Rapporto di coppia, disturbo ossessivo compulsivo, dermatillomania
Buona sera,
Ho 32 anni, soffro di doc (dermatillomania per la precisione, o meglio è come si manifesta maggiormente il mio disturbo ossessivo compulsivo ma è con me a 360 gradi 24h al giorno, in tutto quello che faccio e in quello che dico).
Ho passato anni ed anni a confrontarmi con psicologi e psichiatri, ho anche assunto farmaci per un periodo ma non é servito.
I progressi ottenuti (dopo circa 15 anni in balia di questa patologia) li ho ottenuti soltanto iniziando a studiare questa malattia, nello specifico l'ultimo libro che ho letto è "il cervello bloccato".
Ho compreso che il mio cervello mi manda dei "messaggi falsi", ho compreso che il tutto è dovuto ad uno squilibrio chimico di alcune aree che si "surrriscaldano", ho capito che devo allenarmi a riconoscere i segnali di allarme che il mio corpo mi manda per farmi scivolare di dosso le ossessioni e resistere alle compulsioni.
Mi sto allenando, resito, miglioro, cado, ci riprovo, resisto di più e avanti... Quello che vorrei sapere è come far pesare il meno possibile questa cosa sul mio compagno, dopo una giornata concentrata a "non cadere nel doc" non sono sempre "affabile", se per il tipo di doc che ho mi ferisco faccio addirittura fatica a farmi toccare perchè non mi sento desiderabile, ovviamente questa cosa si è riflessa sull'intimita' di coppia ed il mio compagno fa fatica ad eccitarsi con me (pensando ad altre donne al di fuori della relazione non ha problemi, questo me lo ha detto lui), tutto questo lo comprendo, la "malattia" non può eccitare. Mi sto domandando come accelerare i miei progressi per cadere il meno possibile preda delle emozioni che mi portano ad eseguire le compulsioni del doc. Nel dettaglio, come resistere quando mi sento stanca fisicamente e mentalmente? Come resistere quando mi sento ferita emotivamente? Al momento riesco ad esser razionale e ad identificare ciò che mi scatena le compulsioni ma sopratutto quando non mi sento desiderata dal mio compagno le compulsioni faccio una fatica immensa a controllarle e viceversa :il mio compagno tanto più io cedo alle compulsioni tanto più si allontana da me, un cane che si morde la coda insomma. A volte credo che, anche se devo contare solo su di me per guarire del tutto, lo stare con una persona che abbia voglia di me "al di la del doc" renderebbe tutto più semplice e veloce... Più che una soluzione vi chiedo un parere sulla mia situazione, a volte quando il mio compagno non mi parla (perchè irritato da qualcosa che ho detto o fatto) pur sapendo che mi sta spingendo nelle "braccia del doc" ho il pensiero di lasciarlo perchè penso che prima o poi potrebbe portarmi a distruggermi.
Grazie ancora buona serata
Ho 32 anni, soffro di doc (dermatillomania per la precisione, o meglio è come si manifesta maggiormente il mio disturbo ossessivo compulsivo ma è con me a 360 gradi 24h al giorno, in tutto quello che faccio e in quello che dico).
Ho passato anni ed anni a confrontarmi con psicologi e psichiatri, ho anche assunto farmaci per un periodo ma non é servito.
I progressi ottenuti (dopo circa 15 anni in balia di questa patologia) li ho ottenuti soltanto iniziando a studiare questa malattia, nello specifico l'ultimo libro che ho letto è "il cervello bloccato".
Ho compreso che il mio cervello mi manda dei "messaggi falsi", ho compreso che il tutto è dovuto ad uno squilibrio chimico di alcune aree che si "surrriscaldano", ho capito che devo allenarmi a riconoscere i segnali di allarme che il mio corpo mi manda per farmi scivolare di dosso le ossessioni e resistere alle compulsioni.
