Depersonalizzazione, ansia, confusione

Salve, sono un ragazzo di 20 anni che da più di un anno vive una situazione particolare. Tutto inizia con un episodio di attacco di panico, in estate 2017, talmente lieve da non averlo riconosciuto come tale. Il primo attacco di panico vero e proprio, confuso con attacco di cuore, avviene durante il test di ingresso universitario(studio medicina). Anche questo lo ignoro( era mia abitudine affrontare i problemi in questo modo, ignorandoli come fa un bambino, fingendo che non ci fossero). Dopo qualche settimana, durante una serata tra parenti, per qualche secondo ho un episodio di depersonalizzazione, anche questo ignorato in seguito. Dopo qualche giorno da tale evento ho un intenso attacco di panico, evento scatenante della depenalizzazione persistente. Per i primi mesi dall'evento, caratterizzati da confusione, forse senso di sdoppiamento, non faccio nulla. Convivo con i sintomi. Arrivo a stare molto male e decido che è il caso di consultare uno specialista. Per un anno faccio psicoterapia con una psicologa. Lei non ha mai voluto riconoscere che ciò di cui soffro è dep. (credo per incapacità di trattarla). Spariti gli attacchi di panico e diventati più lievi gli episodi di dep. ho interrotto la terapia per cause economiche. Ora il senso di sdoppiamento è molto lieve ma avverto sintomi nuovi: confusione, tristezza perenne, paura( ho il timore di essere pazzo, di poter perdere il controllo e fare del male a qualcuno), un senso di vuoto, mi sento come se potessi giudicare me stesso dall'esterno ( ma non avverto sdoppiamento). La psicologa parlava di un super io molto "sviluppato" in me, predominante. Vorrei avere consigli su come affrontare questa nuova fase. Riesco a studiare, ad avere relazioni sociali ma la sensazione sgradevole, quella di confusione e paura, rimane sullo sfondo, è sempre presente. Confusione e smarrimento.