Il mio ragazzo è infelice quando esco da casa
Salve! Sono una ragazza di 22 anni e sono fidanzata da 1 anno e mezzo con un ragazzo di 26 anni. Ci tengo tanto a lui, ma ci sono dei problemi. Io sono molto positiva e dinamica, mi piace fare sport, studiare, uscire e odio non avere nulla da fare. Lui è abbastanza chiuso caratterialmente, preferisce stare in luoghi frequentati da poca gente, è un agricoltore e non ha nessuna passione in particolare. È sempre stato dall'inizio abbastanza geloso nei miei confronti, non ha mai voluto che uscissi con le amiche, poiché crede che se una donna esce con un amica possa avvicinarsi un ragazzo per provarci con lei, mentre all'uomo sia più difficile che si avvicini una donna. Mi manda videochiamate per vedere dove mi trovo, vuole screenshot delle chat con le mie amiche per accertarsi che parlo con loro. Dopo 6 mesi dall'inizio della nostra relazione, dopo continue pressioni dove bastava che non rispondessi ad una chiamata per far scatenare il putiferio, ho nascosto di essere uscita al bar con due amiche e due amici, lo ha scoperto il giorno dopo quando glielo ha detto un suo amico che mi vide. Non avevo il coraggio di dirglielo. Dopo il mio errore la situazione è la stessa, continua a mettermi pressione fino ad oggi. Settimana scorsa sono uscita quasi tutti e 7 giorni per commissioni/visita medica/shopping (con mia madre) e ha detto che non gli sta bene che esco tutti i giorni, ma a me non sta bene che deve controllarmi anche per andare a comprare un pezzo di pane. Ne abbiamo parlato, dice che lui non si fida e che vuole dimostrazioni, e che io non glielo mai date e perciò non riesce a fidarsi e mi chiede di evitare delle cose che gli danno fastidio, cioè tutto ciò che ha a che vedere con l'uscire di casa, "Se esco di meno lui è più felice". Non so come comportarmi, se questa situazione cambierà o è lui ad essere così a prescindere da me. Attendo un vostro parere. Grazie mille!!!
[#1]
Cara Utente,
lei si è fidanzata con un ragazzo che è il suo opposto e che non ha nulla in comunque con lei, stando a quanto ci riferisce: cosa l'ha attratta di preciso in lui?
Ha scambiato al sua possessività per amore?
Per caso ha una storia familiare che le fa sentire che i comportamenti di lui siano accettabili e ha avuto ad esempio un papà possessivo nei confronti di sua mamma o, al contrario, un papà assente, cosa che oggi le fa scambiare la possessività per affetto?
I comportamenti di controllo che il ragazzo sta mettendo in atto nei suoi confronti non appartengono ad un rapporto paritario, ma solo ad un rapporto nel quale una persona è sottomessa al volere e ai desideri dell'altro.
Le pretese di controllo totale su di lei e l'esibizione di un presunto diritto di dettare legge sulla sua vita si sono estese mi sembra ad ogni ambito: questo non è sano nè promettente per il futuro.
La situazione non cambierà in meglio e le richieste di controllo potrebbero anzi intensificarsi, accompagnandosi magari a comportamenti ulteriormente aggressivi nel momento in cui lei si stancherà e deciderà di non acconsentire più ad ogni richiesta di dimostrare la sua lealtà e di dare prova di dov'è e di cosa sta facendo in un dato momento.
In base a quanto racconta la scelta più sana potrebbe essere quella di chiudere questa relazione, focalizzando di preciso cosa la trattiene dal farlo.
Le suggerisco di effettuare qualche colloquio psicologico di persona, magari rivolgendosi al Consultorio Familiare, per ottenere un parere più preciso di quello che le si possa dare online.
E' importante che riceva un aiuto per comprendere come mai ha scelto una persona di questo tipo come suo fidanzato e come mai accetta tutte le sue pretese, sentendosi addirittura in errore se si permette di comportarsi normalmente, cioè come qualsiasi altra ragazza della sua età.
