Identità di genere
Salve dottori, premetto che ho 15 anni e penso di essere un maschio nonostante abbia un corpo femminile.
Due/tre anni fa l'ho capito ed ero una bambina essenzialmente, quindi ero confusa. In terza media ho cercato di parlarne con il mio migliore amico dell'epoca ma appena aveva accennato di aver capito qualcosa ho sviato e confuso il discorso per paura. Ho passato l'estate di stallo verso le superiori vivendo in un mondo fantastico dove credevo che sarebbe migliorato tutto e che in futuro sarei riuscito a diventare un uomo fisicamente, quello che desideravo essere da tempo. Ho passato il primo anno delle superiori come un periodo di negazione dato dagli attacchi di panico e ansia in cui non capivo più nulla e mi davo involontariamente il beneficio del dubbio, fino all'inizio del secondo anno dove sentivo tutto in torno il disgusto indiretto nei miei confronti da parte di conoscenti e amici, e un sacco di circostanze che non mi facevano sentire abbastanza maschio perché paragonavo la cosa con una mia compagna che gioca a calcio e viene definita maschiaccio e gli altri miei coetanei maschi. So che questo non è altro che uno stereotipo ma per la situazione sociale in cui vivo è come necessario rientrare in essi. Ri-iniziò quindi la fase di negazione che avevo lasciato alle spalle in primo superiore dove però sostenevo di non essere un ragazzo perché non seguivo lo stereotipo (mentre nella precedente mi dicevo che se fossi stato realmente transgender/transessuale la mia vita sarebbe stata uno schifo e sarei rimasto solo quindi avrei dovuto fingere per tutta la vita com'era giusto). Non ho amici o in generale persone di cui mi fido, tranne una ragazza a cui ho parlato della cosa e che mi ha consigliato di rivolgermi a voi, e un ragazzo transgender sotto analisi conosciuto su internet che mi ha un po' descritto la sua situazione a cui ho affiancato la mia trovandola pressoché simile. Ma diciamo che non sono stati molto d'aiuto, non perché mi abbiano dato cattivi consigli o per avermi ignorato nel mio problema, ma appunto perché non sono persone del mia regione ma di altri parti dell'Italia. Sinceramente la mia domanda è: come posso capire realmente chi sono e qual è il mio problema?
Due/tre anni fa l'ho capito ed ero una bambina essenzialmente, quindi ero confusa. In terza media ho cercato di parlarne con il mio migliore amico dell'epoca ma appena aveva accennato di aver capito qualcosa ho sviato e confuso il discorso per paura. Ho passato l'estate di stallo verso le superiori vivendo in un mondo fantastico dove credevo che sarebbe migliorato tutto e che in futuro sarei riuscito a diventare un uomo fisicamente, quello che desideravo essere da tempo. Ho passato il primo anno delle superiori come un periodo di negazione dato dagli attacchi di panico e ansia in cui non capivo più nulla e mi davo involontariamente il beneficio del dubbio, fino all'inizio del secondo anno dove sentivo tutto in torno il disgusto indiretto nei miei confronti da parte di conoscenti e amici, e un sacco di circostanze che non mi facevano sentire abbastanza maschio perché paragonavo la cosa con una mia compagna che gioca a calcio e viene definita maschiaccio e gli altri miei coetanei maschi. So che questo non è altro che uno stereotipo ma per la situazione sociale in cui vivo è come necessario rientrare in essi. Ri-iniziò quindi la fase di negazione che avevo lasciato alle spalle in primo superiore dove però sostenevo di non essere un ragazzo perché non seguivo lo stereotipo (mentre nella precedente mi dicevo che se fossi stato realmente transgender/transessuale la mia vita sarebbe stata uno schifo e sarei rimasto solo quindi avrei dovuto fingere per tutta la vita com'era giusto). Non ho amici o in generale persone di cui mi fido, tranne una ragazza a cui ho parlato della cosa e che mi ha consigliato di rivolgermi a voi, e un ragazzo transgender sotto analisi conosciuto su internet che mi ha un po' descritto la sua situazione a cui ho affiancato la mia trovandola pressoché simile. Ma diciamo che non sono stati molto d'aiuto, non perché mi abbiano dato cattivi consigli o per avermi ignorato nel mio problema, ma appunto perché non sono persone del mia regione ma di altri parti dell'Italia. Sinceramente la mia domanda è: come posso capire realmente chi sono e qual è il mio problema?
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Gentile utente,
Il termine "disturbo d’identità di genere" (DIG) denota, in generale, una forte discrepanza tra identità di genere e sesso biologico:
"Ho un corpo da femmina, ma mi sento maschio".
Noi vorremmo veramente aiutarTi,
ma un consulto online non può certamente risolvere i Tuoi interrogativi.
Anzi, al contrario può darTi l'illusione di esserti affidata a qualcuno, mentre in realtà online ciò non può avvenire.
Per questi ed altri motivi il presente servizio di "Consulti" è riservato alle persone maggiorenni.
Non perché i minorenni non ne abbiano bisogno,
quanto perché è indispensabile un *ascolto di persona*.
Infatti la diagnosi va fatta in presenza dallo Specialista,
diagnosi "differenziale" per distinguere il DIG da altre problematiche analoghe.
Con chi puoi parlare?
- o con i Tuoi genitori,
- o presso la Psicologa/o dello "Spazio Giovani" del Consultorio della Tua città, dove potrai recarTi in autonomia (gratuito),
- oppure allo sportello psicologico della Tua scuola.
Dott. Brunialti
Il termine "disturbo d’identità di genere" (DIG) denota, in generale, una forte discrepanza tra identità di genere e sesso biologico:
"Ho un corpo da femmina, ma mi sento maschio".
Noi vorremmo veramente aiutarTi,
ma un consulto online non può certamente risolvere i Tuoi interrogativi.
Anzi, al contrario può darTi l'illusione di esserti affidata a qualcuno, mentre in realtà online ciò non può avvenire.
Per questi ed altri motivi il presente servizio di "Consulti" è riservato alle persone maggiorenni.
Non perché i minorenni non ne abbiano bisogno,
quanto perché è indispensabile un *ascolto di persona*.
Infatti la diagnosi va fatta in presenza dallo Specialista,
diagnosi "differenziale" per distinguere il DIG da altre problematiche analoghe.
Con chi puoi parlare?
- o con i Tuoi genitori,
- o presso la Psicologa/o dello "Spazio Giovani" del Consultorio della Tua città, dove potrai recarTi in autonomia (gratuito),
- oppure allo sportello psicologico della Tua scuola.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1k visite dal 14/04/2019.
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