Dipendenza
Buongiorno. Sono fidanzata con un ragazzo di 22 anni ormai da 3 anni e da poco anche lui è riuscito ad appurare un suo problema: ha una sorta di dipendenza dal suo migliore amico. Vi spiego meglio: le sue parole e i suoi comportamenti non derivano da un suo pensiero, bensì da quello del suo amico. Il mio fidanzato lo cerca addirittura con lo sguardo ma per svariatissime ragioni sono certa che non sia omosessuale. Questo, secondo me, deriva dal fatto che il mio fidanzato non abbia mai avuto un padre e che quindi abbia sviluppato un... asservimento nei confronti del suo migliore amico proprio per questo motivo, vedendolo come una figura più forte . Ora le cose sembrano migliorare (da quando ha appurato di avere questo tipo di problema) e mi ha detto testuali parole: da solo però non riesco a cambiare questa cosa, ho bisogno di crescere e imparare e ho bisogno di te per farlo.
Aggiungo che il mio fidanzato brilla di una luce diversa quando è lontano da questo suo amico: lo vedo sé stesso, lo vedo più felice. Trattasi a mio parere di rapporto tossico.
Detto ciò, cosa pensate che io possa fare per poterlo aiutare (oltre che cercare di fargli capire dove sbaglia)? Delle sedute da uno psicologo aiuterebbero, ovviamente, ma prima di tutto voglio iniziare ad aiutarlo io. Grazie per aver letto.
Aggiungo che il mio fidanzato brilla di una luce diversa quando è lontano da questo suo amico: lo vedo sé stesso, lo vedo più felice. Trattasi a mio parere di rapporto tossico.
Detto ciò, cosa pensate che io possa fare per poterlo aiutare (oltre che cercare di fargli capire dove sbaglia)? Delle sedute da uno psicologo aiuterebbero, ovviamente, ma prima di tutto voglio iniziare ad aiutarlo io. Grazie per aver letto.
[#1]
Gentile ragazza,
Come facciamo a sapere che questa autodiagnosi sia corretta? E poi se Lei fosse in grado di aiutare il suo fidanzato lo avrebbe già fatto. Non crede?
Questa amicizia crea problemi nella coppia?
Come mai parla di dipendenza?
Come facciamo a sapere che questa autodiagnosi sia corretta? E poi se Lei fosse in grado di aiutare il suo fidanzato lo avrebbe già fatto. Non crede?
Questa amicizia crea problemi nella coppia?
Come mai parla di dipendenza?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Utente
Grazie per la riposta immediata! Ovviamente non essendo qualificata non posso confermare con certezza medica che sia così, ma non sono l’unica a pensarla in questa maniera. Sicuramente mi farebbe piacere avere la certezza, per l’appunto, medica.
Io lo aiuto per quel che posso e l’ho anche aiutato ad accettare il problema e ad affermare che fosse effettivamente un problema (perché anche lui stesso sa che c’è qualcosa che non va).
Vorrei chiarire che non è l’amicizia in sé che crea problemi, perché sono la prima a volere che questa amicizia duri una vita intera ma è il fatto che il mio fidanzato viva nell’ombra del suo migliore amico, senza far affermare la sua personalità! (Solo in sua presenza)
Ringrazio nuovamente
Io lo aiuto per quel che posso e l’ho anche aiutato ad accettare il problema e ad affermare che fosse effettivamente un problema (perché anche lui stesso sa che c’è qualcosa che non va).
Vorrei chiarire che non è l’amicizia in sé che crea problemi, perché sono la prima a volere che questa amicizia duri una vita intera ma è il fatto che il mio fidanzato viva nell’ombra del suo migliore amico, senza far affermare la sua personalità! (Solo in sua presenza)
Ringrazio nuovamente
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 758 visite dal 05/05/2019.
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