Ansia con le ragazze e situazioni fuori dalla routine
Salve! Ho 22 anni, premetto che sto andando da uno psicoterapeuta per risolvere l'ansia da prestazione sessuale. Da un test della personalità è risultato che ho un adulto molto alto (entro i canoni massimi), un bambino adattato troppo alto e di conseguenza un bambino libero basso. Nel weekend devo uscire con una ragazza e ho un po' d'ansia, non riesco a capire da cosa deriva. Non sto cercando una ragazza, sto bene single, ma se ne trovassi una con cui vado d'accordo e c'è attrazione sarei disposto a frequentarla, ma senza fidanzamenti troppo seri. Non ho paura dei rifiuti delle ragazze, dico davvero, e nonostante ciò mi viene un ansia che non capisco da cosa derivi, non è legata alla sfera sessuale ne ai sentimenti (la conosco a malapena la ragazza e la stessa cosa mi succede con tutte le ragazze). È come se ogni volta che dovessi fare qualcosa di diverso dalle mie abitudini si creasse un disagio in me. Sono consapevole del fatto che sia un ansia ingiustificata e mi sento sciocco a provarla poiché non ha senso.
Ci tengo a precisare che non sto parlando di ansia da prestazione poiché non è il caso (almeno imminente) di questa ragazza e comunque sto lavorando per risolvere la cosa con un vostro collega. Come posso gestire la cosa? Grazie in anticipo!
Ci tengo a precisare che non sto parlando di ansia da prestazione poiché non è il caso (almeno imminente) di questa ragazza e comunque sto lavorando per risolvere la cosa con un vostro collega. Come posso gestire la cosa? Grazie in anticipo!
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Gentile Utente,
se è già in terapia, dovrebbe domandare al Collega col quale sta facendo il trattamento come poter gestire l'ansia, anche perchè le problematiche ansiose sono molto veloci da trattare.
Invece, portare la terapia al di fuori del setting e della cura non va bene. E questo servizio serve, casomai, per chiedere un secondo parere, non per chiedere come gestire se si è già in terapia. Come si trova con il Collega?
Inoltre, Lei scrive: "È come se ogni volta che dovessi fare qualcosa di diverso dalle mie abitudini si creasse un disagio in me. Sono consapevole del fatto che sia un ansia ingiustificata e mi sento sciocco a provarla poiché non ha senso."
L'ansia non è mai ingiustificata, perchè se Lei prova un'emozione non è a caso. E giudicarsi, sentendosi sciocco, non aiuta.
Si possono ipotizzare molte spiegazioni riguardo ques'ansia, ma concordo con Lei che il focus deve essere su come risolvere il problema, cosa che può fare in terapia, dal momento che questa è proprio la finalità della terapia stessa.
Cordiali saluti,
se è già in terapia, dovrebbe domandare al Collega col quale sta facendo il trattamento come poter gestire l'ansia, anche perchè le problematiche ansiose sono molto veloci da trattare.
Invece, portare la terapia al di fuori del setting e della cura non va bene. E questo servizio serve, casomai, per chiedere un secondo parere, non per chiedere come gestire se si è già in terapia. Come si trova con il Collega?
Inoltre, Lei scrive: "È come se ogni volta che dovessi fare qualcosa di diverso dalle mie abitudini si creasse un disagio in me. Sono consapevole del fatto che sia un ansia ingiustificata e mi sento sciocco a provarla poiché non ha senso."
L'ansia non è mai ingiustificata, perchè se Lei prova un'emozione non è a caso. E giudicarsi, sentendosi sciocco, non aiuta.
Si possono ipotizzare molte spiegazioni riguardo ques'ansia, ma concordo con Lei che il focus deve essere su come risolvere il problema, cosa che può fare in terapia, dal momento che questa è proprio la finalità della terapia stessa.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 682 visite dal 23/04/2019.
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