Una forte depressione
Buongiorno,
Vi scrivo perché vorrei capire in che modo potrei intervenire per la mia situazione.
Sono cresciuto in un contesto familiare normale nel quale mia madre però, è stata affetta da una forte depressione con componente ansiosa durante la mia prima infanzia, situazione che l'ha portata negli anni ad assumere quotidianamente antidepressivi.
Io ho un carattere introverso e provo un'enorme difficoltà a relazionarmi con le altre persone (nel contesto lavorativo no perché mi trovo in un campo "sicuro") il che riflette sulla mia vita sociale, ho un complesso di inferiorità con scarsa autostima e tendo ad essere molto severo con me stesso dandomi frequentemente del fallito se non ottengo i miei obiettivi. Ho una tremenda paura del rifiuto e vivo davvero male ogni fallimento non limitandomi a provare imbarazzo ma una forte vergogna per me stesso, tendo ad odiare tutte le persone che mi stanno intorno quindi tendo ad isolarmi e non parlare con nessuno. Ogni volta che devo affrontare situazioni non di routine tendo ad assere ansioso, per la maggior parte del tempo tendo ad essere rabbioso ma non aggressivo cercando di mascherare questo lato del mio carattere, faccio quotidianamente uso di erba e saltuariamente alcol e raramente altre sostanze (cocaina ed mdma).
Ho difficoltà ad esprimere gli affetti anche se sono molto empatico, ho difficoltà ad abbracciare le persone (specialmente familiari). Ho spesso sensazioni di vuoto interiore, tristezza infinita e difficoltà a capire la mia identità. Non ho mai tentato il suicidio ma è un pensiero ricorrente.
Ho difficoltà a portare a termine i miei compiti.
Pratico molto sport che aiuta a disciplinarmi e mi dà sollievo per qualche ora post allenamento.
In definitiva vivo male e vorrei sapere come procedere.
Grazie in anticipo
Vi scrivo perché vorrei capire in che modo potrei intervenire per la mia situazione.
Sono cresciuto in un contesto familiare normale nel quale mia madre però, è stata affetta da una forte depressione con componente ansiosa durante la mia prima infanzia, situazione che l'ha portata negli anni ad assumere quotidianamente antidepressivi.
Io ho un carattere introverso e provo un'enorme difficoltà a relazionarmi con le altre persone (nel contesto lavorativo no perché mi trovo in un campo "sicuro") il che riflette sulla mia vita sociale, ho un complesso di inferiorità con scarsa autostima e tendo ad essere molto severo con me stesso dandomi frequentemente del fallito se non ottengo i miei obiettivi. Ho una tremenda paura del rifiuto e vivo davvero male ogni fallimento non limitandomi a provare imbarazzo ma una forte vergogna per me stesso, tendo ad odiare tutte le persone che mi stanno intorno quindi tendo ad isolarmi e non parlare con nessuno. Ogni volta che devo affrontare situazioni non di routine tendo ad assere ansioso, per la maggior parte del tempo tendo ad essere rabbioso ma non aggressivo cercando di mascherare questo lato del mio carattere, faccio quotidianamente uso di erba e saltuariamente alcol e raramente altre sostanze (cocaina ed mdma).
Ho difficoltà ad esprimere gli affetti anche se sono molto empatico, ho difficoltà ad abbracciare le persone (specialmente familiari). Ho spesso sensazioni di vuoto interiore, tristezza infinita e difficoltà a capire la mia identità. Non ho mai tentato il suicidio ma è un pensiero ricorrente.
Ho difficoltà a portare a termine i miei compiti.
Pratico molto sport che aiuta a disciplinarmi e mi dà sollievo per qualche ora post allenamento.
In definitiva vivo male e vorrei sapere come procedere.
Grazie in anticipo
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Gentile Utente,
Se lei vuole cambiare e definire degli obiettivi, quali ad esempio aumentare la sua autostima, io le suggerisco di contattare uno psicologo psicoterapeuta perché ciò che è accaduto nella sua infanzia non è un evento che necessariamente deve segnare una persona. Tuttavia potrebbe creare delle difficoltà a livello di fiducia negli altri, nell ' intimità intesa come relazioni interpersonali profonde e nella vicinanza. Inoltre, le difficoltà sono tutte quelle che ricordano la prima relazione d ' amore.
La rabbia che talvolta una persona può provare è proprio legata non tanto al fatto in sé quanto alla lettura che la persona fa e che vive come il fatto (incomprensione, distacco e perdita).
Cordiali saluti,
Se lei vuole cambiare e definire degli obiettivi, quali ad esempio aumentare la sua autostima, io le suggerisco di contattare uno psicologo psicoterapeuta perché ciò che è accaduto nella sua infanzia non è un evento che necessariamente deve segnare una persona. Tuttavia potrebbe creare delle difficoltà a livello di fiducia negli altri, nell ' intimità intesa come relazioni interpersonali profonde e nella vicinanza. Inoltre, le difficoltà sono tutte quelle che ricordano la prima relazione d ' amore.
La rabbia che talvolta una persona può provare è proprio legata non tanto al fatto in sé quanto alla lettura che la persona fa e che vive come il fatto (incomprensione, distacco e perdita).
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 718 visite dal 08/05/2019.
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