Ricaduta
Gentili dottori,
Ebbene sì, dopo tanti mesi mi ritrovo a scrivere qui sperando che possiate accogliere questo mio sfogo. Sono inconsolabile davvero.. non so più cosa mi prende. Dai miei precedenti consulti potrete vedere che da ormai più di un anno cerco di elaborare la fine della mia convivenza, in particolare la dottoressa Brunialti è sempre stata disponibile e gentilissima con me.
Erano mesi che non stavo cosi male come oggi, il mio ex circa 2 mesi fa era comparso scrivendomi ogni giorno.. e io accettai pensando che potevamo essere amici.. dunque ci sentivamo ogni giorno ed io ero davvero felice perché provavo tanti sentimenti per lui, adesso è da una settimana che è sparito.. ma per me andava bene, pensavo di essermi rassegnato ormai dopo così tanto tempo.. eppure oggi sono scoppiato in una crisi di pianto senza un motivo, sento la mancanza di questa persona, ho un vuoto dentro che mi porto ormai da due anni.. il mio cuore è irreparabile. Non mi sentivo così da tanto tempo, e non capisco perché adesso mi e’ preso tutto di un colpo, ho rivisto le foto, rivissuto i ricordi.. sono tanto infelice, mi manca la vita che avevo 2 anni fa, adesso anche se ho un lavoro e studio sembra essere tutto spento e senza senso, non mi importa proprio capite? Lo faccio perché devo. Sento che non sarò mai più felice come prima, da quando sono tornato a casa mia la mia vita è diventata grigia e monotona, penso di soffrire di depressione. Eppure maschero tutto bene davanti ai miei amici e familiari, invece dentro sono letteralmente morto. Vorrei poter tornare indietro e godermi tutti i momenti con quella persona, senza pensare a cose brutte, senza sentire vuoti interiori.. non posso accettare il fatto che non ci sia più e che non potrò più rivivere quelle emozioni, sono sicuro che non accadrà più con nessuno, credetemi. Ho appuntamento con la mia psicologa ma non so se andrò, alla fine, mi trovo bene con lei è vero, ma lei non potrà portarmi indietro nel tempo, o lenire il mio dolore, o colmare il mio vuoto immenso. Il mio sta diventando un rifiuto di andare avanti, i giorni sono tutti uguali e niente ha qualcosa di speciale o bello, e anche se un ragazzo mi fa un complimento io non ci credo più.. anzi mi dà quasi fastidio, perché non credo più a niente, e vorrei Tanto che lui sentisse la mia mancanza e il mio vuoto, ma non e’ così. Non avevo mai provato queste sensazioni in vita mia, lacerazione interiore, senso di perdita, di lutto, e sta durando tanto.. ho paura che nulla tornerà come prima.
Ebbene sì, dopo tanti mesi mi ritrovo a scrivere qui sperando che possiate accogliere questo mio sfogo. Sono inconsolabile davvero.. non so più cosa mi prende. Dai miei precedenti consulti potrete vedere che da ormai più di un anno cerco di elaborare la fine della mia convivenza, in particolare la dottoressa Brunialti è sempre stata disponibile e gentilissima con me.
