Somatizzazione sul petto zona cuore
Gentile.mi dottori,
chiedo già scusa se il quesito sarà molto lungo ma cercherò di riassumere il più possibile.
Sono un ragazzo di 22 e non ho mai baciato o fatto sesso con una ragazza o avuto una qualsiasi relazione fino a pochi mesi fa (dicembre scorso, per l'esattezza). Capirete anche voi che mi sento un pochino in ritardo rispetto alle "tempistiche normali" e penso che questo aspetto sia una delle cause della condizione in cui mi trovo e che vi vado a spiegare.
Al secondo anno di università ho conosciuto una ragazza di un anno più piccola di me e già felicemente fidanzata (da 3 anni per la precisione): è nata una normale amicizia tra colleghi di studi senza alcun accenno di altro fino però ai primi di dicembre dell'anno scorso quando lei mi ha detto di avere una cotta per me... di li a poco abbiamo cominciato questa relazione "clandestina" in cui lei diceva di essere innamorata di me mentre io ero un po' sopraffatto da questa storia, è scappato qualche "ti amo" anche da parte mia (e mi sono chiesto se fosse vero oppure lo dicessi solo preso dalla situazione, anche perché io non credo di averlo mai provato ed ho paura di non riconoscerlo). La relazione "ufficiosa" è finita da febbraio circa ma, dopo un periodo di forti alti e bassi, ultimamente siamo in ottimissimi rapporti, come dei migliori amici insomma, ci aiutiamo e ci diciamo tutto perché ci vogliamo entrambi molto bene (in maniera sincerissima) e non nascondo che ogni tanto, (per piacere e pura attrazione fisica) facciamo sesso anche se lei rimane sempre fidanzata con lo stesso ragazzo.
Questa situazione chiaramente mi ha generato e mi genera ancora un po' qualche tensione a livello emotivo (e credo sia normale) ma il bene che le voglio e quanto è importante per me è decisamente più forte della possibilità che le nostre strade si dividano, cosa che nessuno di noi vuole.
Ora il dunque: da quando abbiamo cominciato ad avvicinarci (novembre) ho cominciato ad avvertire un dolore somatico in alto a sinistra nel petto, in zona cuore, che si presenta come un senso di oppressione che all'inizio era saltuario (capitava anche nei momenti in cui ero tranquillo) ma ultimamente mi salta fuori (con insieme anche una discreta rigidità del braccio sinistro) nei momenti di stress o quando penso a questa situazione con lei (che comunque porta con sé un pochino di tensione, dubbi o domande) e alcune volte sento anche delle palpitazioni. Ho avuto anche dei casi di attacco di panico per paura che il mio cuore si rovinasse o smettesse di battere...
Le domande che mi pongo sono: da cosa dipende questo mio fastidio, sia a livello fisico che psichico???
Perché somatizzo proprio in quella zona ed è un po' normale farlo oppure è completamente sbagliato? Sono in questa situazione perché magari il mio subconscio vuole una storia normale alla luce del sole come non ho avuto mai in vita mia?
Mi scuso ancora per la lunghezza del quesito e vi ringrazio in anticipo per la gentile risposta.
chiedo già scusa se il quesito sarà molto lungo ma cercherò di riassumere il più possibile.
Sono un ragazzo di 22 e non ho mai baciato o fatto sesso con una ragazza o avuto una qualsiasi relazione fino a pochi mesi fa (dicembre scorso, per l'esattezza). Capirete anche voi che mi sento un pochino in ritardo rispetto alle "tempistiche normali" e penso che questo aspetto sia una delle cause della condizione in cui mi trovo e che vi vado a spiegare.
Al secondo anno di università ho conosciuto una ragazza di un anno più piccola di me e già felicemente fidanzata (da 3 anni per la precisione): è nata una normale amicizia tra colleghi di studi senza alcun accenno di altro fino però ai primi di dicembre dell'anno scorso quando lei mi ha detto di avere una cotta per me... di li a poco abbiamo cominciato questa relazione "clandestina" in cui lei diceva di essere innamorata di me mentre io ero un po' sopraffatto da questa storia, è scappato qualche "ti amo" anche da parte mia (e mi sono chiesto se fosse vero oppure lo dicessi solo preso dalla situazione, anche perché io non credo di averlo mai provato ed ho paura di non riconoscerlo). La relazione "ufficiosa" è finita da febbraio circa ma, dopo un periodo di forti alti e bassi, ultimamente siamo in ottimissimi rapporti, come dei migliori amici insomma, ci aiutiamo e ci diciamo tutto perché ci vogliamo entrambi molto bene (in maniera sincerissima) e non nascondo che ogni tanto, (per piacere e pura attrazione fisica) facciamo sesso anche se lei rimane sempre fidanzata con lo stesso ragazzo.
