Dolore e sconforto dopo aver assistito a riesumazione madre
Salve, sarò breve, questa mattina, mio padre ha voluto a tutti i costi, assistere alla riesumazione di sua madre, morta 40 anni fa , anche se tutti noi, conoscendolo , gli avevamo sconsigliato di assistere, come prevedibile è tornato a casa sconvolto e piangendo, da come dice lui adesso nella sua testa si è sovrapposta l'immagine che ha visto stamattina , piuttosto di sua mamma quando era in vita oppure nella camera ardente, in un momento così delicato non sappiamo cosa fare o dire, vi ringrazio
[#1]
Gentile utente,
E' accaduto un evento duro da accettare:
vedere la propria madre ridotta a un cumulo di ossa.
Ma, ancor più, ricevere un crudele pro-memoria di quanto accadrà ad ognuno di noi sotto terra:
tanto più duro quando il tempo di vita si accorcia a causa dell'età..
E' ormai noto che ai funerali si piange per il defunto,
ma ancor più per se stessi...
Che fare ora?
Gli altri - sia pure figli affezionati e sensibili - poco conforto possono dare in merito all'evento
- ineluttabile -
della morte e consunzione del corpo.
E' importantissima però la loro vicinanza affettiva,
come testimonianza che al mondo non si è soli;
che c'è un figlio che - simbolicamente o in concreto - ti tiene la mano mentre soffri o piangi.
"Dire" non ha molta importanza;
le parole trovano una soglia invalicabile,
rischiano di essere banali.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
E' accaduto un evento duro da accettare:
vedere la propria madre ridotta a un cumulo di ossa.
Ma, ancor più, ricevere un crudele pro-memoria di quanto accadrà ad ognuno di noi sotto terra:
tanto più duro quando il tempo di vita si accorcia a causa dell'età..
E' ormai noto che ai funerali si piange per il defunto,
ma ancor più per se stessi...
Che fare ora?
Gli altri - sia pure figli affezionati e sensibili - poco conforto possono dare in merito all'evento
- ineluttabile -
della morte e consunzione del corpo.
E' importantissima però la loro vicinanza affettiva,
come testimonianza che al mondo non si è soli;
che c'è un figlio che - simbolicamente o in concreto - ti tiene la mano mentre soffri o piangi.
"Dire" non ha molta importanza;
le parole trovano una soglia invalicabile,
rischiano di essere banali.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 2.8k visite dal 15/04/2019.
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