Erano mesi che non stavo cosi male come oggi, il mio ex circa 2 mesi fa era comparso scrivendomi ogni giorno.. e io accettai pensando che potevamo essere amici.. dunque ci sentivamo ogni giorno ed io ero davvero felice perché provavo tanti sentimenti per lui, adesso è da una settimana che è sparito.. ma per me andava bene, pensavo di essermi rassegnato ormai dopo così tanto tempo.. eppure oggi sono scoppiato in una crisi di pianto senza un motivo, sento la mancanza di questa persona, ho un vuoto dentro che mi porto ormai da due anni.. il mio cuore è irreparabile. Non mi sentivo così da tanto tempo, e non capisco perché adesso mi e’ preso tutto di un colpo, ho rivisto le foto, rivissuto i ricordi.. sono tanto infelice, mi manca la vita che avevo 2 anni fa, adesso anche se ho un lavoro e studio sembra essere tutto spento e senza senso, non mi importa proprio capite? Lo faccio perché devo. Sento che non sarò mai più felice come prima, da quando sono tornato a casa mia la mia vita è diventata grigia e monotona, penso di soffrire di depressione. Eppure maschero tutto bene davanti ai miei amici e familiari, invece dentro sono letteralmente morto. Vorrei poter tornare indietro e godermi tutti i momenti con quella persona, senza pensare a cose brutte, senza sentire vuoti interiori.. non posso accettare il fatto che non ci sia più e che non potrò più rivivere quelle emozioni, sono sicuro che non accadrà più con nessuno, credetemi. Ho appuntamento con la mia psicologa ma non so se andrò, alla fine, mi trovo bene con lei è vero, ma lei non potrà portarmi indietro nel tempo, o lenire il mio dolore, o colmare il mio vuoto immenso. Il mio sta diventando un rifiuto di andare avanti, i giorni sono tutti uguali e niente ha qualcosa di speciale o bello, e anche se un ragazzo mi fa un complimento io non ci credo più.. anzi mi dà quasi fastidio, perché non credo più a niente, e vorrei Tanto che lui sentisse la mia mancanza e il mio vuoto, ma non e’ così. Non avevo mai provato queste sensazioni in vita mia, lacerazione interiore, senso di perdita, di lutto, e sta durando tanto.. ho paura che nulla tornerà come prima.
[#1]
Gentile utente,
Certamente "nulla tornerà come prima", dice giusto.
Però le ferite diventano cicatrici.
O forse lo diventano se si chiede aiuto, se si è aiutati.
Come?
"..Ho appuntamento con la mia psicologa ma non so se andrò, alla fine, mi trovo bene con lei è vero,
ma lei non potrà portarmi indietro nel tempo, o lenire il mio dolore, o colmare il mio vuoto immenso."
Sicuramente.
Ma altrettanto sicuramente la Sua Psicologa,
se Psicoterapeuta,
saprà prendersi cura efficacemente dei Suoi processi interiori
facilitandone l'elaborazione e lo sviluppo.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Certamente "nulla tornerà come prima", dice giusto.
Però le ferite diventano cicatrici.
O forse lo diventano se si chiede aiuto, se si è aiutati.
Come?
"..Ho appuntamento con la mia psicologa ma non so se andrò, alla fine, mi trovo bene con lei è vero,
ma lei non potrà portarmi indietro nel tempo, o lenire il mio dolore, o colmare il mio vuoto immenso."
Sicuramente.
Ma altrettanto sicuramente la Sua Psicologa,
se Psicoterapeuta,
saprà prendersi cura efficacemente dei Suoi processi interiori
facilitandone l'elaborazione e lo sviluppo.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#2]
Utente
La ringrazio dottoressa Brunialti, La sento vicina, è speciale davvero e non so come esprimerle la mia gratitudine per le Sue parole in una fase della mia vita così delicata, il fatto che abbia speso del tempo per me mi rende felice.
Lei ha ragione, le ferite diventano cicatrici.
Lei crede che la mia sia una ferita ancora aperta vero?
Si, esattamente. La dottoressa che mi ha seguito per un periodo è psicologa e psicoterapeuta. Quando andavo da lei mi sentivo molto meglio, anche se, non faceva tante domande ma restava lì ad ascoltarmi ed interrompeva alcune volte.. mi chiedo se tornare dalla stessa dottoressa, potrebbe giocare, se starà in silenzio e mi lascerà solo piangere
Secondo Lei io ho elaborato un po’ questo lutto ? O mi trovo in qualche fase bloccato?
Lei ha ragione, le ferite diventano cicatrici.
Lei crede che la mia sia una ferita ancora aperta vero?
Si, esattamente. La dottoressa che mi ha seguito per un periodo è psicologa e psicoterapeuta. Quando andavo da lei mi sentivo molto meglio, anche se, non faceva tante domande ma restava lì ad ascoltarmi ed interrompeva alcune volte.. mi chiedo se tornare dalla stessa dottoressa, potrebbe giocare, se starà in silenzio e mi lascerà solo piangere
Secondo Lei io ho elaborato un po’ questo lutto ? O mi trovo in qualche fase bloccato?
[#3]
E' difficile dirlo, a distanza.
Tenga conto però che per il lutto occorrono alcuni mesi..
Provi a tornare dalla stessa Psy,
che La conosce.