Mi sto allenando, resito, miglioro, cado, ci riprovo, resisto di più e avanti... Quello che vorrei sapere è come far pesare il meno possibile questa cosa sul mio compagno, dopo una giornata concentrata a "non cadere nel doc" non sono sempre "affabile", se per il tipo di doc che ho mi ferisco faccio addirittura fatica a farmi toccare perchè non mi sento desiderabile, ovviamente questa cosa si è riflessa sull'intimita' di coppia ed il mio compagno fa fatica ad eccitarsi con me (pensando ad altre donne al di fuori della relazione non ha problemi, questo me lo ha detto lui), tutto questo lo comprendo, la "malattia" non può eccitare. Mi sto domandando come accelerare i miei progressi per cadere il meno possibile preda delle emozioni che mi portano ad eseguire le compulsioni del doc. Nel dettaglio, come resistere quando mi sento stanca fisicamente e mentalmente? Come resistere quando mi sento ferita emotivamente? Al momento riesco ad esser razionale e ad identificare ciò che mi scatena le compulsioni ma sopratutto quando non mi sento desiderata dal mio compagno le compulsioni faccio una fatica immensa a controllarle e viceversa :il mio compagno tanto più io cedo alle compulsioni tanto più si allontana da me, un cane che si morde la coda insomma. A volte credo che, anche se devo contare solo su di me per guarire del tutto, lo stare con una persona che abbia voglia di me "al di la del doc" renderebbe tutto più semplice e veloce... Più che una soluzione vi chiedo un parere sulla mia situazione, a volte quando il mio compagno non mi parla (perchè irritato da qualcosa che ho detto o fatto) pur sapendo che mi sta spingendo nelle "braccia del doc" ho il pensiero di lasciarlo perchè penso che prima o poi potrebbe portarmi a distruggermi.
Grazie ancora buona serata
[#1]
Gentile signora,
io non so quali tipi di terapie ha fatto fin qui nè quali farmaci ha provato, ma Lei ha sperimentato che il DOC è davvero una patologia piuttosto complessa e a volte resistente nei trattamenti.
Lei stessa scrive: "I progressi ottenuti (dopo circa 15 anni in balia di questa patologia) li ho ottenuti soltanto iniziando a studiare questa malattia, nello specifico l'ultimo libro che ho letto è "il cervello bloccato"."
Se dopo quindici anni Lei non ha ancora trovato una soluzione, nonostante diverse terapie in cui lo psicoterapeuta era presente con Lei e La conosceva, come possiamo da qui dirLe come fare?
Le domande che Lei pone sono domande da psicoterapia, quindi deve porLe allo psicoterapeuta. Attualmente Lei sta seguendo una psicoterapia?
Ci sono delle prescrizioni nella psicoterapia, ma le prescrizioni comportamenti devono essere date ad un paziente che il professionista conosce direttamente (cosa fare e cosa NO).
Cordiali saluti,
io non so quali tipi di terapie ha fatto fin qui nè quali farmaci ha provato, ma Lei ha sperimentato che il DOC è davvero una patologia piuttosto complessa e a volte resistente nei trattamenti.
Lei stessa scrive: "I progressi ottenuti (dopo circa 15 anni in balia di questa patologia) li ho ottenuti soltanto iniziando a studiare questa malattia, nello specifico l'ultimo libro che ho letto è "il cervello bloccato"."
Se dopo quindici anni Lei non ha ancora trovato una soluzione, nonostante diverse terapie in cui lo psicoterapeuta era presente con Lei e La conosceva, come possiamo da qui dirLe come fare?
Le domande che Lei pone sono domande da psicoterapia, quindi deve porLe allo psicoterapeuta. Attualmente Lei sta seguendo una psicoterapia?
Ci sono delle prescrizioni nella psicoterapia, ma le prescrizioni comportamenti devono essere date ad un paziente che il professionista conosce direttamente (cosa fare e cosa NO).
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.8k visite dal 06/05/2019.
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