattia o rischio di malattia.
Riassumendo, l'invito è quello di compiere gli accertamenti medici che sono necessari ad un professionista per escludere la presenza di problemi di natura organica. Le visite che dichiara di aver già compiuto sarebbero già sufficienti ad uno psicologo per tal fine, meno forse a lei per convincersi di non avere un problema medico (dato il vissuto ipocondriaco che dichiara di provare). Indipendentemente dal fatto che lei ritenga o meno possibile escludere la presenza di problemi medici, potrebbe esserle di grande aiuto comprendere come funziona la mente in condizioni di ansia da malattia, motivo per il quale la inviterei a rivolgersi ad uno psicologo, come pure a ridurre il sottoporsi ad ulteriori accertamenti medici, che avrebbero unicamente l'effetto paradossale di mantenimento del suo disagio.
Cordialmente,
Dr. Alessio Congiu
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 1.2k visite dal 19/05/2019.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.