Se i suoi silenzi
La inquietano,
Se La fanno sentire abbandonato a se stesso,
gliene parlerà in modo trsparente:
è previsto.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Tenga conto però che per il lutto occorrono alcuni mesi..
Provi a tornare dalla stessa Psy,
che La conosce.
Se i suoi silenzi
La inquietano,
Se La fanno sentire abbandonato a se stesso,
gliene parlerà in modo trsparente:
è previsto.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
[#4]
Utente
Buongiorno dottoressa Brunialti,
Ho seguito il Suo consiglio, adesso è da più di un mese che non lo sento e questa lontananza affettiva inizio a sentirla.. sembra che stia sparendo , non so se più spiego, almeno dal mio quotidiano.
È da un po’ che non ci penso più e sto facendo di tutto per distrarmi. Mi sto davvero impegnando e stavo ottenendo dei risultati.
Ma ho una domanda per Lei: proprio stanotte l’ho sognato.. ho sognato che stavamo parlando in chat e lui mi ripeteva le stesse solite cose, mi diceva che gli ero mancato e che mi amava ma non in senso di coppia, insomma mi ripeteva le cose che mi disse tempo fa, naturalmente causandomi dolore.
Mi chiedo io il perché.. perché devo sognarlo se ce la sto mettendo tutta e sta scomparendo piano piano?
E mi piace citare una poesia che mi rispecchia..
Debolezze (1947-1956)
Tu non ne avevi.
Io ne avevo una:
amavo.
Ho seguito il Suo consiglio, adesso è da più di un mese che non lo sento e questa lontananza affettiva inizio a sentirla.. sembra che stia sparendo , non so se più spiego, almeno dal mio quotidiano.
È da un po’ che non ci penso più e sto facendo di tutto per distrarmi. Mi sto davvero impegnando e stavo ottenendo dei risultati.
Ma ho una domanda per Lei: proprio stanotte l’ho sognato.. ho sognato che stavamo parlando in chat e lui mi ripeteva le stesse solite cose, mi diceva che gli ero mancato e che mi amava ma non in senso di coppia, insomma mi ripeteva le cose che mi disse tempo fa, naturalmente causandomi dolore.
Mi chiedo io il perché.. perché devo sognarlo se ce la sto mettendo tutta e sta scomparendo piano piano?
E mi piace citare una poesia che mi rispecchia..
Debolezze (1947-1956)
Tu non ne avevi.
Io ne avevo una:
amavo.
[#5]
Gentile utente,
Bellissima la poesia.
Riguardo al sogno, i sogni ripercorrono
il presente,
Il passato,
Le esperienze,
I desideri.
Dove collocare il sogno di cui ci riferisce?
Può interrogarsi su ciò,
ma può anche fermarsi per congratularsi con se per il percorso fatto!
Dott. Brunialti
Bellissima la poesia.
Riguardo al sogno, i sogni ripercorrono
il presente,
Il passato,
Le esperienze,
I desideri.
Dove collocare il sogno di cui ci riferisce?
Può interrogarsi su ciò,
ma può anche fermarsi per congratularsi con se per il percorso fatto!
Dott. Brunialti
[#6]
Utente
Buongiorno Dott.ssa Brunialti,
Penso di aver fatto dei miglioramenti, ma vedo purtroppo che il tutto è caratterizzato da fasi. Alcuni giorni, o settimane va bene, altre cado giù e "torno indietro" mentalmente. Sarà per caso la mancata elaborazione del lutto ?
Tuttavia, credo di aver bisogno di iniziare un percorso psicoterapeutico come mi ha saggiamente consigliato, credo che andare avanti in questo modo significherebbe cronicizzare questo dolore ed impedirne la libera manifestazione, a volte mi sento quasi un macigno dentro.
Prima di contattare la mia psicologa di riferimento, volevo chiederLe alcuni consigli:
Ho scoperto che la Sua collega, essendo membro del SIPP (società italiana di psicoterapia psicoanalitica), nei nostri consulti sfrutta questo tipo di terapia, ecco il perché dei suoi silenzi, l'obiettivo è farmi "sfogare" e quindi parlare di qualsiasi cosa mi passi per la testa.
Ma nel mio caso, come ben sa, si tratta dell'elaborazione di un lutto, di tirar fuori tutto il mio dolore. Perciò mi chiedo se questo potrebbe essere il corretto approccio per riuscire a star meglio nel minor tempo possibile.
