Come vive un bambino di 18 mesi la lontananza del papà per lavoro?
Salve, ho un bambino di 18 mesi, mio marito lavora a 1000 km di distanza e ci vediamo circa una volta al mese per qualche giorno. Il bambino fino a qualche mese fa non sembrava avere particolari reazioni rispetto alla lontananza del papà. Colpiva un po' il fatto che quando il papà ritornava il bambino sembrava un po' irrigidito, non si lasciava andare subito, era come se dovesse ri-familiarizzare col papà che non aveva visto per tanti giorni. Mi sono sempre chiesta il perché di questa reazione, in fondo ogni sera il bambino sente telefonicamente la voce del papà.
Dall'ultima volta che mio marito è partito invece ho notato nuove reazioni nel bambino. I primi giorni lo nominava spesso, per esempio quando si svegliava lo chiamava ed io gli spiegavo che il papà è lontano per lavoro ma presto tornerà per giocare con lui. Poi ha iniziato a nominarlo sempre meno, quando la sera squilla il telefono dice "papà" ma poi non vuole sentire il papà al telefono e se metto il vivavoce sembra ignorarlo. Risponde più raramente agli stimoli che gli dà il papà telefonicamente.
Inoltre già da qualche giorno prima che il papà partisse il bambino ha iniziato a mostrarsi in alcuni momenti di cattivo umore. Con la partenza questo aspetto si è accentuato, in questi giorni capita spesso che emetta urli isterici apparentemente senza una motivazione, in altri casi urla per esprimere un bisogno o una richiesta concreta, per esempio se desidera un oggetto particolare (il suo vocabolario è fatto di poche paroline).
Mi chiedo come possa vivere un bambino di 18 mesi questa presenza intermittente del papà e se le reazioni che ho osservato possono essere riconducibili alla lontananza del papà. Sottolineo che mio marito quando è presente è molto affettuoso col bambino, che a sua volta è molto affezionato al papà, lo cerca e lo chiama spesso. Ma poi la lontananza sembra rompere questo equilibrio, che mio marito ogni volta deve riconquistare.
Mi chiedo se possono esserci degli effetti sullo sviluppo affettivo del bambino e come posso gestire al meglio questa situazione.
Grazie delle risposte che vorrete fornirmi.
Dall'ultima volta che mio marito è partito invece ho notato nuove reazioni nel bambino. I primi giorni lo nominava spesso, per esempio quando si svegliava lo chiamava ed io gli spiegavo che il papà è lontano per lavoro ma presto tornerà per giocare con lui. Poi ha iniziato a nominarlo sempre meno, quando la sera squilla il telefono dice "papà" ma poi non vuole sentire il papà al telefono e se metto il vivavoce sembra ignorarlo. Risponde più raramente agli stimoli che gli dà il papà telefonicamente.
Inoltre già da qualche giorno prima che il papà partisse il bambino ha iniziato a mostrarsi in alcuni momenti di cattivo umore. Con la partenza questo aspetto si è accentuato, in questi giorni capita spesso che emetta urli isterici apparentemente senza una motivazione, in altri casi urla per esprimere un bisogno o una richiesta concreta, per esempio se desidera un oggetto particolare (il suo vocabolario è fatto di poche paroline).
Mi chiedo come possa vivere un bambino di 18 mesi questa presenza intermittente del papà e se le reazioni che ho osservato possono essere riconducibili alla lontananza del papà. Sottolineo che mio marito quando è presente è molto affettuoso col bambino, che a sua volta è molto affezionato al papà, lo cerca e lo chiama spesso. Ma poi la lontananza sembra rompere questo equilibrio, che mio marito ogni volta deve riconquistare.
Mi chiedo se possono esserci degli effetti sullo sviluppo affettivo del bambino e come posso gestire al meglio questa situazione.
Grazie delle risposte che vorrete fornirmi.
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Gentile Utente,
Quello che descrive è del tutto normale. È ovvio che il bambino è attaccato al papà ma se la figura di attaccamento va via, possono esserci diverse reazioni. Una di queste è proprio quella di ricominciare a fidarsi nuovamente quando il papà ritorna e di protestare quando va via.
Se la Sua domanda si riferisce comunque all' avere traumi in futuro la risposta è no. Col bimbo c ' è lei. È lei la figura principale di attaccamento per il bambino cioè colei che lo rassicura davanti alle separazioni.
Ma è normale che il bimbo soffra nelle separazioni. Lo fanno anche gli adulti.
Cordiali saluti,
Quello che descrive è del tutto normale. È ovvio che il bambino è attaccato al papà ma se la figura di attaccamento va via, possono esserci diverse reazioni. Una di queste è proprio quella di ricominciare a fidarsi nuovamente quando il papà ritorna e di protestare quando va via.
Se la Sua domanda si riferisce comunque all' avere traumi in futuro la risposta è no. Col bimbo c ' è lei. È lei la figura principale di attaccamento per il bambino cioè colei che lo rassicura davanti alle separazioni.
Ma è normale che il bimbo soffra nelle separazioni. Lo fanno anche gli adulti.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 814 visite dal 06/05/2019.
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