Attacco di panico?
Buonasera, ho 35 anni.Vi scrivo perché sono dubbiosa e inizio a pensare di soffrire di attacchi di panico. Arrivo da un periodo difficile, ho subito un ablazione per tachicardia a maggio 2018. Ad agosto improvvisamente non sono riuscita più a parlare improvvisamente. Andata in ps e inizialmente pensavano fosse un Tia poi smentito. Fatto tutta una serie di esami e scoperto un forame ovale pervio. Trattato con cardioaspirina ma non necessita l'intervento. Ultimamente ho scoperto che mio figlio di 7 anno soffre di wpw. Un periodo allucinante, sono spesso agitatata ho paura per mio figlio. Anche se seguito da luminari la paura rimane.Da circa sei mesi, ogni tanto ho mancamenti o meglio sensazioni di mancamenti. Provo a spiegarne qualcuno.
Ero in fila in macelleria, sensazioni di agitazione, senso di svenimento. Ho fatto il prima possibile di uscire ed andare a casa.
Sul divano ogni tanto stessa situazione.
Oggi ero nuovamente dal macellaio, in fila. Ero tranquilla. Ho sentito una fitta fortissima a lato sinistro del seno, zona esterna verso il fianco. In concomitanza sensazione di mancamento durata pochi secondi. Mi sono dovuta tenere al carrello. Tutto svolto in dieci secondi.
Tutti gli eco cuore, ecg, hotler ed esami del sangue risultano perfetti( a parte il forame).
Ma può essere la paura improvvisa a provocare ciò? Tipo la fitta di oggi era reale ma io mi sono spaventata a tal punto da avere questa sensazione di mancamento?
La mia ablazione è stata fatta per attacchi di tachicardia di oltre 220 bbm al minuto. Sono stata defribillata, ho subito un forte trauma da questa vicenda. Adesso il problema cardiaco di mio figlio mi lascia in una angoscia sempre presente. Esistono attacchi di panico da paura o da trauma? Grazie a chi potrà rispondere.
Ero in fila in macelleria, sensazioni di agitazione, senso di svenimento. Ho fatto il prima possibile di uscire ed andare a casa.
Sul divano ogni tanto stessa situazione.
Oggi ero nuovamente dal macellaio, in fila. Ero tranquilla. Ho sentito una fitta fortissima a lato sinistro del seno, zona esterna verso il fianco. In concomitanza sensazione di mancamento durata pochi secondi. Mi sono dovuta tenere al carrello. Tutto svolto in dieci secondi.
Tutti gli eco cuore, ecg, hotler ed esami del sangue risultano perfetti( a parte il forame).
Ma può essere la paura improvvisa a provocare ciò? Tipo la fitta di oggi era reale ma io mi sono spaventata a tal punto da avere questa sensazione di mancamento?
La mia ablazione è stata fatta per attacchi di tachicardia di oltre 220 bbm al minuto. Sono stata defribillata, ho subito un forte trauma da questa vicenda. Adesso il problema cardiaco di mio figlio mi lascia in una angoscia sempre presente. Esistono attacchi di panico da paura o da trauma? Grazie a chi potrà rispondere.
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Gentile Signora,
il panico è di per sè uno stato di intensa paura che provoca un senso di grave malessere psicofisico, con sintomi che colpiscono il corpo uniti tipicamente alla paura di morire (ad es. soffocando o per un infarto), di svenire (quindi di perdere il controllo di sè) o di impazzire.
Se non è stata trovata una causa medica per la forte tachicardia per la quale è stata curata non è da escludere che la stessa sia dipesa da fortissima ansia, del tutto o in parte, ed è comprensibile che sia stato per lei traumatico ricevere quel tipo di trattamento.
Le sensazioni che descrive quando si trova di fatto costretta in un luogo chiuso dove deve attendere il suo turno e non può scappare sono tipiche dell'ansioso e sono spesso prodromi dell'attacco di panico, soprattutto quando la persona non fugge da quella situazione. Le reazioni di attacco-fuga o di freezing (crollo a terra/svenimento) sono tipiche degli animali in situazioni di pericolo e si presentano anche nell'uomo, a fronte di situazioni di intensa paura.
Le suggerisco vivamente di rivolgersi ad uno psicologo di persona in modo tale che la sua situazione riceva l'attenzione e l'approfondimento che merita e che si trovi una soluzione per quanto riguarda la gestione psicologica del suo malessere.
La paura per le condizioni del suo bambino non può che alimentare l'ansia: lo fa in lei come lo farebbe in qualsiasi genitore, ma le persone che sono maggiormente stressate o sensibili alle emozioni di paura e alla sensazione di perdita di controllo sulle situazioni reagiscono peggio delle altre.