Sarebbe meglio contattare lei oppure cambiare terapeuta?
Mi pongo questa domanda perché una mia amica, esperta in psicologia da una vita e ha sempre studiato in questo campo, mi ha sconsigliato questo tipo di approccio poiché a suo avviso la psicoterapia psicoanalitica non fa altro che affondare le persone nel passato. E quindi mi ha detto che tutti i piccoli progressi che ho fatto durante questi mesi saranno perduti, mi riporterà indietro quando invece quella dovrebbe restare una porta chiusa. A suo avviso sarebbe più indicata una Terapia cognitivo-comportamentale.
Io all'idea di dover cambiare terapeuta e dovermi raccontare nuovamente a qualcuno, soprattutto riguardo gli anni passati, mi dà un po' noia e non vorrei.. però se è necessario..
Mi affido a Lei con i suoi preziosi consigli.
Saluti.
Penso di aver fatto dei miglioramenti, ma vedo purtroppo che il tutto è caratterizzato da fasi. Alcuni giorni, o settimane va bene, altre cado giù e "torno indietro" mentalmente. Sarà per caso la mancata elaborazione del lutto ?
Tuttavia, credo di aver bisogno di iniziare un percorso psicoterapeutico come mi ha saggiamente consigliato, credo che andare avanti in questo modo significherebbe cronicizzare questo dolore ed impedirne la libera manifestazione, a volte mi sento quasi un macigno dentro.
Prima di contattare la mia psicologa di riferimento, volevo chiederLe alcuni consigli:
Ho scoperto che la Sua collega, essendo membro del SIPP (società italiana di psicoterapia psicoanalitica), nei nostri consulti sfrutta questo tipo di terapia, ecco il perché dei suoi silenzi, l'obiettivo è farmi "sfogare" e quindi parlare di qualsiasi cosa mi passi per la testa.
Ma nel mio caso, come ben sa, si tratta dell'elaborazione di un lutto, di tirar fuori tutto il mio dolore. Perciò mi chiedo se questo potrebbe essere il corretto approccio per riuscire a star meglio nel minor tempo possibile.
Sarebbe meglio contattare lei oppure cambiare terapeuta?
Mi pongo questa domanda perché una mia amica, esperta in psicologia da una vita e ha sempre studiato in questo campo, mi ha sconsigliato questo tipo di approccio poiché a suo avviso la psicoterapia psicoanalitica non fa altro che affondare le persone nel passato. E quindi mi ha detto che tutti i piccoli progressi che ho fatto durante questi mesi saranno perduti, mi riporterà indietro quando invece quella dovrebbe restare una porta chiusa. A suo avviso sarebbe più indicata una Terapia cognitivo-comportamentale.
Io all'idea di dover cambiare terapeuta e dovermi raccontare nuovamente a qualcuno, soprattutto riguardo gli anni passati, mi dà un po' noia e non vorrei.. però se è necessario..
Mi affido a Lei con i suoi preziosi consigli.
Saluti.
[#7]
Gentile utente,
come sempre raccomando,
è meglio tenersi lontano dai consigli di chi
"esperta in psicologia da una vita e ha sempre studiato in questo campo"
somministra consigli "matematici"
che noi,
professionisti di lungo corso ben ci guardiamo dall'elargire.
Quando si hanno dei dubbi sulla terapia,
la cosa più opportuna è parlarne con la propria Psicoterapeuta, anche ripeutamente.
Occorre anche tenere conto che la relazione di fiducia che si instaura ha una rilevante importanza nel lavoro terapeutico.
E dunque non sarei così certa di "cambiare terapeuta".
Dott. Brunialti
come sempre raccomando,
è meglio tenersi lontano dai consigli di chi
"esperta in psicologia da una vita e ha sempre studiato in questo campo"
somministra consigli "matematici"
che noi,
professionisti di lungo corso ben ci guardiamo dall'elargire.
Quando si hanno dei dubbi sulla terapia,
la cosa più opportuna è parlarne con la propria Psicoterapeuta, anche ripeutamente.
Occorre anche tenere conto che la relazione di fiducia che si instaura ha una rilevante importanza nel lavoro terapeutico.
E dunque non sarei così certa di "cambiare terapeuta".