Questa situazione chiaramente mi ha generato e mi genera ancora un po' qualche tensione a livello emotivo (e credo sia normale) ma il bene che le voglio e quanto è importante per me è decisamente più forte della possibilità che le nostre strade si dividano, cosa che nessuno di noi vuole.
Ora il dunque: da quando abbiamo cominciato ad avvicinarci (novembre) ho cominciato ad avvertire un dolore somatico in alto a sinistra nel petto, in zona cuore, che si presenta come un senso di oppressione che all'inizio era saltuario (capitava anche nei momenti in cui ero tranquillo) ma ultimamente mi salta fuori (con insieme anche una discreta rigidità del braccio sinistro) nei momenti di stress o quando penso a questa situazione con lei (che comunque porta con sé un pochino di tensione, dubbi o domande) e alcune volte sento anche delle palpitazioni. Ho avuto anche dei casi di attacco di panico per paura che il mio cuore si rovinasse o smettesse di battere...
Le domande che mi pongo sono: da cosa dipende questo mio fastidio, sia a livello fisico che psichico???
Perché somatizzo proprio in quella zona ed è un po' normale farlo oppure è completamente sbagliato? Sono in questa situazione perché magari il mio subconscio vuole una storia normale alla luce del sole come non ho avuto mai in vita mia?
Mi scuso ancora per la lunghezza del quesito e vi ringrazio in anticipo per la gentile risposta.
[#1]
Buongiorno,
i sintomi che percepisce e che sono sfociati in attacchi di panico potrebbero essere frutto dell'ansia.
Lei stesso afferma che questa relazione le crea dubbi, domande e tensione.
L'ansia è una risposta fisiologica che si sviluppa quando percepiamo una possibile minaccia ad un nostro scopo (la nostra sopravvivenza, mantenere una buona autostima o reputazione, ad esempio) e comporta l'insorgenza di sintomi fisici quali tachicardia, mancanza d'aria, parestesie, ecc...
Provi a riflettere su questo aspetto e comunque non disdegni una visita medica per escludere eventuali problematiche di origine fisica.
Cari saluti
i sintomi che percepisce e che sono sfociati in attacchi di panico potrebbero essere frutto dell'ansia.
Lei stesso afferma che questa relazione le crea dubbi, domande e tensione.
L'ansia è una risposta fisiologica che si sviluppa quando percepiamo una possibile minaccia ad un nostro scopo (la nostra sopravvivenza, mantenere una buona autostima o reputazione, ad esempio) e comporta l'insorgenza di sintomi fisici quali tachicardia, mancanza d'aria, parestesie, ecc...
Provi a riflettere su questo aspetto e comunque non disdegni una visita medica per escludere eventuali problematiche di origine fisica.
Cari saluti
Dr. Massimiliano Iacucci - Psicoterapeuta Cognitivo Comportamentale
https://www.ordinepsicologilazio.it/albo/massimilianoiacucci/
[#2]
Utente
Gent.mo Dr. Massimiliano Iacucci,
la ringrazio innanzitutto per la gentile risposta.
Avrei solo un'ulteriore domanda da farle: come scritto anche nel mio primo messaggio, ho già fatto un controllo da un cardiologo a dicembre scorso, dove lo specialista tramite elettrocardiogramma e ecocardiogramma ha trovato tutto in regola, consigliandomi solo di fare un Holter cardiaco di 24h nel caso in cui i sintomi fossero continuati.
Mi sono deciso e farò l'Holter a breve, a giorni, ma nel frattempo volevo chiederle se secondo lei questo stress/ansia e questi sintomi possono a lungo andare farmi fisicamente male per davvero, magari al cuore (che è l'aspetto che mi preoccupa di più).
La ringrazio in anticipo per la risposta.
Un cordiale saluto.
la ringrazio innanzitutto per la gentile risposta.
Avrei solo un'ulteriore domanda da farle: come scritto anche nel mio primo messaggio, ho già fatto un controllo da un cardiologo a dicembre scorso, dove lo specialista tramite elettrocardiogramma e ecocardiogramma ha trovato tutto in regola, consigliandomi solo di fare un Holter cardiaco di 24h nel caso in cui i sintomi fossero continuati.
Mi sono deciso e farò l'Holter a breve, a giorni, ma nel frattempo volevo chiederle se secondo lei questo stress/ansia e questi sintomi possono a lungo andare farmi fisicamente male per davvero, magari al cuore (che è l'aspetto che mi preoccupa di più).
La ringrazio in anticipo per la risposta.
Un cordiale saluto.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1.7k visite dal 27/04/2019.
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