L'insoddisfazione e la mania del controllo
Buongiorno,
scrivo per chiedere un consiglio. Mi ritrovo a dover affrontare una problematica psicofisica davvero complicata. Soffro di forte mania del controllo in tutto quello che faccio, particolarmente nell'alimentazione. Inoltre, soffro di stitichezza forte, mal di stomaco, ansia. Trovo un po' di sollievo solo dall'esercizio fisico aerobico. Per scaricare la mia frustrazione, mastico continuamente chewing gum, bevo bibite zuccherate, e fumo. Tutto ciò perché mi sento fortemente insoddisfatto della vita che conduco; vorrei aprire i miei orizzonti ad altri interessi, scoprirmi, ma non so da dove cominciare. Vivo solo, lavoro tanto, e a volte mi sento privo di stimoli.
Da dove posso cominciare?
Grazie.
scrivo per chiedere un consiglio. Mi ritrovo a dover affrontare una problematica psicofisica davvero complicata. Soffro di forte mania del controllo in tutto quello che faccio, particolarmente nell'alimentazione. Inoltre, soffro di stitichezza forte, mal di stomaco, ansia. Trovo un po' di sollievo solo dall'esercizio fisico aerobico. Per scaricare la mia frustrazione, mastico continuamente chewing gum, bevo bibite zuccherate, e fumo. Tutto ciò perché mi sento fortemente insoddisfatto della vita che conduco; vorrei aprire i miei orizzonti ad altri interessi, scoprirmi, ma non so da dove cominciare. Vivo solo, lavoro tanto, e a volte mi sento privo di stimoli.
Da dove posso cominciare?
Grazie.
[#1]
Buongiorno,
Lei domanda da dove cominciare e ci dice:
"Soffro di forte mania del controllo in tutto quello che faccio"
a mio avviso dovrebbe prima di tutto capire come mai. Cosa succede se evita di controllare in modo maniacale tutto ciò che La riguarda ?
Per cambiare questa situazione, in ogni caso, io Le suggerisco di rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta per poter operativamente agire sul problema ed essere aiutato a cambiare e a porsi obiettivi sensati e percorribili.
Cordiali saluti,
Lei domanda da dove cominciare e ci dice:
"Soffro di forte mania del controllo in tutto quello che faccio"
a mio avviso dovrebbe prima di tutto capire come mai. Cosa succede se evita di controllare in modo maniacale tutto ciò che La riguarda ?
Per cambiare questa situazione, in ogni caso, io Le suggerisco di rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta per poter operativamente agire sul problema ed essere aiutato a cambiare e a porsi obiettivi sensati e percorribili.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Caro Utente,
le problematiche che lei riferisce sono di natura differente:
- la "mania del controllo" può rappresentare il sintomo di una problematica ansioso-ossessiva (che da qui non possiamo diagnosticare, non avendo conoscenza sufficiente del suo caso);
- l'insoddisfazione per la vita che sta conducendo è probabilmente comprensibile e fondata, dal momento che ci dice che dedica la maggior parte del suo tempo al lavoro e che vive solo: immagino quindi che non abbia una fidanzata (o che sia lontana) e nemmeno degli amici o particolari hobby nei quali investire il suo tempo extra-lavorativo.
I sintomi fisici che riporta (e che devono essere sottoposti al suo medico curante nel caso in cui non l'abbia già fatto, per evitare di non considerarne la possibile natura organica) possono dipendere da entrambi i problemi e cioè possono rappresentare una somatizzazione dell'ansia che prova o del disagio più generale che sta affrontando nel non riuscire ad avere una vita piena e soddisfacente come desidererebbe.
Il sollievo che prova quando svolge attività fisica aerobica e si "scarica" di conseguenza (anche masticando chewing gum) può denotare la presenza di forte tensione psicofisica e di energie che lei non riesce per ora a impiegare in maniera più produttiva, motivo per il quale ha la necessità per l'appunto di "scaricarsi" svolgendo qualche attività di per sè priva di finalità, ma utile allo scopo.