Dott. Brunialti
[#8]
Utente
Gentile Dott.ssa Brunialti,
La ringrazio per il Suo gentile parere.
Comprendo assolutamente il Suo punto di vista, da professionista, per quanto riguarda il parere della mia cara amica.
Tuttavia, ho deciso di contattare un collega per avere un altro parere in merito.
La mia domanda è stata: sarebbe possibile avviare un percorso mirato breve possibilmente per quanto riguarda l'elaborazione della fine di una relazione? Esiste un tempo approssimativo seppur soggettivo? Quale approccio ritiene sia più opportuno?
Inoltre gli ho anche spiegato la situazione riguardante la mia terapeuta etc.
Ho ottenuto il seguente parere:
"Sono uno psicoterapeuta che abbraccia più modelli: cognitivo comportamentale , costruttivista, evoluzionista, dinamico, esistenziale . Il periodo è legato al problema ed alla frequenza oltre che dal tuo impegno. Non può essere più breve di 6 mesi. Credo che la psicoanalisi possa essere una terapia molto efficace, ma forse per altre problematiche. Quando sono presenti ruminazione, rimuginio e un trauma relazionale mi sento di consigliare anch’io un approccio cognitivo-comportamentale."
Dunque mi trovo davanti un terapeuta con tecniche e approcci completamente differenti dalla collega da cui sono andato tempo fa.
Ho preso appuntamento nella stessa giornata con orari differenti con entrambi gli specialisti, andrò giovedì. Sinceramente non so che discorso fare alla mia terapeuta che già mi conosce.. secondo Lei dovrei dirle dell'approccio oppure evitare di andare?
Tutte queste opinioni mi stanno creando un po' di confusione... ma dentro di me credo di sapere già che optare per la psicoanalisi comporterebbe un tempo eccessivamente duraturo.
Grazie per l'attenzione,
Saluti cordiali
La ringrazio per il Suo gentile parere.
Comprendo assolutamente il Suo punto di vista, da professionista, per quanto riguarda il parere della mia cara amica.
Tuttavia, ho deciso di contattare un collega per avere un altro parere in merito.
La mia domanda è stata: sarebbe possibile avviare un percorso mirato breve possibilmente per quanto riguarda l'elaborazione della fine di una relazione? Esiste un tempo approssimativo seppur soggettivo? Quale approccio ritiene sia più opportuno?
Inoltre gli ho anche spiegato la situazione riguardante la mia terapeuta etc.
Ho ottenuto il seguente parere:
"Sono uno psicoterapeuta che abbraccia più modelli: cognitivo comportamentale , costruttivista, evoluzionista, dinamico, esistenziale . Il periodo è legato al problema ed alla frequenza oltre che dal tuo impegno. Non può essere più breve di 6 mesi. Credo che la psicoanalisi possa essere una terapia molto efficace, ma forse per altre problematiche. Quando sono presenti ruminazione, rimuginio e un trauma relazionale mi sento di consigliare anch’io un approccio cognitivo-comportamentale."
Dunque mi trovo davanti un terapeuta con tecniche e approcci completamente differenti dalla collega da cui sono andato tempo fa.
Ho preso appuntamento nella stessa giornata con orari differenti con entrambi gli specialisti, andrò giovedì. Sinceramente non so che discorso fare alla mia terapeuta che già mi conosce.. secondo Lei dovrei dirle dell'approccio oppure evitare di andare?
Tutte queste opinioni mi stanno creando un po' di confusione... ma dentro di me credo di sapere già che optare per la psicoanalisi comporterebbe un tempo eccessivamente duraturo.
Grazie per l'attenzione,
Saluti cordiali
[#9]
Trovo adeguata la risposta/parere del secondo Psicologo (è anche Psicoterapeuta, certo?),
che condivido per come è stata riportata.
Riguarda alla Sua attuale Psicoterapeuta,
è sempre consigliabile effettuare l'incontro fissato, anche se si è deciso di interrompere.
L'incontro di chiusura permette si "salvare" quanto si è capito e cambiato nel tratto di percorso fatto insieme.
Dott. Brunialti
che condivido per come è stata riportata.
Riguarda alla Sua attuale Psicoterapeuta,
è sempre consigliabile effettuare l'incontro fissato, anche se si è deciso di interrompere.