Ci pensi, spero che seguirà il mio consiglio almeno per fare chiarezza.
Un caro saluto,
lei si è fidanzata con un ragazzo che è il suo opposto e che non ha nulla in comunque con lei, stando a quanto ci riferisce: cosa l'ha attratta di preciso in lui?
Ha scambiato al sua possessività per amore?
Per caso ha una storia familiare che le fa sentire che i comportamenti di lui siano accettabili e ha avuto ad esempio un papà possessivo nei confronti di sua mamma o, al contrario, un papà assente, cosa che oggi le fa scambiare la possessività per affetto?
I comportamenti di controllo che il ragazzo sta mettendo in atto nei suoi confronti non appartengono ad un rapporto paritario, ma solo ad un rapporto nel quale una persona è sottomessa al volere e ai desideri dell'altro.
Le pretese di controllo totale su di lei e l'esibizione di un presunto diritto di dettare legge sulla sua vita si sono estese mi sembra ad ogni ambito: questo non è sano nè promettente per il futuro.
La situazione non cambierà in meglio e le richieste di controllo potrebbero anzi intensificarsi, accompagnandosi magari a comportamenti ulteriormente aggressivi nel momento in cui lei si stancherà e deciderà di non acconsentire più ad ogni richiesta di dimostrare la sua lealtà e di dare prova di dov'è e di cosa sta facendo in un dato momento.
In base a quanto racconta la scelta più sana potrebbe essere quella di chiudere questa relazione, focalizzando di preciso cosa la trattiene dal farlo.
Le suggerisco di effettuare qualche colloquio psicologico di persona, magari rivolgendosi al Consultorio Familiare, per ottenere un parere più preciso di quello che le si possa dare online.
E' importante che riceva un aiuto per comprendere come mai ha scelto una persona di questo tipo come suo fidanzato e come mai accetta tutte le sue pretese, sentendosi addirittura in errore se si permette di comportarsi normalmente, cioè come qualsiasi altra ragazza della sua età.
Ci pensi, spero che seguirà il mio consiglio almeno per fare chiarezza.
Un caro saluto,
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#2]
Utente
La ringrazio per la sua risposta, i miei genitori sono separati, con mio padre ho un rapporto abbastanza sereno, ma forse la sua mancanza mi ha portato ad aggrapparmi al mio ragazzo. Di lui mi ha colpito proprio il fatto che c'è sempre stato e non vorrebbe perdermi, mi tiene al centro della sua vita e queste sono delle cose che mi piacciono di lui. La ringrazio vivamente.
[#3]
"forse la sua mancanza mi ha portato ad aggrapparmi al mio ragazzo. Di lui mi ha colpito proprio il fatto che c'è sempre stato e non vorrebbe perdermi"
Se suo padre le manca e le è mancato è possibile che lei scambi la volontà di essere presente sempre e comunque del suo ragazzo per amore e che, anzi, abbia cercato proprio una persona simile per essere sicura di legarsi a qualcuno che non la lascerà mai andare.
Le suggerisco le lettura del libro "Donne che amano troppo", se non l'ha per caso già letto, e ribadisco che le farebbe molto bene confrontarsi con uno psicologo di persona perchè è possibile che colmando le lacune affettive nel rapporto con suo padre lei non abbia più nè bisogno nè interesse verso una persona così controllante e totalizzante nei suoi confronti.
Se suo padre le manca e le è mancato è possibile che lei scambi la volontà di essere presente sempre e comunque del suo ragazzo per amore e che, anzi, abbia cercato proprio una persona simile per essere sicura di legarsi a qualcuno che non la lascerà mai andare.
Le suggerisco le lettura del libro "Donne che amano troppo", se non l'ha per caso già letto, e ribadisco che le farebbe molto bene confrontarsi con uno psicologo di persona perchè è possibile che colmando le lacune affettive nel rapporto con suo padre lei non abbia più nè bisogno nè interesse verso una persona così controllante e totalizzante nei suoi confronti.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 10.9k visite dal 13/05/2019.
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