Crisi d'età precoce

Ciao, sto cercando pareri da professionisti riguardo la situazione che sto vivendo.

Sono cresciuto in un piccolo paese, questo mi ha portato varie problematiche come l'essere "poco sveglio", aver avuto pochi contatti con il mondo, essere timido e perdere la verginità in ritardo (20 anni), e in generale purtroppo a perdere tante occasioni.

La situazione è iniziata, seppur lentamente, a migliorare proprio a 20 anni quando mi sono spostato in una città.
Tuttavia dai 19 anni ai 24 ho sofferto di DAP, e al tempo ho dovuto prendere i relativi farmaci e fare la psicoterapia.

Oggi però che ho 28 anni , seppur sto benissimo e riesco a fare cose per me impensabili fino a qualche anno fa...
Provo una sensazione di lieve disagio, un disagio dovuto dal vedere ragazzi sui 20 anni che si divertono, si divertono in modi che io non ho potuto.. sia per il DAP, sia per la timidezza/insicurezza che mi portavo dietro.

Il fatto è che oggi mi sento un'altra persona, sono cambiato tantissimo, però sento questa mancanza.. E' come se sento di aver buttato gli anni "migliori" della mia vita, darei di tutto per tornare a 20 anni con la testa che ho oggi (eh lo so, si sente spesso).

Dico tutto questo perchè da qualche mese ho messo da parte il mio lavoro con la decisione di voler dedicarmi al divertimento per un pò, fosse anche solo uno, due anni. (Nota: Divertimento inteso come esperienze di vita/lavorative che avrei voluto provare).

A volte è strano perchè nelle situazioni di "divertimento" trovo ragazzi che hanno 5-6 anni meno di me in media, e sembra un pò di sentirsi fuori posto. Considerato che molti miei coetanei sono già accasati, alcuni con figli.

E vedo che loro, i miei coetanei, nonostante spesso neanche loro hanno avuto quelle esperienze (magari per lavoro ecc), non hanno questa fame , questo desiderio di scoprire la vita, di fare di provare.

Per me è come se avendo rimosso in buona parte la timidezza e togliendo le catene del DAP avessi riscoperto una nuova linfa vitale e voglio vivermela, anche se la società sembra ti guardi di mal occhio, come se ci fosse un età per tutto e io già sono fuori range.

Volevo avere un vostro parere su questa situazione, se secondo voi è normale che sto vivendo tutto ciò e se seguendo questa nuova linfa riuscirò a placare questa sensazione. Certo fare le medesime esperienze a 28 anni non è come farle a 20, ma meglio di niente.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile Utente,

se è vero che per alcune esperienze della vita è normale o preferibile farle ad una certa età e non ad un'altra, è comprensibile la Sua voglia di sperimentare ciò che si è perso nel passato. Lei ha descritto anche le ragioni di questo ritardo, ma vorrei incoraggiarLa a vedere un aspetto positivo di tutto ciò: Lei si è lasciato alle spalle tutto ciò, sta recuperando e vivendo meglio, facendo ciò che Le piace.
Perchè crearsi allora dei problemi, se tutto fila liscio?
Per quanto riguarda il disagio che sente in compagnia di persone più giovani, può scegliere di lascialo perdere.
E' così importante per Lei ciò che pensano gli altri ("anche se la società sembra ti guardi di mal occhio, come se ci fosse un età per tutto e io già sono fuori range.")?

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#2]
Utente
Utente
Salve Dottoressa Angela, scusi se rispondo in notevole ritardo ma ho avuto contrattempi in famiglia.

Beh si sono un pò influenzato dal giudizio, e forse è un piccolo rimasuglio del me del passato (che sta svanendo ma ci vuole tempo).
Sono influenzato anche dal giudizio verso me stesso a dire il vero.
Nel senso come dicevo vedo coetanei sposati da 2-3 anni in procinto di fare un mutuo e magari già con qualche figlio a carico e io invece sto appena iniziando il mio percorso.
Immagino un pò di disagio può essere normale, è un disagio da ritardo temporale.

Tuttavia questo parziale disagio non mi sta fermando, sto insistendo nel percorso. Ieri ho fatto un planning con le attività da fare da qui ai prossimi due anni.
Sono attività che mi permetteranno allo stesso tempo di fare quelle esperienze che desidero fare e di mantenermi da solo, dato che non voglio dipendere da nessuno.

Ho riscoperto anche un mio lato artistico che avevo seppellito sotto le macerie.
La cosa più strana è che.. mi sento dannatamente tranquillo! Se anni fa tutta questa incertezza del domani mi terrorizzava e mi scatenava crisi di panico oggi non ha più modo di danneggiarmi, è come se sentissi che tutto andrà bene e che troverò comunque una soluzione, nonostante davvero non ho sicurezze.

E' piacevole per me iniziare a notare in giro altre persone che stanno vivendo il mio stesso percorso di svolta, anche chi a 35 chi a 40 anni, mi fa sentire bene, meno solo, più compreso.

Volevo chiederle Dottoressa Angela a parer suo, una volta che avrò completato questo periodo di "compensazione di esperienze mancate" , secondo lei la mia mente accetterà queste esperienze nel mio background come un qualcosa di vissuto a prescindere che sia avvenuto a 20 anni o 28 o comunque rimarrà quel buco temporale fastidioso?
Comprendo che può essere una domanda difficile/anomala, ma al momento è l'unico dubbio che occasionalmente mi si pone. Dubbio che ovviamente non arresterà il mio percorso.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
"secondo lei la mia mente accetterà queste esperienze nel mio background come un qualcosa di vissuto a prescindere che sia avvenuto a 20 anni o 28 o comunque rimarrà quel buco temporale fastidioso?"

Gentile Utente,

la mente umana è molto adattabile e soprattutto non veniamo distrutti per brutte esperienze che purtroppo possono capitare, e neppure per esperienze "mancate".

Il vero problema è che Lei percepisce un "ritardo"; forse Lei non era pronto per fare prima queste esperienze, chi può dirlo?
In ogni caso, si senta libero, perchè è Lei che si giudica, perchè oggi anche la società è molto più aperta ma tenga presente che con questo giudizio contro se stesso può crearsi molti problemi e bloccarsi (perchè si sentirà indegno e diverso).

Cordiali saluti,