L'incontro di chiusura permette si "salvare" quanto si è capito e cambiato nel tratto di percorso fatto insieme.
Dott. Brunialti
[#10]
Utente
Gentile Dott.ssa Brunialti,
Sì, il collega è Psicologo e Psicoterapeuta esperto in Gestione delle Risorse Umane, per l'esattezza.
D'accordo, andrò comunque al colloquio per comunicare alla dottoressa la decisione di intraprendere un percorso differente.
Chissà se mi proporrà un percorso alternativo Lei stessa.
La ringrazio.
Sì, il collega è Psicologo e Psicoterapeuta esperto in Gestione delle Risorse Umane, per l'esattezza.
D'accordo, andrò comunque al colloquio per comunicare alla dottoressa la decisione di intraprendere un percorso differente.
Chissà se mi proporrà un percorso alternativo Lei stessa.
La ringrazio.
[#12]
Utente
Buongiorno Dott.ssa Brunialti,
Sto valutando più "alternative" per quanto riguarda le terapie. Quest'oggi ho appuntamento con una Psicologa Psicoterapeuta.
Volevo chiederLe delle info, non avendo informazioni in materia:
La collega sfrutta il tipo di terapia:
Psicoterapia Sistemico- Relazionale
Ed utilizza la cosiddetta tecnica EMDR.
Potrebbe cortesemente fornirmi qualche delucidazione in merito?
La ringrazio,
Saluti.
Sto valutando più "alternative" per quanto riguarda le terapie. Quest'oggi ho appuntamento con una Psicologa Psicoterapeuta.
Volevo chiederLe delle info, non avendo informazioni in materia:
La collega sfrutta il tipo di terapia:
Psicoterapia Sistemico- Relazionale
Ed utilizza la cosiddetta tecnica EMDR.
Potrebbe cortesemente fornirmi qualche delucidazione in merito?
La ringrazio,
Saluti.
[#13]
Utente
Buongiorno Dott.ssa Brunialti,
A seguito della mia 1 visita con la terapeuta di cui Le avevo precedentemente parlato, ci tenevo a darLe aggiornamenti in merito.
Sabato mattina ho avuto modo di confrontarmi presso il suo studio, ed è andato tutto bene.
La collega è molto giovane, disponibile e confidenziale. Ho letto in giro per il web che un bravo terapeuta non deve mai parlare della propria vita etc. Lei mi sembra molto scherzosa e positiva. Mentre parlavo, segnava il quadro generale sul suo blocco note.
Ho notato che faceva anche delle battute, insomma, l'approccio mi è sembrato molto "amichevole" più che dottore-paziente. Infatti mi ha pure detto, data la mia relazione con un ragazzo straniero, anche lei si trova in una coppia "mista". Mi ha spiegato che, devo ancora finire di elaborare il lutto, e che ci vorranno su per giù 4-5 sedute, in cui per elaborare sarà necessario parlare del fatto, e se necessario, applicherà la tecnica EMDR, grazie alla sua specializzazione. Mi ha parlato di "relazione" tra me e lei, ovvero di costruire un rapporto per poter piangere, sfogarmi e avere confidenza. Inoltre ha voluto che le dessi del tu, come ha fatto lei con me.
Può immaginare che per me è stata una situazione strana, abituato alla psicoanalista presso cui andavo prima.. Pertanto mi trovo molto confuso a riguardo, mi pongo domande del tipo: forse il suo approccio così confidenziale non mi darà giovamento? A me ha messo un po' a disagio, cioè non riuscivo a piangere o sfogarmi.. magari perché ancora è la 1 seduta?
Domani, avrò un altro appuntamento con l'altro collega di cui le ho parlato nei messaggi precedenti, quello che abbraccia più modelli: cognitivo comportamentale , costruttivista, evoluzionista, dinamico, esistenziale.
E' un collega più adulto e ha maturato più anni di esperienza rispetto alla collega, mi sembra più preparato e forse il modello cognitivo comportamentale è più adatto a me, visto le mie problematiche legate all'abbandono etc.