Tutto considerato le consiglio di richiedere una valutazione psicologica del suo stato, da effettuare necessariamente di persona, per stabilire quale sia di preciso il problema e quindi ad esempio se soffra o meno di un disturbo d'ansia, e per capire da cosa nasca la sua difficoltà ad investire le energie in una direzione più congrua rispetto ai suoi desideri.
Una volta compreso qual è e da cosa nasce il problema potrà lavorare per innescare il cambiamento che desidera.
Un caro saluto,
le problematiche che lei riferisce sono di natura differente:
- la "mania del controllo" può rappresentare il sintomo di una problematica ansioso-ossessiva (che da qui non possiamo diagnosticare, non avendo conoscenza sufficiente del suo caso);
- l'insoddisfazione per la vita che sta conducendo è probabilmente comprensibile e fondata, dal momento che ci dice che dedica la maggior parte del suo tempo al lavoro e che vive solo: immagino quindi che non abbia una fidanzata (o che sia lontana) e nemmeno degli amici o particolari hobby nei quali investire il suo tempo extra-lavorativo.
I sintomi fisici che riporta (e che devono essere sottoposti al suo medico curante nel caso in cui non l'abbia già fatto, per evitare di non considerarne la possibile natura organica) possono dipendere da entrambi i problemi e cioè possono rappresentare una somatizzazione dell'ansia che prova o del disagio più generale che sta affrontando nel non riuscire ad avere una vita piena e soddisfacente come desidererebbe.
Il sollievo che prova quando svolge attività fisica aerobica e si "scarica" di conseguenza (anche masticando chewing gum) può denotare la presenza di forte tensione psicofisica e di energie che lei non riesce per ora a impiegare in maniera più produttiva, motivo per il quale ha la necessità per l'appunto di "scaricarsi" svolgendo qualche attività di per sè priva di finalità, ma utile allo scopo.
Tutto considerato le consiglio di richiedere una valutazione psicologica del suo stato, da effettuare necessariamente di persona, per stabilire quale sia di preciso il problema e quindi ad esempio se soffra o meno di un disturbo d'ansia, e per capire da cosa nasca la sua difficoltà ad investire le energie in una direzione più congrua rispetto ai suoi desideri.
Una volta compreso qual è e da cosa nasce il problema potrà lavorare per innescare il cambiamento che desidera.
Un caro saluto,
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#3]
Utente
Esco da una storia di 6 anni con convivenza disastrosa per 3 anni, che aggravava ulteriormente il mio status, unendo le mie ansie e il mio malessere a quello del mio partner. Ho deciso di ripartire da zero, da me stesso. Ho un passato poco felice, ma non so se sia giusto attribuire al mio passato determinate patologie. Sono sempre stato dell'idea che per stare bene con gli altri bisogna imparare a star bene da soli, con se stessi. E' solo un'utopia? ho bisogno degli altri (partner, amici) per stare bene? Mi sono sottoposto a diversi esami, ma tutti hanno escluso cause organiche delle mie patologie gastrointestinali. Pensa che con una terapia psicologica possa migliorare la mia condizione?
Grazie.
Grazie.
[#4]
Anche alla luce di quanto ha aggiunto penso che le sia necessario un percorso psicologico per cambiare la situazione.
Se ha sopportato 3 anni di "convivenza disastrosa" che non ha interrotto sono forse presenti in lei o paure legate all'idea di restare solo o il pensiero di non meritare di essere felice e tutto questo deve essere indagato ed elaborato perchè in futuro lei possa essere finalmente sereno.
Se ha sopportato 3 anni di "convivenza disastrosa" che non ha interrotto sono forse presenti in lei o paure legate all'idea di restare solo o il pensiero di non meritare di essere felice e tutto questo deve essere indagato ed elaborato perchè in futuro lei possa essere finalmente sereno.
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 2.1k visite dal 11/05/2019.
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