Mi meraviglio che non le sia stato finora suggerito di rivolgersi anche ad uno psicologo, ma se i medici che l'hanno curata non hanno pensato di darle questa indicazione dev'essere lei ad attivarsi per recuperare uno stato di benessere che credo non provi da molto tempo.
Tanti cari auguri sia a lei che al suo bambino,
il panico è di per sè uno stato di intensa paura che provoca un senso di grave malessere psicofisico, con sintomi che colpiscono il corpo uniti tipicamente alla paura di morire (ad es. soffocando o per un infarto), di svenire (quindi di perdere il controllo di sè) o di impazzire.
Se non è stata trovata una causa medica per la forte tachicardia per la quale è stata curata non è da escludere che la stessa sia dipesa da fortissima ansia, del tutto o in parte, ed è comprensibile che sia stato per lei traumatico ricevere quel tipo di trattamento.
Le sensazioni che descrive quando si trova di fatto costretta in un luogo chiuso dove deve attendere il suo turno e non può scappare sono tipiche dell'ansioso e sono spesso prodromi dell'attacco di panico, soprattutto quando la persona non fugge da quella situazione. Le reazioni di attacco-fuga o di freezing (crollo a terra/svenimento) sono tipiche degli animali in situazioni di pericolo e si presentano anche nell'uomo, a fronte di situazioni di intensa paura.
Le suggerisco vivamente di rivolgersi ad uno psicologo di persona in modo tale che la sua situazione riceva l'attenzione e l'approfondimento che merita e che si trovi una soluzione per quanto riguarda la gestione psicologica del suo malessere.
La paura per le condizioni del suo bambino non può che alimentare l'ansia: lo fa in lei come lo farebbe in qualsiasi genitore, ma le persone che sono maggiormente stressate o sensibili alle emozioni di paura e alla sensazione di perdita di controllo sulle situazioni reagiscono peggio delle altre.
Mi meraviglio che non le sia stato finora suggerito di rivolgersi anche ad uno psicologo, ma se i medici che l'hanno curata non hanno pensato di darle questa indicazione dev'essere lei ad attivarsi per recuperare uno stato di benessere che credo non provi da molto tempo.
Tanti cari auguri sia a lei che al suo bambino,
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#2]
Utente
Buongiorno grazie mille per la risposta.
Effettivamente è da tanto, troppo tempo che non sono serena. Già da bambina ho dovuto affrontare problemi che un bambino non dovrebbe mai affrontare( padre alcolista colpito da demenza senile a 58 anni). Per la mia famiglia sono stata considerata sempre quella forte, quella che supera tutto. Mi è stato dato troppo peso sulle spalle. Ero la tipica bamina già donna a 8 anni. Anche adesso danno tutti per scontato che ho superato tutto. Io sono la tipica persona che agli occhi della gente è felice e spensierata anche se la realtà è ben diversa.
Devo forse diventare più egoista e volermi più bene.
Non mi è mai stato consigliato di andare da uno psicologo. Anche perché il mio medico curante non sa tutta la mia storia. Quando vado da lui per ricette o cose del genere vorrei dirle che ho bisogno di aiuto. Però mi blocco, per vergogna o paura di ammettere debolezza.
Grazie alla sua risposta ho preso consapevolezza di avere un problema e farò come mi ha consigliato. Domani stesso cercherò un aiuto psicologico.
Grazie di cuore per le sue parole.
Effettivamente è da tanto, troppo tempo che non sono serena. Già da bambina ho dovuto affrontare problemi che un bambino non dovrebbe mai affrontare( padre alcolista colpito da demenza senile a 58 anni). Per la mia famiglia sono stata considerata sempre quella forte, quella che supera tutto. Mi è stato dato troppo peso sulle spalle. Ero la tipica bamina già donna a 8 anni. Anche adesso danno tutti per scontato che ho superato tutto. Io sono la tipica persona che agli occhi della gente è felice e spensierata anche se la realtà è ben diversa.
Devo forse diventare più egoista e volermi più bene.
Non mi è mai stato consigliato di andare da uno psicologo. Anche perché il mio medico curante non sa tutta la mia storia. Quando vado da lui per ricette o cose del genere vorrei dirle che ho bisogno di aiuto. Però mi blocco, per vergogna o paura di ammettere debolezza.
Grazie alla sua risposta ho preso consapevolezza di avere un problema e farò come mi ha consigliato. Domani stesso cercherò un aiuto psicologico.
Grazie di cuore per le sue parole.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.7k visite dal 14/04/2019.
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