Cara Dott.ssa Brunialti, anche stanotte mi sono ritrovato il mio ex in sogno, sono davvero spaventato. Mi sento in colpa di rompere le scatole ancora dopo tutto questo tempo, penso di essere un fallimento. Io penso di provare ancora dei sentimenti, sto molto male e la mia vita sembra che stia andando in rovina, ma ci sto provando a riprendermi, mi creda. Sto facendo di tutto per superarla, sto vedendo psicoterapeuti, sto facendo sacrifici, spendendo soldi.. Ho paura, perché continua ancora ad albergare nei miei sogni e nei miei pensieri? Ho espresso questa paura al terapeuta che vedrò domani, e , rassicurandomi, mi ha detto che sarà in grado di aiutarmi.
Chiedo a Lei, riuscirò a venirne fuori? E soprattutto, Lei, da professionista, cosa mi consiglia? Come posso stabilire che sia meglio continuare con la collega di sabato o con quello di domani?
Vorrei solo uscirne, trovare un po' di pace, perché questa sofferenza mi tormenta ormai da anni e non riesco a trovare le forze..
Spero di ricevere una Sua risposta,
Saluti.
A seguito della mia 1 visita con la terapeuta di cui Le avevo precedentemente parlato, ci tenevo a darLe aggiornamenti in merito.
Sabato mattina ho avuto modo di confrontarmi presso il suo studio, ed è andato tutto bene.
La collega è molto giovane, disponibile e confidenziale. Ho letto in giro per il web che un bravo terapeuta non deve mai parlare della propria vita etc. Lei mi sembra molto scherzosa e positiva. Mentre parlavo, segnava il quadro generale sul suo blocco note.
Ho notato che faceva anche delle battute, insomma, l'approccio mi è sembrato molto "amichevole" più che dottore-paziente. Infatti mi ha pure detto, data la mia relazione con un ragazzo straniero, anche lei si trova in una coppia "mista". Mi ha spiegato che, devo ancora finire di elaborare il lutto, e che ci vorranno su per giù 4-5 sedute, in cui per elaborare sarà necessario parlare del fatto, e se necessario, applicherà la tecnica EMDR, grazie alla sua specializzazione. Mi ha parlato di "relazione" tra me e lei, ovvero di costruire un rapporto per poter piangere, sfogarmi e avere confidenza. Inoltre ha voluto che le dessi del tu, come ha fatto lei con me.
Può immaginare che per me è stata una situazione strana, abituato alla psicoanalista presso cui andavo prima.. Pertanto mi trovo molto confuso a riguardo, mi pongo domande del tipo: forse il suo approccio così confidenziale non mi darà giovamento? A me ha messo un po' a disagio, cioè non riuscivo a piangere o sfogarmi.. magari perché ancora è la 1 seduta?
Domani, avrò un altro appuntamento con l'altro collega di cui le ho parlato nei messaggi precedenti, quello che abbraccia più modelli: cognitivo comportamentale , costruttivista, evoluzionista, dinamico, esistenziale.
E' un collega più adulto e ha maturato più anni di esperienza rispetto alla collega, mi sembra più preparato e forse il modello cognitivo comportamentale è più adatto a me, visto le mie problematiche legate all'abbandono etc.
Cara Dott.ssa Brunialti, anche stanotte mi sono ritrovato il mio ex in sogno, sono davvero spaventato. Mi sento in colpa di rompere le scatole ancora dopo tutto questo tempo, penso di essere un fallimento. Io penso di provare ancora dei sentimenti, sto molto male e la mia vita sembra che stia andando in rovina, ma ci sto provando a riprendermi, mi creda. Sto facendo di tutto per superarla, sto vedendo psicoterapeuti, sto facendo sacrifici, spendendo soldi.. Ho paura, perché continua ancora ad albergare nei miei sogni e nei miei pensieri? Ho espresso questa paura al terapeuta che vedrò domani, e , rassicurandomi, mi ha detto che sarà in grado di aiutarmi.
Chiedo a Lei, riuscirò a venirne fuori? E soprattutto, Lei, da professionista, cosa mi consiglia? Come posso stabilire che sia meglio continuare con la collega di sabato o con quello di domani?
Vorrei solo uscirne, trovare un po' di pace, perché questa sofferenza mi tormenta ormai da anni e non riesco a trovare le forze..
Spero di ricevere una Sua risposta,
Saluti.
Questo consulto ha ricevuto 14 risposte e 1.1k visite dal 18/04/2019.
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